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Cancro e contraccettivi ormonali. Più rischio per tumore al seno ma meno possibilità per quelli a ovaie, endometrio e colon-retto
Un ampio studio condotto sulla popolazione danese avrebbe confermato il rischio, anche con l'uso dei medicinali più recenti. Tuttavia, va precisato che il rischio complessivo di tumore rimane comunque basso, in quanto l'utilizzo dei contraccettivi ormonali “è stato anche associato a una riduzione sostanziale del rischio di cancro a ovaie, endometrio e colon-retto più in là negli anni", spiega David Hunter dell'Università di Oxford. La ricerca sul New England Journal of Medicine.
07 DIC - (Reuters Health) – Le donne che attualmente usano o hanno usato di recente la contraccezione ormonale correrebbero un rischio più elevato del 20% di sviluppare un tumore del seno. A rivelarlo è stato uno studio danese, che ha coinvolto 1,8 milioni di donne. La ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, è stata coordinata da Lina Morch, del Copenhagen University Hospital.
 
Tuttavia, va precisato che il rischio complessivo di tumore rimane comunque basso, in quanto l'utilizzo dei contraccettivi ormonali “è stato anche associato a una riduzione sostanziale del rischio di cancro a ovaie, endometrio e colon-retto più in là negli anni", spiega  David Hunter dell'Università di Oxford.
 
Mentre è noto il rischio legato all'utilizzo dei contraccettivi più datati, i ricercatori speravano che non ci fosse un collegamento tra tumore al seno e i farmaci più recenti. Ma lo studio ha evidenziato che più a lungo vengono usati questi farmaci, maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al seno. Per lo studio, Morch e colleghi hanno considerato tutte le donne in Danimarca di età compresa tra 15 e 49 anni che non avevano avuto un tumore, coaguli venosi o ricevuto trattamenti per l'infertilità. Le donne sono state tenute sotto controllo per circa 11 anni.
 
Così, i ricercatori hanno calcolato che l'utilizzo della contraccezione ormonale causerebbe un caso extra di tumore del seno ogni 7.690 donne, ogni anno. Un numero elevato, considerando che sono circa 140 milioni le donne che nel mondo utilizzano questo metodo contraccettivo, circa il 15% delle donne di età tra 15 e 49 anni.
 
L'aumento del 20% del rischio di tumore al seno variava con l'età e a seconda di quanto tempo le donne assumevano i contraccettivi, comprese pillole, cerotti, anelli vaginali, impianti solo con progestinici e farmaci per via iniettabile. Il rischio era del 9% più alto se questi farmaci venivano usati meno di un anno e del 38% maggiore per chi usava questi medicinali per oltre 10 anni.
 
“Le donne che hanno usato i contraccettivi ormonali per più di cinque anni – spiega Morch – hanno un aumento del rischio, anche dopo cinque anni dall'interruzione del trattamento”. Mentre tra le donne che hanno assunto contraccettivi ormonali per brevi periodi, l'aumento del rischio di tumore del seno si ridurrebbe invece rapidamente, dopo l'interruzione della terapia. “Non bisogna farsi prendere dal panico da questi risultati – ha concluso la ricercatrice – Non vogliamo che le donne abbandonino la contraccezione senza avere alternative”.
 
Secondo Hunter, questa ricerca dimostra che “la ricerca di un contraccettivo orale che non aumenti il rischio di cancro del seno deve continuare”. L'esperto ha anche sottolineato che l'uso di questi contraccettivi, conferisce benefici anche alle donne che accusano dolori mestruali o che hanno mestruazioni con forti perdite di sangue.
 
Fonte: New England Journal of Medicine 
 
Gene Emery
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 
07 dicembre 2017
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