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Autismo e pesticidi. Acido folico in gravidanza riduce rischi
Anche quando le mamme sono state esposte a pesticidi legati a disturbi del neurosviluppo, integratori a base di acido folico ad alto dosaggio dimezzerebbero il rischio di autismo nei figli
19 SET - (Reuters Health) – Nelle future mamme, soprattutto quelle che entrano in contatto con pesticidi che possono indurre problemi del neurosviluppo, l’assunzione di acido folico in gravidanza dimezzerebbe il rischio di autismo nel nascituro. A evidenziarlo è stato uno studio condotto da Rebecca Schmidt, epidemiologa al Medical Investigation of Neurodevelpoment Disorders (MIND) Institute all'Università della California di Davis, e colleghi. I risultati sono stati pubblicati su Environmental Health Perspective.

Lo studio
La ricerca ha confermato studi precedenti che collegano l'esposizione materna a pesticidi allo sviluppo di disturbi dello spettro autistico (ASD) nei nascituri, mentre è nuovo l'aspetto della ricerca riguardante il fattore di protezione del rischio dell'acido folico. In particolare, lo studio includeva 296 bambini con diagnosi di autismo e 220 bimbi che non avevano sviluppato disturbi neurologici. Tutti avevano tra i due e i cinque anni di età ed erano nati in California tra il 2000 e il 2007.

I ricercatori hanno intervistato le madri riguardo l'assunzione di acido folico così come sull'esposizione a pesticidi domestici durante la gravidanza, tra cui prodotti per il controllo delle pulci o dei parassiti o gli insetticidi. Dai risultati è emerso che le donne che assumevano bassi livelli di acido folico e si esponevano a pesticidi all'interno delle abitazioni avevano un rischio di 2,5 volte maggiore di avere un bambino con autismo rispetto alle madri che assumevano almeno 800 microgrammi di acido folico.

Le madri che sono state esposte regolarmente a pesticidi per tre mesi, prima e dopo la gravidanza, avevano il rischio più elevato di avere bambini con autismo, ha dichiarato Schmidt. E anche se una limitazione dello studio sarebbe dovuta al fatto che era basato su dati raccolti non al momento della gravidanza, dunque su ricordi potenzialmente falsati, “Forse l'assunzione di acido folico è un modo per attenuare gli effetti di inquinanti ambientati sui quali non abbiamo molto controllo - sottolinea la ricercatrice - L’acido folico potrebbe ridurre, anche se non eliminare, l'aumento del rischio di sviluppare autismo legato all'esposizione materna ad insetticidi”.

Gli integratori a base di acido folico sono già consigliati alle donne in gravidanza per ridurre il rischio di spina bifida nei nascituri. Secondo i CDC americani, un bambino ogni 68, negli Stati Uniti, ha una diagnosi di autismo. Dagli anni novanta, i tassi di autismo sono aumentati, soprattutto tra i maschi, che hanno una probabilità 4,5 volte superiore di avere una diagnosi di ADS rispetto alle ragazze.

Fonte: Environmental Health Perspective

Ronnie Cohen

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)
19 settembre 2017
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