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Tumore seno. Il beneficio dell’esercizio fisico passa per le catecolamine
Sì all’esercizio fisico per le donne affette da tumore al seno. In uno studio in vitro e sui topi è stato evidenziato come l’esercizio attiverebbe vie molecolari che potenziano l’epinefrina, in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali.   
18 SET - (Reuters Health) – Si parla da tempo dell'effetto benefico che l’esercizio fisico avrebbe per le donne con tumore al seno e un recente studio, pubblicato su Cancer Research, potrebbe spiegare il perché. Ricercatori danesi hanno scoperto che un breve esercizio abbastanza intenso da far aumentare la frequenza cardiaca attiva processi biologici che potenziano le catecolamine, come l’epinefrina che, a loro volta, sarebbero in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali.
 
“È importante sottolineare che l’allenamento e l’epinefrina non prevenivano totalmente la formazione dei tumori, ma inducevano una riduzione del 50% - afferma l’autrice principale dello studio Pernille Hojman dell’Università di Copenhagen - Quindi, l’esercizio non può mai sostituire una terapia contro il cancro, ma può rivelarsi un’efficace strategia di supporto che, oltre agli effetti biologici, ha dimostrato di migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
 
Lo studio
Il team di Hojman ha esaminato l'effetto di alcuni campioni di siero raccolti da donne sane e in quelle affette da tumore al seno, prima e dopo l’esercizio, per valutare come questi influenzassero lo sviluppo di cellule responsabili del tumore al seno e per valutare i meccanismi coinvolti. I campioni sono stati sperimentati sia su cellule tumorali in vitro, sia su topi cui erano stati impiantati tumori al seno umani. I ricercatori hanno scoperto che i campioni di siero raccolti dopo l’esercizio riducevano la capacità delle cellule tumorali di crescere in provetta o nei topi. 
 
Solo il 45% dei topi con tumori immersi nel siero post-esercizio hanno sviluppato tumori, rispetto al 90% di quelli con tumori non esposti al siero dopo l’esercizio o esposti a quello pre-esercizio. Alla radice dell'attività antitumorale ci sarebbe un aumento di epinefrina e norepinefrina che si verifica con un esercizio moderatamente intenso, e hanno osservato che questa agirebbe su una via molecolare nota come “Hippo” che, tra le altre cose, contribuisce a bloccare lo sviluppo del tumore. Questo effetto è stato innescato solo con i campioni di siero prelevati dopo 15 minuti di esercizio a intensità da moderata a elevata e non era collegato a peso, glicemia o risposte immunitarie del donatore di siero. 
 
“Nel nostro studio, abbiamo scoperto che le pazienti con tumore al seno sottoposte a chemioterapia adiuvante erano capaci di eseguire l’esercizio richiesto, quindi è possibile che i soggetti affetti da tumore si allenino come proponiamo – Hojman - Il meccanismo che abbiamo individuato di una regolazione guidata dall’epinefrina della via molecolare “Hippo” durante l’esercizio potrebbe sicuramente funzionare nel medesimo modo anche in altri tipi di cancro”.
 
Fonte: Cancer Research 2017
 
Will Boggs MD
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
18 settembre 2017
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