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Oms. Per l’Africa un aiuto dall’eHealth
Grazie all’uso delle tecnologie a distanza in ambito sanitario, l’Africa potrà presto colmare il gap assistenziale che affligge molti suoi Paesi. Di questo e di altri temi si discute al primo Forum sualla Salute dell’OMS Africa, in corso in Ruanda.
28 GIU - (Reuters Health) -L’uso delle tecnologie presenta una grande opportunità per la diffusione della copertura sanitaria universale in Africa. Secondo  Matshidiso Rebecca Moeti, presidente della sezione africana dell’OMS, è questa la ricetta per colmare il gap assistenziale nel continente. Lo ha detto in occasione dell’apertura dei lavori del primo Forum sulla salute dell’OMS Africa, in corso in Ruanda. Le tecnologie potrebbero aprire la strada a miglioramenti nella gestione dei dati, nella formazione per i lavoratori sanitari e nel creare riferimenti per altre aree.

In Africa per fornire una copertura sanitaria universale, è necessario concentrarsi sulla creazione di nuovi partenariati tra governi, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile e settore privato. Ciò significa garantire a tutti i servizi sanitari necessari, senza ulteriori oneri. Un report dello scorso anno rivela che ogni anno 11 milioni di africani cadono in povertà a causa di elevati pagamenti per i servizi sanitari. Il raggiungimento della copertura sanitaria universale, incluso l’accesso a servizi sanitari essenziali, farmaci e vaccini per tutti, è uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dai governi mondiali nel 2015 e destinati ad essere rispettati entro il 2030.

Il progetto OMS
“L’OMS prevede di istituire una collaborazione con l’Unione internazionale delle telecomunicazioni e i governi africani per sostenere l’adozione su larga scala dei servizi di eHealth“, ha proseguito Moeti. Servizi che coprono tutto, dalle segnalazioni telefoniche e dai promemoria per i messaggi di testo, al monitoraggio remoto dei pazienti, ai registri elettronici sulla salute, all’apprendimento on-line per il personale e alla promozione dei messaggi sanitari attraverso i social media. Il processo di’attuazione di questi programmi è stato fino a oggi lento, secondo la World Bank.

Attualmente, la sfida principale è il finanziamento, ha ribadito Moeti.  “La ripartizione dei benefici per la salute in molti paesi africani non rappresenta gli 80 dollari pro capite che l’OMS raccomanda come pacchetto di base di servizi sanitari, anche se alcuni Paesi stanno arrivando a questo traguardo”,  dice Moeti. La mancanza di risorse umane specializzate resta un altro  “problema molto importante”. Di fatto l’OMS ha rilevato che la regione dell’Africa rappresenta circa un quarto dell’onere mondiale delle malattie, ma ha solo il 3% dei medici. Moeti ha infine aggiunto che la fornitura di servizi sanitari deve anche essere maggiormente integrata con programmi che affrontino le sfide sanitarie più importanti, come l’HIV /AIDS, la tubercolosi, la malaria e la mortalità durante il parto.

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
28 giugno 2017
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