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Asma bronchiale. I farmaci antiacido potrebbero ridurre la risposta ai corticosteroidi
Nei pazienti che soffrono di asma bronchiale l'assunzione di antiacidi indurrebbe una variazione del microbioma delle vie aeree che sarebbe associato - da verifica effettuata in vitro - ad una ridotta risposta ai farmaci corticosteroidi. Così è secondo un piccolo studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology
19 MAG - (Reuters Health) - Come hanno dimostrato alcuni ricercatori degli Stati Uniti, nei pazienti con asma i farmaci antiacido sono associati a cambiamenti nel microbioma delle vie aeree e questo può influenzare la loro risposta ai trattamenti con corticosteroidi. Questo è quanto sottolineano Elena Goleva e colleghi del National Jewish Health di Denver nel loro articolo pubblicato dal Journal of Allergy and Clinical Immunology.

La premessa
Numerose evidenze dimostrano la coesistenza della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) con l'asma refrattaria ai trattamenti e i pazienti con asma refrattario e tosse sono frequentemente trattati con inibitori della pompa protonica (PPI) e antagonisti del recettore H2 dell’istamina (H2 bloccanti). Inoltre, sia l'esofagite che la GERD sono associate a cambiamenti nel microbiota esofageo. In studi precedenti Goleva e il suo team avevano già dimostrato che i pazienti con asma resistente ai corticosteroidi (CR) mostravano un’espansione dei batteri gram-negativi nelle loro vie aeree e che i batteri patogeni bloccavano la risposta dei corticosteroidi nei macrofagi delle vie aeree e nei monociti del sangue periferico da pazienti con asma.

Lo studio
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno confrontato i microbiomi delle vie aeree in 6 pazienti CR trattati con antiacidi e in 9 pazienti con asma CR che non avevano assunto PPI o H2 bloccanti. E hanno così dimostrato che i pazienti trattati con i farmaci antiacidi avevano una percentuale più elevata di Firmicutes (batteri gram-positivi), a causa di un aumento degli Streptococchi e una diminuzione dei proteobatteri. In particolare lo Streptococco mitis era il tipo prevalente tra gli Streptococchi, riscontrato in tutti e sei i pazienti, seguito dallo Streptococco pseudopneumoniae, presente in due pazienti (entrambi i ceppi sono patogeni opportunistici degli S. pneumoniae). Inoltre i ricercatori hanno confermato che le cellule epiteliali bronchiali incubate con i batteri patogeni davano una risposta ridotta in vitro ai corticosteroidi, mentre l'incubazione di cellule con ceppi come i commensali dello Streptococcus non ha ridotto la sensibilità ai corticosteroidi.

Il consiglio degli esperti
Secondo gli autori, l’espansione degli Streptococchi può verificarsi a causa di diversi fattori che forniscono le condizioni favorevoli alla crescita degli Streptococchi nelle vie respiratorie. Tali condizioni sono per esempio gli scambi aerodigestivi causati dalla GERD, la risposta diretta ai farmaci e/o le alterazioni nell’ecologia del microambiente delle vie aeree e di quelle digestive. Pertanto gli autori suggeriscono, in conclusione, che in caso di asma grave siano valutati il ruolo dei farmaci anti-acidi (PPI e H2 bloccanti) e dei loro effetti sul microbioma esofageo e sulle vie aeree inferiori, una valutazione che va considerata proprio in relazione alla risposta ai corticosteroidi.

J Allergy Clin Immunol 2017

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
19 maggio 2017
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