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Nuova sede Ema. Rasi (Ema): “Milano ha le carte per giocarsela”
Il direttore esecutivo dell’Agenzia, in un'intervista a Repubblica ha spiegato come l'opzione del capoluogo lombardo non sia da escludere a priori. Milano e l’Italia hanno concorrenti di peso, a partire da Stoccolma, che già vanta la sede dell’ECDC. Per Rasi "non è possibile definire chi sia favorito senza analizzare attentamente le proposte di ognuno". Tuttavia, la decisione tuttavia è politica e spetta al Consiglio europeo.
20 FEB - I 900 esperti dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) sanno che dovranno fare le valigie, ma ancora non conoscono la destinazione. Nella Londra post-Brexit sono molti gli uffici europei che si preparano a traslocare e l’Ema non fa eccezione. Più complicato capire quale delle città candidate sia la migliore per ospitare l’ente europeo responsabile della valutazione scientifica e della sicurezza dei farmaci nei 28 Paesi dell’Ue. 
 
L’Italia si è fatta avanti con Milano: a inizio mese una mozione bipartisan ha invitato il Governo a sostenere il capoluogo lombardo e la stessa ministra della Salute Beatrice Lorenzin si è espressa a più riprese a favore del progetto.

In un’intervista rilasciata a Repubblica, il direttore esecutivo dell’Agenzia Guido Rasi evidenzia la necessità di decidere in fretta la collocazione della nuova sede. Secondo il microbiologo, sarebbero due le sfide più importanti che l’Ema si troverà ad affrontare: da una parte la necessità di trattenere all’interno dell’Agenzia il maggior numero di esperti e dall’altra il mantenimento delle condizioni che permettono all’Ema di funzionare bene.

Per essere appetibile a chi lavora nella sede londinese, la città che ospiterà l’Agenzia dovrà garantire una buona qualità di vita anche per le famiglie al seguito, scuole europee di livello e possibilità di ricollocamento per i coniugi in primis. Ma anche un efficiente sistema di trasporto pubblico che permetta senza problemi le oltre 36 mila visite mensili da parte di esperti di tutta Europa. 

Milano e l’Italia hanno concorrenti di peso, a partire da Stoccolma, che già vanta la sede dell’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, e che ambisce a creare un distretto europeo per la salute. Per Rasi tutti i Paesi che si sono candidati hanno pro e contro, "non è possibile definire chi sia favorito senza analizzare attentamente le proposte di ognuno. Vi sono dei criteri che vanno necessariamente rispettati ma la decisione spetta al Consiglio europeo - chiarisce l’esperto -. Credo che Milano possa rientrare nei criteri di elegibilità".
20 febbraio 2017
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