03 DIC - 17,5 milioni di nuovi casi di tumore e 8,7 milioni di morti. Questi i numeri che ha fatto registrare il cancro nel mondo lo scorso anno, secondo quanto riferito da un report del
Global Burden of Disease Cancer Collaboration, pubblicato su
JAMA Oncology a firma di
Christina Fitzmauricedell’Università di Washington (Seattle, USA). I numeri riportati su JAMA
Oncology sono frutto di una stima derivata dall’esame dei registri tumori, delle autopsie e delle cartelle cliniche relativi a 195 Paesi e a 32 tipi di tumore.
Numeri questi che confermano il cancro ben saldo al secondo posto nella classifica assoluta della mortalità nel mondo. Ma intanto, in alcune regioni del mondo i tumori hanno superato nelle statistiche di mortalità i big killer di sempre, le malattie cardiovascolari. Un dato che trova conferma anche nella crescita impressionante nell’incidenza dei tumori, rivelata dal report di JAMA
Oncology. In appena dieci anni, quelli che vanno dal 2005 al 2015, l’incidenza di queste patologie nel mondo è aumentata del 33%.
Così, le probabilità di ammalarsi di tumore in qualche punto della vita sono ormai di 1 su 3 per i maschi e di 1 su 4 per le femmine.
Il tumore ‘maschile’ più rappresentato nel mondo è quello della prostata (con 1,6 milioni di casi), anche se il
big killer tra gli uomini resta il tumore del polmone-bronchi-trachea (1,2 milioni di decessi nel 2015 e 25,9 milioni di DALYs -
disability-adjusted life-years).
Per le donne il tumore della mammella nel 2015 si è confermato il tumore con la maggior incidenza (2,4 milioni di casi) e anche quello con la maggiore mortalità (523.000 decessi nel 2015 e 15,1 milioni di DALYs).
Tra i bambini, i tumori più rappresentati restano quelli ematologici (leucemie e linfomi non Hodgkin) oltre a quelli del cervello e del sistema nervoso.
“L’incidenza dei tumori – prevedono gli autori – aumenterà ulteriormente negli anni a venire, visto l’invecchiamento e la crescita della popolazione; questo rischia di mettere ancora più alla prova i budget sanitari, già adesso così sotto pressione. Da questo punto di vista, diventa dunque ancora più importante e prioritaria una corretta allocazione delle risorse per la prevenzione dei tumori, per la diagnosi precoce, per il loro trattamento e le cure palliative.
Purtroppo, il rapporto sottolinea come gli sforzi nel campo della prevenzione non abbiano ancora dato i risultati sperati. E di come ci sia ancora veramente molto da fare nella lotta al fumo e alla sedentarietà, nel promuovere l’adozione di una dieta sana e nel convincere la gente a sottoporsi alle vaccinazioni anti-cancro.
Maria Rita Montebelli