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Il cioccolato fa bene al cuore. Meta analisi rivela che i biomarcatori cardiometabolici migliorano grazie ai flavonoidi del cacao
I flavonoidi del cacao migliorano una serie di parametri cardiometabolici. E questo è tutto ciò che si può scientificamente affermare allo stato attuale. Ma i miglioramenti sono di entità tale da far sperare in un effetto misurabile anche sugli hard endpoint cardiometabolici. Che gli autori di questo studio invitano ad indagare al più presto con degli studi di intervento ad hoc
17 OTT - I fan del cioccolato adesso hanno anche una metanalisi a dimostrazione che il cacao fa bene al cuore. 19 studi randomizzati e controllati per un totale di 1.131 volontari arrivano a ulteriore supporto della tesi cara agli amanti della barretta di cioccolato, in uno studio pubblicato questa settimana su Journal of Nutrition. Sono i flavonoidi le sostanze amiche del cuore e ovviamente, tanto più ne è ricca una varietà di cacao, tanto meglio è per la salute cardiometabolica.
 
“Questa metanalisi – sostiene Simin Liu, direttore del Center for Global Cardiometabolic Health della Brown University – dimostra che i flavonoidi influenzano una serie di biomarcatori cardiometabolici e apre la strada al progetto di grandi studi di prevenzione sia in ambito cardiovascolare che diabetologico. Ad esempio abbiamo riscontrato che l’assunzione dei flavonoidi del cacao riduce le concentrazioni di trigliceridi, l’insulino-resistenza e l’infiammazione sistemica, tutti importanti fattori di rischio per le malattie cardiometaboliche”.
Una metanalisi tuttavia che presenta una serie di limiti dovuti alla breve durata degli studi considerati, alla scarsità del campione e ai risultati non sempre omogenei. Ma anche tenendo presente tutti questi fattori, alla fine i benefici cardiometabolici rilevati nei consumatori di prodotti contenenti cacao ad elevata concentrazione di bioflavonoidi sono risultati statisticamente significativi.
 
La quantità di flavonoidi introdotta variava a seconda dagli studi considerati da 166 a 2.110 mg/die e la durata degli interventi variava da 2 a 52 settimane a seconda degli studi.
I maggiori benefici sono stati riscontrati in chi consuma dai 200 ai 600 mg di flavonoidi al giorno; in questi soggetti sono stati rilevati infatti una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di glucosio e di insulina e una riduzione dell’insulino-resistenza, valutata con l’HOMA-IR. E’ stato inoltre osservato un aumento del colesterolo HDL e una riduzione dei trigliceridi (quest’ultima nei grandi consumatori di flavonoidi).
Questi benefici sono risultati presenti in entrambi i sessi e indipendentemente dalla forma di cioccolato consumata (barretta fondente e bevanda al cacao ad esempio), anche se la maggior parte dei soggetti arruolati in questi studi erano consumatori di cioccolato fondente, un fatto importante visto che il cioccolata al latte, bianco o i cioccolatini in generale contengono più zucchero e additivi del fondente.
Questo studio ,concludono gli autori, dimostra che i tempi sono maturi per impostare dei vasti studi randomizzati controllati per indagare i benefici a breve termine dei flavonoidi del cioccolato sui biomarcatori cardiometabolici, così da comprendere come questi possano trovare un’applicazione in clinica.
 
Maria Rita Montebelli
17 ottobre 2016
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