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Scadenze brevettuali farmaci. Oltre 81 milioni di possibli risparmi sprecati a causa della mancata rinegoziazione. Lo studio del Ceis 
L'indagine, coordinata da Francesco Saverio Mennini, è stata presentata nel corso di un convegno a Roma, con il contributo non condizionato di Mylan. Analizzato un campione di 9 molecole e 311 forniture, delle quali 52 rinegoziate, 210 cessate senza essere rinegoziate e 49 con scadenza nel triennio 2016-2018 non ancora rinegoziate. “Il risparmio sarebbe ottenibile grazie ad una opportuna ridefinizione dei capitolati di gara”.
27 MAG - Individuare possibili nuove forme di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale, stimabili in alcune centinaia di milioni di euro, sfruttando l’opportunità offerta dalle prossime scadenze brevettuali dei farmaci, attraverso nuove procedure di definizione di capitolati etici e dinamici. Questo l’obiettivo primario del convegno svoltosi ieri a Roma, ‘Scadenze brevettuali: trasparenza ed efficacia per il miglior capitolato di gara a tutela della spesa farmaceutica e dell’accesso al mercato', realizzato grazie al contributo non condizionato di Mylan.
 
“L'efficienza nell'approvvigionamento dei farmaci appare uno dei modi per liberare risorse utili a sostenere le cure davvero efficaci ed innovative che si affacciano all'orizzonte. In questo ambito, i farmaci equivalenti ricoprono un importante ruolo. L’aumento della vendita di tali farmaci registrato negli ultimi mesi è un fattore positivo. Elemento che ci avvicina ai numeri dell'Europa e favorisce un riequilibrio del settore”, è quanto ha osservato Marcella Marletta, Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico presso il Ministero della Salute.

Una valutazione del mancato risparmio è stata condotta dal gruppo di ricerca del EEHTA del CEIS (Università di Roma Tor Vergata) coordinato daFrancesco Saverio Mennini su di un campione di 9 molecole e 311 forniture, delle quali 52 rinegoziate, 210 cessate senza essere rinegoziate e 49 con scadenza nel triennio 2016-2018 non ancora rinegoziate. “Lo Studio sulla scorta di analisi dirette di capitolati e procedure di gara, con specifico riferimento a modalità operative e gestionali – commenta Mennini - quantifica in oltre 81 milioni il mancato risparmio, dovuto al ritardo o alla mancata rinegoziazione. Tale sarebbe infatti il saving grazie alla riapertura delle procedure di gara, in funzione della scadenza brevettuale di prodotti farmaceutici, inseriti in lotti già aggiudicati, nell’ambito di gare centralizzate a lunga valenza. Lo stesso risparmio sarebbe inequivocabilmente e in maniera costante ottenibile grazie ad una opportuna ridefinizione dei capitolati di gara, strutturati in funzione della valutazione della specifica scadenza brevettuale dei prodotti oggetto della stessa gara”.

Non mancano, quindi, gli spazi di manovra in termini di programmazione per Regioni e strutture sanitarie. Se 81 milioni di risparmio sono attribuibili alla ricontrattazione di sole 9 molecole (con questi nuovi modelli di gare di acquisto), l’impatto complessivo potenziale di vantaggio per la sanità pubblica potrebbe essere molto più grande, fino a centinaia di milioni, per mettere a disposizione dei malati i nuovi farmaci innovativi. Per Mennini, infatti, “tutti i risparmi generati devono necessariamente restare all’interno del sistema ed essere indirizzati a supporto dell’assistenza sanitaria”.
 
“Abbiamo elaborato un Executive Summary esaminando tutti gli ultimi passaggi normativi e giurisprudenziali del confronto concorrenziale in ambito farmaceutico – ha spiegato l’avvocato Giorgio Calesella, Studio Legale Calesella - per garantire la più efficace e completa analisi della ‘procedura centralizzata di acquisto’ sia metodologicamente che in termini di ottimizzazione delle modalità istruttorie”.

“Questo modello vuole essere un contributo concreto per le Istituzioni e per tutta la filiera sanitaria e un invito a lavorare insieme per individuare opportunità di risparmio e di appropriatezza per il sistema sanitario, con particolare riferimento al comparto ospedaliero, oggi più che mai bisognoso di nuove risorse”, ha concluso Cinzia Falasco Volpin, Amministratore Delegato Mylan.
27 maggio 2016
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