Farmaci. Pani (Aifa): "Il 40% delle molecole innovative non sviluppate per motivi economici"
Così il direttore generale dell'Aifa intervenendo al convegno promosso dall'Altems dell'Università Cattolica di Roma. Pani nella sua lectio magistralis è tornato a denunciare un accesso ai farmaci ancora troppo disomogeneo tra le diverse Regioni e una bassa alfabetizzazione scientifica nel Paese.
13 MAG - "Almeno il 40% delle molecole potenzialmente innovative non vengono sviluppate per ragioni prevalentemente economiche. Una possibile via, già sperimentata in altri Paesi, sarebbe quella di sviluppare nuove molecole attraverso la creazione joint venture tra pubblico e privato". Lo ha detto
Luca Pani, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), intervenendo questo pomeriggio al convegno su "Il ruolo della farmacia nel Ssn: modelli innovativi di gestione per la sostenibilità", promosso dall'Alta scuola di economia e managment dei sistemi sanitari (Altems) dell'Università Cattolica di Roma. Nel corso della sua lectio magistralis Pani ha anche ricordato come, quest'anno, la Fda, l'ente regolatorio Statunitense, abbia approvato il maggior numero di nuove molecole dal 1997. "Si tratta di nuovi anti-aggreganti, farmaci oncologici e per l'epatite C", ha spiegato.
Il direttore generale dell'Aifa, nel suo discorso, ha anche sottolineato un "triste abbassamento di alfabetizzazione scientifica nel nostro Paese. E' una realtà che trova riscontro anche dai dati del Miur". Alludendo poi al metodo di cura con le staminali, Pani ha spiegato che ci sono "difficoltà ad affrontare problematiche scientifiche con argomentazioni che non siano emotive ed emozionali che rendono la complessità una complicazione".
Infine, il direttore Aifa si è detto "preoccupato" per la situazione legata all'accesso ai farmaci in Italia. "Non sta avvenendo in maniera omogenea tra le varie Regioni. Si continuano a riscontrare situazioni buone in alcuni territori, mentre restano pessime in altri - ha concluso - continuiamo a ricevere segnalazioni da Cittadinanzattiva e da altre associazioni, perchè in alcune Regioni, a causa dei ritardi negli inserimenti nei prontuari regionali, c'è una difficoltà di accesso ai farmaci per il cittadino".