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Nasce il Centro di eccellenza per la Sicurezza Stradale. Un team multidisciplinare al lavoro per ridurre gli incidenti
Si tratta del primo progetto pilota su territorio nazionale che, mettendo a frutto competenze trasversali, punta ad elaborare un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio che permetta abbattere il numero di incidenti. Il progetto vede la collaborazione tra Polizia di Stato, Sapienza Università di Roma, ASL Roma 1 e Fondazione Ania. Tra le attività, corsi di formazione specifica al personale sanitario e polizia per il primo soccorso psicologico alle vittime dirette e indirette degli incidenti.
11 DIC - Far diminuire il numero di incidenti stradali attraverso una approfondita analisi del fenomeno infortunistico, in relazione alle cause di inidoneità fisica dei conducenti e attraverso l’elaborazione e produzione di dati scientifici sul fattore umano alla base degli incidenti stradali. È questo l’obiettivo del primo Centro di Eccellenza sulla Sicurezza Stradale, presentato a Roma e che rende operativo il protocollo sottoscritto dal Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli, dal Rettore della Sapienza Università di Roma Eugenio Gaudio, dal Direttore della ASL Roma 1 Angelo Tanese e dal Presidente della Fondazione ANIA Maria Bianca Farina.

Nel Centro opereranno, quindi, professionisti dalle competenze diverse, uniti in una task force congiunta che metterà a sistema esperienze e dati per ricavare un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio che permetta di abbattere il numero di incidenti stradali.

“Dopo un’incessante diminuzione delle vittime dal 2001 al 2014 - spiegano i promotori dell’iniziativa in una nota -, nell’ultimo quinquennio l’andamento del fenomeno infortunistico è divenuto “altalenante” senza, purtroppo, riuscire mai a scendere sotto la soglia delle 3.000 vittime l’anno. Anche il dato parziale cosi come risulta dalle statistiche dell’attività della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, relativo ai primi 11 mesi del 2019, mostra un andamento analogo a quello dell’anno precedente, con 1.492 deceduti (il 3% in meno del 2018 che aveva fatto registrare 1.538 vittime)”.

Il progetto tiene conto della complessità del fenomeno infortunistico, che “richiede oggi nuove e più incisive forme di partenariato che possano determinare un’effettiva cooperazione tra partner pubblici e i privati, in vista di sinergie che mettano a fattor comune competenze tecniche, ingegneristiche, di analisi statistiche e psicologiche, con l’obiettivo finale di costruire modelli preventivi del fenomeno dell’incidentalità su strada”.

I dati sugli incidenti stradali, frutto di un monitoraggio accurato, saranno incorporati in un database in forma anonima che potrà rappresentare un valido ausilio per la pianificazione di azioni di contrasto mirate.

Nell’ambito delle attività del Centro saranno pianificate anche iniziative di prevenzione rivolte ai cittadini o a specifici target della popolazione, come scuole, centri anziani e luoghi di lavoro, alle quali sarà affiancata una capillare attività di formazione rivolta al personale sanitario e alle forze di polizia che sono chiamate a intervenire prestando il primo soccorso psicologico alle vittime dirette e indirette degli incidenti.
11 dicembre 2019
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