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Aderenza terapeutica. L’ASl Vercelli lancia il “Passaporto Farmacologico”
L’obiettovo è aumentare il valore della terapia farmacologica aumentando i benefici, riducendo gli effetti avversi e ottimizzando i costi. Permetterà la precoce identificazione di un uso non corretto del farmaco, così come di valutare se la somministrazione avviene per un periodo troppo lungo o troppo breve. Il Passaporto farmacologico sarà prima adottato presso alcune U. O. pilota per essere successivamente implementato in maniera estesa.
19 GIU - L’invecchiamento della popolazione, associato all’aumento delle patologie croniche e ad una iperspecializzazione delle cure, ha comportato un incremento della complessità della terapia (politerapia) e della sua gestione, aumentando il rischio di eventi avversi, soprattutto quando la terapia viene modificata nelle fasi in cui si interfacciano vari professionisti, in particolare tra ospedale e territorio. Per questo la Asl di Vercelli ha studiato un metodo in grado di aumentare il valore della terapia farmacologica aumentando i benefici, riducendo gli effetti avversi e ottimizzando anche i costi. Si chiama “Passaporto farmacologico”

La mancata gestione ottimale della terapia farmacologica, evidenzia Chiara Serpieri, Direttore Generale dell’ASL VC, “può comportare rischi per la salute del paziente, specie negli anziani che ogni giorno assumono numerosi farmaci: questo può provocare riduzione della aderenza alle terapie e un aumento degli effetti avversi”.

Il Passaporto Farmacologico ha come obiettivo generale la revisione della terapia farmacologica in termini di aderenza al trattamento, interazione farmacologica e cascata prescrittiva, a cui si affianca la precoce identificazione di prescrizioni potenzialmente inappropriate conseguenti a:
•    L’uso di un farmaco
o    che non ha una indicazione specificata
o    che ha un alto rischio di eventi avversi
o    per un periodo troppo lungo o troppo breve
o    con dosaggio diverso rispetto a quello raccomandato

•    La mancanza della prescrizione appropriata di una terapia farmacologica

I criteri utilizzati per prevenire le possibili interazioni farmacologiche sono ricavati dalla letteratura internazionale: Criteri STOPP (Screening Tool of Older Persons’ Prescriptions)  e  START (Screening Tool to Alert to Right Treatment).

Il Passaporto farmacologico inizierà ad essere adottato presso alcune U. O. pilota dell’ASL VC ( incluse le Case della Salute) per essere successivamente implementato in maniera estesa, attraverso il monitoraggio e supporto del Responsabile della S.S. Qualità (Dott.ssa F.Riccio) e della S.C. Farmacia territoriale ( Dott.ssa A. Barbieri) che hanno ideato il progetto e dall’Area del Rischio (Dott. Giordano).  

“Auspichiamo che l’implementazione di questo strumento possa ridurre gli eventi avversi legati alle interazioni farmacologiche, migliorando l’appropriatezza prescrittiva”, conclude Serpieri.
19 giugno 2019
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