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In Liguria il 16,9% della spesa farmaceutica va in automedicazione
La media italiana si attesta al 14%, la Liguria è la seconda regione più virtuosa dopo la Valle d’Aosta. Un ulteriore ampliamento dell’offerta di farmaci di automedicazione potrebbe generare per la sanità ligure risparmi di quasi 22 milioni di euro all’anno, con un guadagno complessivo per la società fino a 56 milioni di euro, come evidenziato da una ricerca Cergas Bocconi.
10 SET - Dopo gli incontri avvenuti in Puglia e in Veneto, venerdì 7 settembre si è tenuta a Genova la terza tappa del ciclo di eventi regionali “Self Care Forum”, l’iniziativa di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica) che che apre tavoli di confronto con stakeholder e istituzioni sul contributo dell’automedicazione ai sistemi sanitari regionali.
 
“La Liguria è una Regione virtuosa sotto questo punto di vista – ha esordito Maurizio Chirieleison, presidente di Assosalute – In Italia il 14% della spesa farmaceutica è in prodotti di automedicazione. In Liguria siamo al 16,9%, nonostante sia una delle Regioni con la percentuale più alta di popolazione anziana”. Durante il tavolo si sono condivise le buone pratiche (che saranno discusse il 21 novembre a Roma in un incontro nazionale) e si è ragionato di come aumentare ulteriormente la percentuale di spesa per l’automedicazione. “Una strada è lo switch di alcune classi di farmaci che attualmente sono a carico del Sistema sanitario nazionale – ha evidenziato Chirieleison – E poi dobbiamo puntare sull’empowerment. Del cittadino, ma anche dei farmacisti e dei medici di medicina generale”.
 
Nuove opportunità di riallocazione risorse
Per quanto riguarda lo switch regolatorio, uno studio di Cergas Sda Bocconi, realizzato a livello nazionale e riadattato su scala regionale, ha sottolineato che un ampliamento dell’offerta di farmaci di automedicazione potrebbe generare per la sanità ligure risparmi per la spesa farmaceutica pubblica stimabili in quasi 22 milioni di euro all’anno, con un guadagno complessivo per la società fino a 56 milioni di euro. “Non si tratta di un semplice risparmio economico-finanziario, ma dell’opportunità di riallocazione delle risorse”, come ha sottolineato Monica Otto del gruppo di lavoro Cergas Bocconi.
La Regione Liguria è stata recentemente riconosciuta dalla Corte dei Conti tra le Regioni più virtuose in termini di miglioramento nella gestione dell’assistenza farmaceutica.
 

In linea con il Piano Socio Sanitario 2017-2019, i positivi risultati conseguiti sono il frutto dello sviluppo di una serie di misure volte alla valorizzazione della cultura della salute in Liguria, e di azioni pubbliche finalizzate a implementare i servizi attivati in Regione come la distribuzione per conto, e quelli tesi a meglio sostenere il ruolo di prossimità dei professionisti sanitari – medici di medicina generale e farmacisti – i primi interlocutori del cittadino sul territorio.
“Il primo medico di se stesso è il cittadino – ha affermato Walter Locatelli, commissario straordinario di A.Li.sa – Come Regione abbiamo scelto di operare attraverso alleanze, con una governance condivisa che abbia al centro il paziente. L’Organizzazione mondiale della sanità ci dice che l’80% dei disturbi si può trattare senza prescrizione: Assosalute deve diventare un alleato per comunicare tutto questo in modo efficace”.

“La distribuzione per conto ha permesso di avvicinare i cittadini alle farmacie e di rafforzare il legame di fiducia che è fondamentale anche per l’automedicazione”, ha ricordato Bruna Rebagliati, direttore generale dell’Asl4. Paolo Cavagnaro ha invece posto l’accento sulle possibili interazioni tra molecole: “È bene ricordare che i farmaci di automedicazione sono farmaci e vanno considerati come tali. Per questo occorre prestare attenzione agli effetti collaterali o alle interazioni con altri medicinali già assunti dal paziente, magari cronico”.
 
Andrea Stimamiglio, segretario Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Liguria, ha ribadito l'importanza dei farmaci di automedicazione, sottolineando l'indispensabile alleanza con le farmacie: "I farmacisti hanno un ruolo fondamentale nel guidare i cittadini nella scelta del farmaco di automedicazione, informandoli sugli eventuali effetti collaterali che questi farmaci possono avere oppure sulle interazioni con altre terapie e invitandoli alla lettura del foglietto illustrativo per un corretto utilizzo in autonomia - ha affermato - È però altrettanto importante la loro capacità di indirizzare i pazienti, qualora il disturbo persista, al medico di medicina generale".
 
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità l'80% delle piccole patologie può essere curata con farmaci di automedicazione. Stimamiglio ha evidenziato che, in base alla sua esperienza quotidiana, una buona percentuale di questi disturbi è risolvibile con un corretto stile di vita che preveda più attività fisica e una dieta bilanciata "È un aspetto che non andrebbe dimenticato", ha sottolineato.

 
Tecnologia e educazione
Elisabetta Borachia
, presidente Federfarma Liguria, ha auspicato che in Liguria del fascicolo sanitario elettronico, che permetterebbe ai farmacisti di avere sotto controllo la situazione clinica della persona che si trovano di fronte. Dello stesso avviso anche Maria Antonietta Banchero, direttore sanitario aziendale dell’Asl5 (invitata all’incontro, non ha potuto essere presente), che ha dichiarato a Quotidiano Sanità: “Il fascicolo elettronico sarebbe una risorsa meravigliosa per l’intero servizio sanitario regionale perché faciliterebbe il percorso di cura del cittadino, permettendo al farmacista ma anche all’operatore sanitario e al medico di medicina generale di avere ben chiaro quali sono i farmaci che sta assumendo in quel momento”.
 

Giuseppe Castello, delegato Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) Liguria, ha evidenziato come sia necessario “un cambiamento della normativa sulle liberalizzazioni che fa sì che in farmacia si trovino farmaci da banco con prezzi differenti. La concorrenza non la si fa sul prezzo, ma sulla professionalità del farmacista”.
 

Accanto alla tecnologia, secondo tutti gli attori intervenuti è necessario aumentare l’educazione, prima di tutto del paziente: “Noi accompagniamo convintamente questo percorso, che in Regione Liguria riguarda anche l’automedicazione, ma non solo – ha sottolineato Sonia Viale, vicepresidente regionale e assessore alla sanità, politiche sociosanitarie e terzo settore, sicurezza, immigrazione e emigrazione – L’automedicazione comporta anche un risparmio, ma riteniamo fondamentale che il cittadino si approcci al mondo dei farmaci senza prescrizione medica in modo consapevole e informato”.
Assosalute e Cittadinanzattiva collaborano in questa direzione con progetti destinati ai ragazzi delle scuole: “Crediamo sia importante educare il cittadino fin dall’infanzia”, ha sottolineato Federica Moccia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.
 
Michela Perrone
10 settembre 2018
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