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Ricercatori precari dell'Istituto zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Saitta annuncia una soluzione entro fine anno
Sono 73 i ricercatori in attesa di essere stabilizzati. Saitta: “E’ importante la loro stabilizzazione, in quanto il lavoro svolto dai ricercatori è prezioso per il funzionamento dell’Istituto che svolge un ruolo rilevante nell’ambito della sanità pubblica”.
04 LUG - Sono 73 i ricercatori borsisti che operano nell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: rappresentano un patrimonio di competenze riconosciute a livello internazionale sulla sicurezza alimentare e sulle malattie degli animali trasmissibili all’uomo.  A dicembre con la legge di stabilità 2018 è stata predisposta una norma che ne consente la progressiva regolarizzazione. “Auspico che entro la fine dell’anno la situazione abbia una risoluzione definitiva, anche in considerazione del fatto che le risorse finanziarie messe a disposizione dalla legge 205/2017 sono importanti e rilevanti, a regime 90 milioni di euro”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, rispondendo ad un’interrogazione in Consiglio regionale.

“E’ importante la loro stabilizzazione, in quanto il lavoro svolto dai ricercatori è prezioso per il funzionamento dell’Istituto che svolge un ruolo rilevante nell’ambito della sanità pubblica. Come coordinatore della Commissione Salute degli Assessori regionali alla Sanità abbiamo lavorato a lungo per inserire il provvedimento nella legge di bilancio”, ha proseguito Saitta.

Attualmente è in fase di discussione, con il personale dell’ISZTO e con le rappresentanze sindacali, una revisione di alcuni aspetti dell’attuale regolamentazione interna che a breve porterà all’approvazione di un nuovo regolamento.

In Italia sono 2860 i ricercatori in attesa di una stabilizzazione della loro situazione contrattuale, 725 dei quali attivi negli Istituti zooprofilattici sperimentali, il resto negli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCSS).  Il percorso che porterà all’arruolamento del personale necessita di alcuni passaggi contrattuali e di regolazione normativa.

“In particolare - ha detto Saitta - occorre che il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale comparto Sanità disciplini i nuovi profili di ricercatore con definizione dei trattamenti economici degli stessi; che il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri stabilisca le modalità di reclutamento del personale di ricerca e che il decreto del Ministro della salute definisca le modalità e le condizioni per le valutazioni del personale. E’ di questi giorni la notizia dell’imminente individuazione dei profili contrattuali di ricerca da inserire nel contratto collettivo nazionale di lavoro”.
04 luglio 2018
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