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Tumore. Il Veneto potenzia la battaglia con il nuovo “Bunker-Iov”
La struttura è costata 12,7 milioni di euro. Al suo interno si trovano, tra l’altro, due macchinari per ora unici in Italia: un sistema radiante per tomoterapia denominato “Tomoterapia Radix Act” e un Tomografo Computerizzato “Simultac”, che si affiancano a un Acceleratore Lineare di ultima generazione. Le nuove strumentazioni consentiranno di accelerare le attività radiografiche, aumentando del 30% le prestazioni annue erogate dallo Iov.
21 GIU - E’ un vero e proprio “bunker” per intensificare la guerra al tumore la nuova modernissima struttura del Servizio di Radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV), realizzata con un investimento di 12,7 milioni di euro, dove operano, tra l’altro, due macchinari per ora unici in Italia: un sistema radiante per tomoterapia denominato “Tomoterapia Radix Act” e un Tomografo Computerizzato “Simultac”, che si affiancano a un Acceleratore Lineare di ultima generazione.

La struttura, denominata “Bunker-Iov” è stata inaugurata oggi nelle adiacenze dell’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, in provincia di Padova, dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Le nuove strumentazioni, spiega la Regione, “consentiranno di accelerare le attività radiografiche, aumentando del 30% le prestazioni annue erogate dallo Iov”.

Dei 12,7 milioni di investimento, circa 6 milioni sono serviti per le opere murarie e il rimanente per l’acquisto dei macchinari.

“Anche se per una certa ‘lamentopoli’ in sanità non andrebbe mai bene niente – ha detto il Governatore – oggi siamo di fronte all’ennesima dimostrazione del cammino di modernizzazione intrapreso da otto anni a questa parte con tecnologie sempre più elevate, iperspecializzazione, reti cliniche come la Rete Oncologica Veneta e le breast unit contro il tumore al seno, ricerca di nuove frontiere, come questo straordinario bunker dentro al quale due grandi macchinari su tre sono unici in Italia”.

“La congiuntura finanziaria è difficile – ha aggiunto il Presidente – ma noi non dobbiamo e non vogliamo avere timori, perché la sfida ci piace giocarla su un terreno duro: quello dell’asticella che si alza sempre di più, perché una sanità che sta ferma, in realtà arretra. Il Veneto di certo non arretra – ha garantito – né sulla qualità tecnologica, né su quella scientifica e organizzativa ma, unico in Italia, riesce a tenere duro sulle tasse. Siamo gli unici – ha ricordato – a non aver introdotto l’addizionale regionale Irpef sulla sanità, lasciando nelle tasche della gente un miliardo e 179 milioni l’anno, e a non avere ticket sanitari regionali, perché quelli che si pagano sono esclusivamente nazionali. In un contesto non facile – ha aggiunto – gestiamo una multinazionale da 9 miliardi 360 milioni di fatturato, con 55 mila dipendenti e con 68 ospedali più tutta la rete delle cure territoriali, che potenzieremo. Il futuro prevede altri cambiamenti – ha concluso – senza chiusure o ridimensionamenti degli ospedali, ma con tutta la modernità di un sistema di cure all’avanguardia”.

In particolare, spiega la Regione in una nota, la Tomoterapia Radix Act, con il nuovo sistema di rivelatori ad alta risoluzione permette di migliorare la qualità dell’immagine acquisita durante il trattamento, aumentandone la precisione. Radix Act si configura oggi come uno degli apparecchi tecnologicamente più avanzati. Sarà infatti in grado di alloggiare, in coincidenza con la parte radiante, una TAC radiologica per acquisire l’intero volume del paziente durante l’erogazione del trattamento radiante, soddisfacendo così appieno gli obiettivi di una radioterapia moderna, ossia la precisa identificazione dei volumi-bersaglio. E’ l’unico sistema che può trattare simultaneamente lesioni multiple in una sola seduta. Nessuna necessità, quindi, di ridefinire il posizionamento del paziente per ogni singola lesione nella radiochirurgia stereotassica. La “stereotassi” (SBRT, Stereotactic Body Radiation Therapy) è una tecnica radioterapica in cui viene inviata una dose di radiazioni direttamente sul volume tumorale con estrema precisione.

Il Tomografo Computerizzato “Simultac” è un’ apparecchiatura che consente di avviare il Piano Terapeutico con centramento del paziente sia per la tomoterapia che per le prestazioni da eseguire con l’Acceleratore lineare. La sua caratteristica essenziale è quella di permettere Tac ad alta velocità in 4D, dove la quarta dimensione viene rappresentata dal “tempo”. Si parla infatti di tecniche di “gating”, che rendono possibile l'acquisizione di immagini in organi che per loro natura sono in continuo movimento. Si tratta di un processo finalizzato ad identificare l’esatta sede da irradiare.

Lo strumento di ultima generazione ad alta velocità installato a Schiavonia permette l'acquisizione di 40 strati al secondo per esami del corpo intero, con caratteristiche innovative e uniche finalizzate al conseguimento delle massime prestazioni in tutte le applicazioni più specialistiche in ambito cardiologico, vascolare, oncologico. In particolare il Tomografo Computerizzato Somatom Confidence è stato progettato per le specifiche esigenze dei più moderni reparti di radioterapia.

Oltre alle normali attività, verrà utilizzato in particolare per supportare il trattamento di neoplasie del polmone e del pancreas.L’Acceleratore Lineare Verrà utilizzato in particolare per trattamenti di radioterapia oncologico-pediatrica, di Total Marrow Irradiation - TMI  (midollo) e nei casi di Onco-Ematologia.
21 giugno 2018
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