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Campania. La Regione recepisce il Piano nazionale vaccini. Obiettivo recuperare i ritardi
La regione Campania recepisce il Piano nazionale vaccini con un decreto commissariale firmato alla fine del 2017. La regione è in ritardo sulla tabella di marcia e deve mettere in campo gli strumenti, le azioni, la logistica, le infrastrutture e il personale necessari a perseguire le politiche di prevenzione descritte dal piano. Accende i motori “Vaccinarsi in Campania” sito di orientamento e informazione messo in campo dal dipartimento di sanità pubblica dell’Ateneo Federico II.
12 GEN - Gli obiettivi sono ambiziosi, inseriti nel cuore dei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) che guardano più lontano rispetto alle contingenze della norma sulla obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola e ha l'intento di rafforzare con norma di legge la raccomandazione già contenuta nel nuovo Piano nazionale vaccini che dovrà essere applicato nell’arco dei prossimi tre anni. In questo caso non sono previste sanzioni ma le Asl saranno in obbligate a fare promozione attiva per queste e altre vaccinazioni. Come quella contro lo pneumococco negli anziani (che a sua volta causa meningiti e la cui vaccinazioni è praticata insieme all’esavalente dell’infanzia) e contro il papilloma virus anche nei maschi.
 
Il 2017 è già trascorso, la Campania deve recuperare i paletti fissati dal ministero per il primo anno di vigenza del Piano. Ossia introduzione della vaccinazione anti-meningococcica B ai nuovi nati nel 2017, il via alla vaccinazione anti-meningococcica tetravalente (A, C. W, Y in singola dosa nell’adolescente), l’anti-pneumococcica da praticare ai soggetti con più di  65 anni di età, l’anti-varicella ai nuovi nati del 2016, la profilassi per le categorie a rischio e interventi specifici anti-Hpv (Papilloma virus) per i maschi undicenni con inizio della chiamata attiva per i nati del 2006. 
 
Entro il 2018 è poi previsto il completamento della vaccinazione contro l’Hpv (sempre dei maschi undicenni nati nel 2007 con il recupero di quelli non vaccinati del 2006), l’introduzione della vaccinazione anti-rotavirus a tutti i nuovi nati a partire dal 2018 e infine l’introduzione della quinta dose di vaccino anti-poliomielite nell’adolescente e della vaccinazione anti-Herpes Zoster nei soggetti con più di 65 anni di età. Tutte azioni che prevedono di raggiungere percentuali di copertura vaccinale da portare al 95% tra il 2019 e il 2020 per tutte le malattie elencate.  Il Calendario prevede nel primo anno di vita meningococco e Rotavirus, prima dose della antivaricella a 24 mesi, la seconda dose s 5-6 anni di età  e poi interventi negli adolescenti contro papilloma e meningococco tetravalente. Infine gli anziani da proteggere con sieri contro lo pneumococco e l’herpes zoster.   
 
Ovviamente considerati gli attuali aspetti logistico-organizzativi dei centri vaccinali di Napoli e provincia non è realistico ipotizzare di poter raggiungere sin dal primo anno le coperture vaccinali determinate dal Piano visto che anche sulle vaccinazioni obbligatorie ci sono problemi e nella migliore delle ipotesi il 10 marzo, (quando alla autocertificazione dovrà corrispondere una vaccinazione reale eseguita) si raggiungerà al massimo il 90% di copertura contro il 95% previsto. Di buono c’è il fatto che la gratuità della vaccinazione sarà assicurata anche a favore di coloro che aderiscano in ritardo e tutte le vaccinazioni pediatriche almeno fino al compimento del diciottesimo anno di età. 
Come fare a controllare che il Piano dia buoni frutti? L’indicatore più semplice è l’incidenza della malattia sebbene per molte patologie (pertosse, infezioni invasive da pneumococco ecc.) è stata dimostrata una quota importante di sottonotifica e sottodiagnosi, che non permette un’analisi di qualità del reale impatto della vaccinazione.
 
Intanto accende i motori il portale vaccinarsi in Campania. Il sito, del Dipartimento di Sanità pubblica della facoltà di Medicina dell’Università Federico II di Napoli, è stato progettato dal direttore di dipartimento Maria Triassi. “Il portale, come gli altri “Vaccinarsi “ regionali, sarà collegato al sito nazionale, necessario punto di riferimento”. 
 
Nessuno lo dice chiaramente ma lo stato di salute delle vaccinazioni in Campania è fonte di forte preoccupazione. Le coperture delle 10 vaccinazioni obbligatorie e delle 4 raccomandate sono basse, lontane da quelle previste dal piano sanitario 2017-19. Le ragioni sono le stesse di quelle nazionali; si aggiunge però che la Campania è una regione commissariata, con un piano di rientro che tra l’altro, blocca le assunzioni ed il turn-over. I centri vaccinali hanno risentito particolarmente di tale stato delle cose e molti di essi, soprattutto a Napoli città e provincia, sono aperti solo in alcuni giorni se non chiusi per mancanza di personale andato in pensione e non sostituito. 
Gli operatori “residui” sono inoltre sfiduciati, abbandonati a se stessi. La prevenzione in generale, solo di recente è assurta a un ruolo centrale della politica sanitaria regionale. Ma un segnale positivo è stata l’istituzione, quest’anno, della commissione regionale vaccini, organismo. Indispensabile per la politica vaccinale regionale. “Vaccinarsi in Campania può essere il giusto volano per migliorare il sistema – aggiunge Triassi - così come è stato ideato, deve assolvere a questa mission. Utile strumento di informazione per l’utenza ( ubicazione dei centri vaccinali ,medicina dei viaggiatori, orari di apertura ecc.
 
Dati aggiornati in tempo reale di coperture di ogni singola vaccinazione, disaggregate per Asl e confrontate con dati regionali e nazionali,collegamento col portale nazionale “Vaccinarsi” e  altri portali nazionali ed internazionali, oltre che riviste autorevoli, diffondere notizie, informazioni o articoli che abbiano evidenza scientifica da divulgare nell’ambito dell’aggiornamento continuo i principali obiettivi nel mirino. Saranno anche divulgate e approfindite le iniziative o azioni che le Asl meteranno in campo compresi i resoconti di convegni specifici di livello locale, regionale e nazionale e le attività di promozione ed educazione alla salute. In sintesi uno strumento di informazione ed aggiornamento continuo sulle vaccinazioni. Il comitato tecnico- scientifico di “Vaccinarsi in Campania” è costituito essenzialmente (ma non solo), dai responsabili dei servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle Asl.
12 gennaio 2018
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