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Chikungunya nel Lazio. Dieci nuovi casi, il totale sale a 86. Lo Spallanzani isola il virus
Di questi 10 nuovi casi 5 sono residenti o hanno soggiornato ad Anzio nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi, 5 sono residenti a Roma e non hanno collegamenti con Anzio. Intanto la Regione riferisce che allo Spallanzani hanno isolato il virus. Si tratta del CHIKV/ITA/Lazio-INMI1-2017.
21 SET - “Lo Spallanzani isola il virus della Chikungunya che sta provocando i casi a Roma e ad Anzio. Siamo soddisfatti di questo risultato della Sanità del Lazio che aiuta a fare chiarezza e contribuisce alla salute pubblica”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, accoglie la notizia che il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, laboratorio di riferimento regionale per gli agenti patogeni umani, è riuscita ad isolare il virus che sta causando l’epidemia di Chikungunya nel Lazio.

Il virus isolato è stato denominato: CHIKV/ITA/Lazio-INMI1-2017.

Il virus è stato caratterizzato su base molecolare. La sequenza è stata depositata al National Center for Biotechnology Information, National Institute of Health, USA, e a breve sarà accessibile per la comunità scientifica.
 
Intanto crescono i casi di infezione a Roma e Anzio. Ad oggi al Seresmi (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) sono pervenute un totale di 86 notifiche di casi di Chikungunya. Dunque 10 casi in più rispetto all’ultima rilevazione effettuata nella giornata di martedì 19 settembre.

Di questi 10 nuovi casi 5 sono residenti o hanno riportano un soggiorno nel comune di Anzio nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. I restanti 5 nuovi casi sono residenti nel comune di Roma e non hanno collegamenti con Anzio.

“Ribadiamo – si legge nella nota della Regione Lazio che fa il punto sull’infezione - che in aree dove si segnalano casi autoctoni singoli o focolai epidemici autoctoni (2 o più casi) scattano le misure di disinfestazione previste dal Piano nazionale di Sorveglianza 2017 del Ministero della Salute ovvero trattamenti su suolo pubblico e privato, trattamenti adulticidi con prodotti abbattenti, trattamenti dei focolai larvali, replica di tutti gli interventi in caso di pioggia, ripetere l’intero ciclo dopo la prima settimana”.     
 
Come già evidenziato dallo Spallanzani negli scorsi giorni, “la chikungunya non è una malattia grave ma è una sindrome simil influenzale che nella stragrande maggioranza dei casi ha un andamento clinico favorevole in pochi giorni”.
21 settembre 2017
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