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Ema a Milano. Maroni preoccupato: “Trattativa difficile per asse franco-tedesco”
Il presidente della Regione Lombardia esprime moderato ottimismo su Milano come nuova sede dell’Agenzia europea del farmaco. “Macron mi risulta che abbia fatto questo accordo con Merkel, per mandare Ema a Bratislava, che ha un dossier debolissimo rispetto a Milano. Se però prevale la volontà politica, noi non abbiamo alleati in Europa, purtroppo, perché il Governo italiano è molto debole sul fronte internazionale”.
28 LUG - La candidatura di Milano a nuova sede dell’Ema è “forte”, ma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, esprime qualche preoccupazione sull’asse che si sarebbe creata tra Francia e Germania per portare l’Ema a Bratislava. Il motivo è che l’Italia non avrebbe alleati in Europa, se dunque la scelta della nuova sede volesse assecondare la volontà politica, l’Italia potrebbe non farcela.

“Non sono pessimista, sono moderatamente ottimista e per me, che sono ottimista di natura, è effettivamente un po’ poco, perché mi rendo conto che Emmanuel Macron dice ‘prima la Francia, prima i Francesi’, lui, che era l’idolo della sinistra, ora dice le stesse cose di Trump”, afferma Maroni in una nota che fa il punto sull’intervento di Morini in Consiglio regionale, dove ha illustrato all'Aula la candidatura di Milano a ospitare la sede dell'Agenzia del Farmaco.

Il presidente della Lombardia poi aggiunge: Macron “mi pare molto determinato a ottenere risultati concreti, sbeffeggiano anche le regole europee, e mi risulta che abbia fatto questo accordo con Angela Merkel, per mandare Ema a Bratislava, che ha un dossier debolissimo rispetto a Milano: se però prevale la volontà politica, l’asse franco-tedesco, noi non abbiamo alleati in Europa, purtroppo, perché il Governo italiano è molto debole sul fronte internazionale”.

“Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, sia come Regione che come Comune - ha ribadito Maroni -, abbiamo contribuito a fare un dossier molto competitivo, con la messa a disposizione di Palazzo Pirelli, adesso il pallino è nelle mani del Governo”.

La trattativa, dunque, “verrà condotta dal Governo, la cui azione è fondamentale”. Maroni ha quindi voluto “ringraziare il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per essere venuto qui a Milano e averci messo la faccia. Come richiesto da me dal sindaco Sala, in una lettera congiunta: il Governo ha deciso, come era giusto che fosse, di prendersi in carico questa candidatura, il che ci fa essere moderatamente ottimisti. Per molte ragioni Milano è la candidata ideale per ospitare Ema: è la convinzione della Regione, del Comune e dello Stato italiano”.

“Numerosi sono i punti di forza del dossier che il Governo presenterà per conto della Regione e del Comune di Milano - ha precisato Maroni - e sarà il Governo a condurre la trattativa, difficile, complicata, non a caso la decisione non sarà presa dal Consiglio europeo, ma dal Consiglio Affari Generali. I competitor sono tanti e, soprattutto sul piano politico, è piuttosto complicato per noi l'asse franco-tedesco, viste anche le vicende degli ultimi giorni, con la decisione del presidente Macron di fare cose che nessuno di noi si aspettava, a fronte della sua predisposizione, che sembrava così forte, a mettere l'Europa prima di ogni altra cosa: invece prima c'è la Francia, giustamente dal suo punto di vista. Questo cambia un po' gli scenari nei rapporti internazionali, anche se non riguarda la Regione, ma confermo l'impegno forte del Governo per la candidatura di Milano”, ha concluso Maroni.
28 luglio 2017
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