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Veneto. Al via progetto di Farmacieunite e Assofarm contro l'ipercolesterolemia
L'obiettivo è quello di migliorare l'aderenza delle terapie antidislipidemiche e prevenire gli eventi cardiovascolari maggiori nei soggetti a rischio. Parte il progetto congiunto di Farmacieunite e di Assofarm, nato in collaborazione con la Regione Veneto. Il progetto si limita all'ipercolesterolemia ma è agevolmente replicabile per altre patologie come la BPCO, il diabete e l'ipertensione.
05 LUG - Migliorare l'aderenza delle terapie antidislipidemiche e prevenire gli eventi cardiovascolari maggiori nei soggetti a rischio. Questo l'obiettivo dell'ambizioso progetto congiunto di Farmacieunite e Assofarm, nato in collaborazione con la Regione Veneto,il cui protocollo operativo è stato trasmesso il 30 giugno scorso al direttore generale dell'Area Sanità e Sociale Domenico Mantoan e alla dirigente del Servizio farmaceutico Giovanna Scroccaro.

Il progetto si limita all'ipercolesterolemia ma, come rileva il referente del progetto Franco Gariboldi Muschietti,  presidente di Farmacieunite, è agevolmente replicabile per altre patologie e condizioni come la BPCO, il diabete e l'ipertensione. 

“Il progetto si inscrive nell'ambito della farmacia dei servizi, fronte che la Regione Veneto, con il presidente Luca Zaia, ha voluto opportunamente riaprire incoraggiando le sperimentazioni al riguardo - spiega Muschietti - e guarda ovviamente alla gestione delle cronicità, che in termini sanitari, sociali ed economici rappresenta la vera sfida della sanità nel prossimo futuro”.

“Nell'ineludibile prospettiva dello sviluppo della primary care e di sanità integrata, la farmacia, presidio di salute territoriale per eccellenza, può fare molto nella gestione dei pazienti cronici, recitando un ruolo decisivo per produrre non solo salute ma anche risparmi - continua il presidente di Farmacieunite -. Con Assofarm e il suo coordinatore regionale veneto, Germano Motolli, ci siamo appunto mossi in questa direzione”.

La scelta di avviare un progetto incentrato sulla patologia dislipidemica è nata, in accordo con la stessa Regione, dalla duplice necessità di assicurare da un lato una sperimentazione idonea a consentire la valutazione di tutti i fronti di possibile integrazione della farmacia dei servizi con il Servizio sanitario regionale e, dall'altro, di costruire un sistema di metodo facilmente adattabile alle altre patologie.

Il protocollo sperimentale, che partirà appena arriverà il disco verde della Regione, prevede di coinvolgere tutte le farmacie private del Veneto aderenti a Farmacieunite e le farmacie pubbliche di Assofarm, per un totale di circa 350 esercizi, situati in tutte le aziende sanitarie del Veneto, con la possibilità di estensione ad altre farmacie che vorranno aderire.

“Il protocollo riserva molta attenzione alla fase formativa dei farmacisti che saranno coinvolti nella sperimentazione - spiega ancora Muschietti -, per poi indicare con organicità e chiarezza contenuti e modalità della presa in carico dei pazienti dislipidemici, al fine di monitorarne l'aderenza alla terapia e intervenire per ottimizzarla direttamente, in particolare con attività mirate di counselling specifico, o tramite l'indirizzamento al medico di medicina generale e allo specialista”.

L'obiettivo del progetto, finalizzato anche a mettere a punto un nuovo modello organizzativo basato sull'applicazione di tecnologie ICT nelle farmacie territoriali, sulla base di un'infrastruttura interoperabile tra le stesse farmacie e il Fascicolo sanitario elettronico regionale che permetta un'ottimale condivisione dei dati, è come già anticipato in premessa molto ambizioso:  “Applicando un modello organizzativo basato sulle tecnologie appena ricordate,che assegna un ruolo centrale alle farmacie, stimiamo di migliorare del 20% l'aderenza terapeutica dei pazienti”, afferma infatti Muschietti, precisando che il raggiungimento del target farmaceutico possa migliorare nel 15% circa dei casi esaminati.

“Il progetto Farmacieunite-Assofarm avrà le caratteristiche dello studio osservazionale e sarà condotto con la previsione di coinvolgere dagli 8 ai 12 pazienti per ciascuna farmacia - conclude Muschietti -, garantendo così un'ampia base reale per  verificare metodologie e risultati e definire così le strategie più efficaci per sviluppare il ruolo della farmacia nella primary care, in collaborazione con il Ssr e gli altri professionisti sanitari del territorio.  Ci sembra il modo più efficace per dimostrare che la farmacia dei servizi non è un'opzione astratta, scritta sull'acqua, ma una prospettiva concreta e necessaria non solo per il futuro delle farmacie, ma per migliorare la tutela della salute dei pazienti e per garantire un'assistenza sanitaria territoriale no solo più efficace  ma anche più sostenibile”.
05 luglio 2017
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