Bimbo morto per morbillo. Il Primario: “Non è stato contagiato dai fratelli ma dall'epidemia”
24 GIU - "Il piccolo si è ammalato perché è venuta meno l’immunità di gregge. E se viene meno, le persone e i bambini più deboli possono pagare un prezzo più alto". Così i medici tornano sul
caso della morte del bambino che era ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, ribadendo l’importanza della vaccinazione per tutti, anche a tutela dei soggetti deboli che non possono immunizzarsi.
Andrea Biondi, alla guida della clinica pediatrica dell’Università Bicocca, con sede proprio al San Gerardo di Monza, sottolinea al
Corriere della Sera: "Il contagio del bambino è un effetto dell’epidemia di morbillo in corso in Italia e in Lombardia". Solo l’immunità di gregge, ovvero la copertura del 95 per cento della popolazione, lo avrebbe tutelato.
"Non scarichiamo, quindi, la colpa sui fratellini del piccolo", aggiunge il primario al
Corriere della Sera, facendo riferimento alle prime notizie in base alle quali sembrava che il contagio del bambino fosse avvenuto proprio tramite loro. Tesi che i medici accantonano: "È responsabilità di tutta la comunità. I fratellini - ha sottolineato Biondi -, hanno avuto il morbillo in un secondo momento".