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Puglia. D'Ambrosio Lettieri al convegno di Cittadinanzattiva: “Frammentazione modelli organizzativi produce cittadini di serie A e di serie B”
Per il senatore “in sei regioni, e la Puglia è tra queste, siamo al di sotto della soglia minima dei livelli essenziali di assistenza. Si determina, dunque, una gravissima ingiustizia, laddove esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
17 MAG - "Il sistema sanitario nazionale universale, equo e solidale scricchiola e presenta inquietanti interrogativi: penso che questa sia una verità da cui non si possa e non si debba prescindere. Anzi è l'ora che si tenti, finché è possibile, di lavorare insieme, superando ogni steccato, per conservare un diritto inalienabile che è la tutela della salute“.
 
Lo ha dichiarato il sen. D'Ambrosio Lettieri, componente Commissione Sanità del Senato intervenuto al convegno "Lo stato della Sanità: luci e ombre ", promosso da Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del Malato al Policlinico di Bari.
  
“Lavorare insieme significa intervenire su alcuni punti di particolare criticità. Innanzitutto – ha detto il senatore - sulla frammentazione del sistema sanitario che si declina in 21 modelli organizzativi differenti che di fatto producono una disomogeneità dell'accesso, della qualità e della efficienza ed efficacia dei livelli essenziali di assistenza. In sei regioni, e la Puglia è tra queste, siamo al di sotto della soglia minima dei livelli essenziali di assistenza. Si determina, dunque, una gravissima ingiustizia, laddove esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
 
“Bisogna che tutti ci impegniamo a cambiare questo stato di cose e ad abbattere le resistenze di chi mette l'ipoteca su pezzi di risorse e di potere. La sanità non può essere considerata un bancomat”, ha dettoancora D’Ambrosio Lettieri.
 
“Poi, c'è la questione del finanziamento del Ssn che non è il primo punto di criticità, a mio avviso, ma è importante perché risposte efficaci ed efficienti ai cittadini esigono risorse adeguate. E se pensiamo che nei prossimi anni solo il 6,4% delle risorse complessive sarà destinato alla sanità e che andiamo incontro ad una significativa riduzione del gettito per le politiche del welfare anche a causa della denatalità e della disoccupazione, è evidente come non si possa far finta di niente”, ha proseguito.
 
“L'altro punto riguarda la medicina integrativa e la sanità privata: oggi – ha detto -  i cittadini spendono 35 mln di tasca propria rivolgendosi a strutture private per ticket troppo alti o per liste d'attesa troppo lunghe. Occorrono normative chiare che vedano pubblico e privato lavorare in un sistema di integrazione”.
 
“Ultimo, ma non meno importante, è il problema dei vincoli, spesso capestro, imposti alle regioni in piano di rientro che certo sono frutto di una governance regionale scellerata, ma che poi danneggiano di fatto il cittadino una seconda volta. Oltre al danno la beffa.  Iniziative come questa di Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del Malato – ha concluso il senatore -  hanno il merito di accendere i riflettori sulle criticità, ma consentono nel contempo di aprire una seria riflessione sulla necessità di abbandonare sterili populismi e concentrarsi sulla realtà per provare a cambiarla in meglio con le sinergie necessarie".
17 maggio 2017
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