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Sicilia. Crocetta e Gucciardi: “Basta con le menzogne sulla sanità”
Il presidente e l’assessore alla Sanità ribadiscono che la Regione non intende operare nella logica dei tagli: “Il Piano sarà il frutto di una condivisione ampia e diffusa” che porterà a “una corretta programmazione nei territori". Poi assicurano: “Rassicurazioni dal governo nazionale che ci sarà grande rispetto per la Sicilia”.
15 SET - Dopo giorni di polemiche sulle ipotesi di piano di riordino della rete ospedaliera siciliana, il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l'assessore alla Salute, Baldo Gucciardi hanno avuto un lungo confronto nel corso del quale, come spiega una nota della Regione Sicilia, “è stato ribadito che il governo regionale non intende operare nella logica dei tagli, ma per il potenziamento dell'offerta sanitaria e per il rafforzamento delle strutture mediante la loro riorganizzazione”.

“Nelle nostre linee di piano, - dicono Crocetta e Gucciardi in una nota congiunta – la regione siciliana è l'unica regione italiana che ha operato la scelta, condivisa dal Ministero della Salute, degli Ospedali riuniti che di fatto ha impedito la chiusura di tanti piccole strutture. Su questo vogliamo essere chiari, se i tanti piccoli ospedali, alcuni in zone di forte disagio, non hanno chiuso è perchè noi ci siamo opposti. I siciliani però – aggiungono - non hanno bisogno di una sanità serie B ma di eccellenza, ed è in questa logica che una Regione che si trovava al penultimo posto per i livelli essenziali di assistenza, ora è al 9° posto. Uno sforzo che deve continuare”.

L'ipotesi, spiega dunque Crocetta e Gucciardi, “non è quella delle chiusure, ma di un rafforzamento dei presidi, con la specializzazione dei medesimi e la realizzazione di una rete che possa offrire, in un territorio ,tutti i servizi diversificati e di alta qualità indispensabili alla salute dei cittadini. “Smentiamo categoricamente che sia stato approvato da governo e assessorato un piano di dettaglio sulla rete ospedaliera. Le ipotesi tecniche - continuano - derivanti dall'applicazione semplicistica del decreto Balduzzi, non ci appassionano. Riteniamo che la sanità non si possa gestire con i soli tecnicismi, ma serve una nuova rete frutto del confronto con i manager, gli operatori sanitari, i sindaci, il parlamento, le organizzazioni sindacali e il Ministero”.

La nota della Regione comunica quindi che l'assessorato alla Salute sta sentendo tutti i manager, nei prossimi giorni si avvierà un confronto collegiale con i medesimi “e il governo rappresenterà che la logica dell'azione sanitaria non dovrà riguardare solo i grossi centri, ma anche le periferie e piccoli comuni”.

“Il servizio sanitario, infatti – sostengono Crocetta e Gucciardi - deve tener contro di tutto il territorio e anche le strutture, oggi marginali, possono avere attribuiti servizi di alta qualità fruibili da tutto il territorio. Ci sono criticità derivanti dai tagli, ma abbiamo avuto rassicurazioni dal governo nazionale che ci sarà grande rispetto per la Sicilia in relazione alla qualità servizi”.

Per il presidente e l’assessore “è urgente inoltre far partire i concorsi, che non possono continuare a rimanere bloccati. Su questo abbiamo aperto un proficuo confronto col governo nazionale che, come noi, si rende conto dell'impossibilità di offrire servizi di alta qualità in presenza di carenze inaccettabili nelle piante organiche”.

Dunque, ribadiscono Crocetta e Gucciardi, “non esiste una rete definita e diciamo basta alle polemiche e alle strumentalizzazioni della politica. Il piano sarà il frutto di una condivisione ampia e diffusa, di una partecipazione democratica che vedrà tutti i potenziali attori coinvolti tenendo conto però, che l'esigenza di rafforzare la qualità dei servizi, non può più essere rinviabile. Abbiamo un obiettivo, quello di elevare la qualità dell'offerta sanitaria, abbiamo già raggiunto grandi risultati, ma vogliamo crescere ancora con una corretta programmazione nei territori senza una logica di accentramento, bensì di una diffusione territoriale ampia, ma di qualità. A nessuno serve, e principalmente ai cittadini, avere servizi depotenziati in strutture che non riescono a dare, nei casi di urgenza, quelle risposte che decidono della sopravvivenza di un uomo o una donna”.

“Dopo questa nostra presa di posizione – concludono Crocetta e Gucciardi - si ponga fine alle polemiche e si avvii un confronto necessario che porterà a una razionalizzazione e condivisione delle scelte”.

Su questo tema, annunciano, per la prossima settimana - martedì alle ore 11 – è previsto un incontro con la coalizione, giovedì - ore 11 - con tutti i manager, "che intanto stanno già lavorando a delle proposte”.
15 settembre 2016
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