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Dalla gestione delle cronicità alle liberalizzazioni. Presentata oggi a Milano la nuova edizione di FarmacistaPiù 
Si aprirà a Milano il prossimo 4 ottobre la sesta edizione del congresso dei farmacisti italiani. Una due giorni in cui discutere le prospettive della nuova governance sanitaria e ragionare sulla necessaria evoluzione della figura del farmacista, che deve collaborare con le altre professionalità senza perdere la sua unicità
10 GIU - L’evoluzione professionale, la presa in carico e la gestione efficace della cronicità, l’innovazione scientifica, senza dimenticare la misurazione degli effetti delle liberalizzazioni sui livelli d’efficienza del sistema farmacia e l’integrazione necessaria per garantire omogeneità e sostenibilità al Servizio sanitario nazionale (Ssn). Sono questi alcuni dei temi che saranno al centro della sesta edizione di FamacistaPiù, che si terrà il 4 e il 5 ottobre al MiCo di Milano.
 
Il congresso dei farmacisti italiani, promosso da Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Utifar (Unione Tecnica Italiana Farmacisti) e Fondazione Cannavò con la partecipazione di Federfarma, “è un momento in cui tutte le componenti della professione possono avere uno spazio per confrontarsi – ha ricordato Andrea Mandelli, presidente Fofi, oggi a Milano per la presentazione dell’edizione 2019 di FarmacistaPiù – Essere giunti al sesto anno è un traguardo importante, la dimostrazione che la professione vuole e può costruire uno spazio di scambio e discussione”. Tra gli obiettivi quello di “uscire dalla due giorni con proposte concrete che permettano a una categoria che vanta 800 anni di storia di avere un futuro solido e di essere all’altezza della sfida della sanità italiana”.
 
Il ruolo dei farmacisti italiani è infatti in evoluzione e va ben al di là della pur importante dispensazione del farmaco: “Si deve partire da una vera riconversione culturale che consenta l’accrescimento delle competenze necessarie per poter affrontare le sfide della cronicità, dell’innovazione e dei servizi cognitivi erogati nel rispetto delle irrinunciabili sinergie interprofessionali”, ha aggiunto Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente del Comitato scientifico di FarmacistaPiù e di Fondazione Cannavò. 
 
Le parole chiave
Per D’Ambrosio Lettieri le parole chiave dell’edizione 2019 di FarmacistaPiù sono competenze, ruolo e utilità sociale. “Le prime si costruiscono grazie ai saperi – ha spiegato –, mentre il ruolo lo si conquista e mantiene se c’è infungibilità, se riusciamo a mantenere la nostra specificità. Da qui deriva l’utilità sociale della figura del farmacista e il miglioramento delle performance occupazionali e della sostenibilità economica della farmacia”.
 
In un mondo della sanità in continuo cambiamento, il farmacista diventa un attore chiave della nuova governance, a patto che riesca a fare sistema con le altre figure e metta in campo quelle competenze che lo contraddistinguono, rendendolo – anche nei fatti – sentinella sul territorio.
Una delle sfide più interessanti è quella della presa in carico del paziente e della gestione della cronicità: con l’aumento della popolazione affetta da una patologia cronica, infatti, si creano le condizioni per erogare servizi ad alto contenuto di professionalità che, uniti a una rete capillare sul territorio in grado di educare il paziente a un più alto livello di aderenza e all’importanza degli stili di vita, può fare la differenza e contribuire alla sostenibilità dell’intero Ssn.
 
“La sfida oggi è riuscire a intercettare quei soggetti sani ma potenzialmente a rischio – ha affermato D’Ambrosio Lettieri – Coloro che non sono ancora malati ma nemmeno perfettamente sani, che non si rivolgono al medico, ma che avrebbero bisogno di un monitoraggio costante per evitare che sviluppino patologie. In questo il farmacista può giocare un ruolo fondamentale”.
 
Portare l’innovazione al territorio e remunerare i servizi
Per Eugenio Leopardi, presidente Utifar, “Rimanere aggiornati rappresenta un elemento cardine per continuare a tutelare la salute dei cittadini, accrescendo la centralità del farmacista all’interno del Ssn. Il congresso sarà anche un luogo per ascoltare che cosa succede nei diversi ambiti della professione e non solo. Il nostro compito – ha aggiunto Leopardi – sarà anche quello di riportare alla nostra base, ai colleghi che operano sui territori, le novità e le notizie che emergeranno da questa due giorni. Solo così potranno a loro volta riverberare queste informazioni sui cittadini”.
Il titolo dell’edizione 2019 di FarmacistaPiù è “Conoscere, innovare, evolvere: strategie della professione per l’efficienza e la sostenibilità del sistema sanitario” e pone al centro proprio la sinergia interprofessionale, prima di tutto con i medici, e poi con l’intero Ssn.
 
Una spinta in questa direzione arriva anche da Federfarma, che per il secondo anno parteciperà ai lavori: “La farmacia del futuro deve essere sempre più integrata nel Ssn e nei servizi sanitari regionali, offrire una gamma crescente di prestazioni aggiuntive per assicurare assistenza sul territorio, con particolare attenzione a anziani e cronici – ha dichiarato Marco Cossolo, presidente Federfarma – Prendo atto con piacere dell’articolo 10 del Patto della Salute, in cui si lega la farmacia di servizi alla gestione della cronicità e si demanda al tavolo la remunerazione di questi servizi. Significa che Governo e Regioni intendono andare oltre i 36 milioni della sperimentazione attuata nel 2018”.
Michela Perrone
10 giugno 2019
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