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Nasce “Farma Community”, un progetto di Fenagifar per una corretta informazione medico-sanitaria
Una comunità, virtuale ma con un seguito reale consistente. Ma non solo, il progetto, presentato a Milano lo scorso sabato, potrà contare su un comitato scientifico interdisciplinare cui spetta la validazione dei contenuti e, inoltre, le diverse sezioni saranno affidate a moderatori che, per ricoprire questo ruolo, hanno ricevuto una formazione specifica.
26 NOV - Farma Community, presentata sabato scorso a Milano, è il nome dell’ambizioso progetto cui ha dato vita Fenagifar per dare un contributo al tema, più che attuale, della corretta informazione in ambito medico-sanitario attraverso la disseminazione di contenuti validati scientificamente. Ma è anche una comunità, virtuale ma con un seguito reale consistente, come dimostrato anche dal nutrito uditorio della presentazione. 
 
Non si pensi a un forum come i tanti che si sono creati attorno ai temi più diversi. “Innanzitutto FarmaCommunity conta su un comitato scientifico interdisciplinare cui spetta la validazione dei contenuti e le diverse sezioni sono affidate a moderatori che, per ricoprire questo ruolo, hanno ricevuto una formazione specifica sotto la guida del professor Carlo Galimberti della Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano” spiega il presidente di Fenagifar, Davide Petrosillo
 
Un’iniziativa strutturata, dunque, resa possibile anche dal contributo di Teva Italia: “Ancora una volta - ha spiegato Salvatore Butti, responsabile farmaci equivalenti dell’azienda,  la nostra azienda ha ritenuto importante scendere in campo affianco dei farmacisti, come fatto anche per l’iniziativa del DiaDay, con un progetto che mira a smascherare le fake news”.

Come ha illustrato Antonella Boldini, responsabile del progetto, a Farma Community è riservato a farmacisti e professionisti sanitari, che potranno così accedere tanto ai contributi scientifici quanto alla sezione del forum “che è centrato non soltanto sul commento dei contenuti proposti ma è aperto anche alla proposta di argomenti da parte degli iscritti alla community stessa” precisa Boldini. Significativamente, i contenuti scientifici sono stati chiamati “Pick & share” (prendi e condividi), perché l’obiettivo è che le informazioni siano condivise nel modo più ampio possibile, attraverso i social media così come direttamente in farmacia, stampandoli e consegnandoli al paziente. 
 
Ma se l’aspetto dell’intervento nel processo di informazione in senso ampio è centrale, altrettanto importante è proprio la creazione di una comunità: “lo scambio di idee e la condivisione delle buone pratiche tra farmacisti e con gli altri professionisti della salute” ha detto Maurizio Pace, segretario della Fofi e presidente della Fondazione Farma Academy. “Se si ha come obiettivo lo sviluppo della farmacia dei servizi, è indispensabile che i farmacisti promuovano anche attraverso strumenti come questo il loro ruolo di specialista del farmaco all’interno del processo di cura”. Come sottolineato da Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, nel caso dei professionisti delle farmacie rurali la possibilità di partecipare al dibattito e contribuire alla crescita culturale grazie alle piattaforme web-based è un ausilio importante, e il presidente della Federfarma Marco Cossolo, a questo proposito, ha sottolineato come di fronte all’innovazione, la cosa più sbagliata sarebbe sottrarvisi e come occorra invece esserne parte, che è l’obiettivo di questa iniziativa della Fenagifar.
 
D’altra parte ormai tutti professionisti della salute devono dedicare parte del tempo che dedicano al paziente alla discussione delle informazioni che questi raccoglie – e sempre più spesso a decrittare l’origine di veri e propri pregiudizi ha aggiunto Pagliacci. E’ evidente, lo ha confermato anche il professor Luca Pani, psichiatra e farmacologo, già direttore generale dell’Aifa, che l’idea di un’informazione su questi temi priva dell’intermediazione del professionista è fallace, in primo luogo per la stessa natura della psiche umana, che di fronte alle “cattive notizie” rifiuta l’informazione stessa. 
 
E allora, nel caso del farmacista, questo del fact checking, per così dire, è destinato a diventare un servizio cognitivo? In realtà, ha risposto il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, già lo strumento adottato nel progetto I-MUR promosso dalla Fofi, la valutazione e l’eventuale correzione delle conoscenze che il paziente ha della malattia di cui soffre e delle terapie che gli sono state prescritte: la professione, quindi, ha già a disposizione strumenti efficaci anche per questo aspetto fondamentale.

La piattaforma Farma community è attualmente on-line. Non resta quindi che iscriversi e… condividere la buona informazione. 
26 novembre 2018
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