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Consiglio Nazionale Fofi. Mandelli: “Il farmacista sempre più protagonista della presa in carico del paziente”. Approvato il nuovo Codice deontologico
Ma non solo. Sono moltissime infatti le questioni affrontate ieri dal presidnete della Fofi Mandelli nella sua relazione al CN della Fofi. Dalla concretizzazione della Farmacia dei Servizi alla riforma della tariffa nazionale, dalle lacune della Legge Concorrenza alle incongruenze contenute nel Ddl Lorenzin in merito alla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, fino alla digitalizzazione che trascina con sé la necessità di rafforzare sistemi che garantiscano la privacy. LA RELAZIONEIL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO
08 MAG - I farmacisti non restano indietro nella corsa all’innovazione, e sono pronti a fronteggiare le sfide della sostenibilità del Servizio sanitario come quella dell’apertura ai capitali. In questo scenario i mutamenti, i molti obiettivi raggiunti dalla linea della Fofi, che da anni guarda con lungimiranza al futuro del settore, hanno permesso di dare centralità alla figura del farmacista all'interno del SSN.
 
E' questo il caso della concretizzazione della Farmacia dei Servizi, così come la presenza di rappresentanti del settore nella cabina di regia per l'attuazione del Piano nazionale cronicità e non solo. Ma per progredire su questa linea occorre che gli Ordini provinciali aumentino la loro iniziativa sul territorio e facciano massa critica per affrontare le criticità che hanno origine sia dalla recente riforma delle rappresentanze professionali sia dai provvedimenti, per esempio, legati al trattamento dei dati personali.
 
Questi i temi trattati ieri al Nobile Collegio Chimico a Roma, nel corso del Consiglio nazionale della Fofi, dove il presidente della Federazione Andrea Mandelli ha rivendicato che “in questi anni abbiamo saputo gettare le basi, tutti insieme, di un nuovo servizio farmaceutico, funzionale alle esigenze di salute del singolo e alle esigenze organizzative ed economiche della Sanità italiana. Ora dobbiamo creare con lo stesso impegno un nuovo modello d’azione della rappresentanza professionale, per gestire al meglio quanto abbiamo realizzato, continuare a far crescere la nostra professionalità e tutelare il nostro ruolo. Sembra un compito difficile? Una prospettiva irrealistica? Io rispondo: chi dieci anni fa avrebbe pensato che oggi avremmo assistito all’implementazione dei servizi cognitivi del farmacista?  Abbiamo le competenze, stiamo preparando gli strumenti, come ho detto non ci spaventano le responsabilità. Se sapremo mantenere lo spirito e la compattezza che hanno animato la nostra azione in questi anni, non esiste percorso che non possiamo, tutti insieme, avviare”.
 
Un Consiglio Nazionale particolarmente importante, quindi, anche perché ha visto la ratifica del nuovo Codice deontologico dei farmacisti che tra le novità pone quella della presa in carico del paziente da parte del farmacista tra i punti qualificanti del suo ruolo professionale. Ma andiamo con ordine.
 
Le criticità: da Legge concorrenza a Legge Lorenzin
Tra le maggiori criticità rilevate quelle relative all'approvazione della Legge annuale per la concorrenza che ha eliminato la riserva della titolarità della farmacia al farmacista, alla quale “eravamo, siamo e saremo contrari”, afferma il presidente della Federazione. Come ricordato dal Senatore, la Legge è talmente “lacunosa” da indurre lo stesso Ministero della Salute a richiedere un parere preventivo al Consiglio di Stato, decisione che “ritengo sia anche il frutto della nostra costante azione”.
 
Ed ecco dunque alcuni chiarimenti in merito: le incompatibilità rimangono tali per medici iscritti all’Albo, anche se si tratta soltanto di una partecipazione finanziaria; per titolari, gestori provvisori, direttori o collaboratori di altre farmacie; per le società già titolari di altre farmacie; per qualsiasi rapporto di lavoro pubblico o privato, anche per i rapporti di lavoro non di tipo subordinato che però hanno il requisito della continuità e regolarità. Inoltre, i vincitori di una sede farmaceutica in forma associata possono trasformare la loro associazione in una società, ma soltanto se si mantiene una gestione assolutamente paritaria.
 
Delle società di persone che possiedono farmacie possono far parte i non farmacisti. Se non altro, anche queste società dovrannoversare un contributo all'Enpaf “grazie a un emendamento alla Legge di Bilancio 2017 a firma mia e del Senatore D’Ambrosio Lettieri le società di capitali - sottolinea Mandelli - Le società cooperative a responsabilità limitata e le società di persone proprietarie di farmacie, con capitale maggioritario di soci non farmacisti, dovranno versare un contributo pari allo 0,5% sul fatturato al netto dell’Iva”.
 
La riforma degli Ordini delle professioni sanitarie approvata con la Legge Lorenzin costituisce la seconda criticità e, a detta di Mandelli, “quella approvata non è una riforma e non è nemmeno una buona legge - sottolinea - Non sono stati definiti aspetti centrali quali i rapporti e il coordinamento con l’Autorità Giudiziaria nell’ambito disciplinare, per fare un esempio. Siamo riusciti a far recepire alcune modifiche volte a eliminare almeno alcune di queste irrazionalità nel decreto ministeriale relativo alle procedure elettorali. Ad esempio, il voto telematico diventa una possibilità, non un obbligo, e non si prevedono seggi esterni alla sede dell’Ordine”.
 
Da sottolineare, per il presidente della Federazione, le novità in merito al procedimento disciplinare. Si è giunti alla completa separazione tra la funzione istruttoria (a carico di cinque/undici iscritti sorteggiati tra i componenti dei Consigli provinciali più un rappresentante estraneo alla professione nominato dal Ministro della Salute) e quella giudicante, svolta dal Consiglio provinciale. “Mi sembra evidente che questa innovazione comporta un approccio differente al procedimento disciplinare, e un impegno di persone, tempo ed economico superiore”, commenta Mandelli.
 
Gli obiettivi raggiunti
Dopo anni è stata vinta una battaglia che i farmacisti rurali da tempo combattevano: le soglie di fatturato al di sotto delle quali scattano le agevolazioni sullo sconto dovuto al SSN per le rurali è aumentata passando a 450 mila euro (vs 750 mln di lire) e, per le altre farmacie, la riduzione dello sconto scatta in caso di fatturato annuo in regime di SSN al netto dell'IVA non superiore a 300 mila euro (vs 500 mln di lire).
 
Inoltre, se da un lato la Legge sulla concorrenza ha trascinato con sé numerose criticità, dall'altra anche qui sono stati ottenuti interventi positivi: “Si è chiarito che i medicinali utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili possono essere forniti dai produttori e dai grossisti anche alle farmacie che potranno distribuirli, in via esclusiva, alle strutture autorizzate ad impiegarli o agli enti da cui queste dipendono (centri ospedalieri e strutture di ricovero a carattere privato)”, ricorda Mandelli.
 
Tra le altre recenti “vittorie” c'è la riforma della Tariffa nazionale ed è stata avviata la Revisione ma, sottolinea il presidente Fofi, in cima alla lista rimane l’avvio della Farmacia dei Servizi che trova finalmente concretizzazione con lo stanziamento dei 36 mln di euro previsti dalla Legge di Bilancio per condurre la sperimentazione in 9 Regioni, nell’arco di tre anni.
 
E per non penalizzare altre Regioni “Grazie all’accordo della Conferenza Stato-Regioni, sarà però possibile anche alle altre Regioni escluse da questa prima indicazione partecipare alla sperimentazione attingendo alle quote degli obiettivi di piano previste nel Fondo sanitario”, sottolinea Mandelli.
 
Digitalizzazione e privacy
Il mondo delle farmacie non deve farsi cogliere impreparato davanti alla sfida della digitalizzazione protagonista di diversi provvedimenti “che impongono davvero una sorta di rivoluzione”, afferma il presidente Fofi. A partire dall'Agenda digitale europea, la cui implementazione era già prevista dalla riforma Madia.
 
Come ribadito nel Dlgs 217/2017 infatti gli Ordini, in quanto pubbliche amministrazioni, devono adeguare i propri sistemi di gestione informatica dei documenti in favore di una completa dematerializzazione di tutto il cartaceo, e devono inoltre dotarsi di una Pec. Ma non solo: dal prossimo 25 maggio, infatti, entrerà in vigore il “Regolamento 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati”, che abroga la precedente direttiva che risale al 1995.
 
“Si tratta di una normativa complessa e articolata, tanto che il settimanale The Economist l’ha definita la legge più impegnativa, e pesante, tra quelle approvate a Bruxelles fino a oggi – afferma Mandelli -  ciascun Ordine, che è titolare del trattamento dei dati, dovrà indicare un Responsabile della protezione dei dati (RPD) e vi sono poi una serie di obblighi quali la tenuta del registro del trattamento dei dati e l’attuazione di misure di sicurezza e diviene assai più stringente e complessa la procedura per ottenere il consenso al trattamento dei dati stessi da parte dell’utente”.
 
Come supporto all'implementazione di queste iniziative “il Comitato centrale ha deciso di acquistare e mettere a disposizione degli Ordini, gratuitamente, un software che faciliterà tali operazioni e di stanziare  330.000 euro, destinato agli Ordini  più piccoli per affrontare la digitalizzazione dell’attività.
 
Ma questo non basta - afferma  Mandelli: ”L'impianto attuale della nostra rappresentanza professionale, articolato su base provinciale, non consente di raggiungere la massa critica necessaria a far fronte a questi impegni. Per questo va colta l’opportunità offerta dalla stessa Riforma degli Ordini, laddove prevede che “il Ministero della salute, d’intesa con le rispettive Federazioni nazionali e sentiti gli Ordini interessati, può disporre il ricorso a forme di avvalimento o di associazione tra i medesimi per l’esercizio di funzioni di particolare rilevanza”. E' la stessa strada della centralizzazione di alcuni servizi che hanno imboccato anche le strutture sanitarie. Non si tratterebbe, peraltro, di associarsi semplicemente per “resistere alla bufera”: fare massa critica è indispensabile anche per far compiere un salto di qualità alla stessa attività degli Ordini”, conclude il presidente Fofi.
 
Formazione
Continua lo sviluppo del Dossier formativo di gruppo, un’innovazione promossa e sostenuta dalla FOFI volta semplificare e al contempo rendere più efficace e funzionale alle necessità concrete tutto il percorso di aggiornamento. L’adesione al dossier prevede un bonus di 30 crediti su due trienni, e quello federale conta già sette corsi gratuiti tutti fruibili attraverso il sito fofifad.com. E sempre a proposito di formazione, è  stato ricordato che la legislazione vigente prevede che il mancato adempimento agli obblighi formativi venga considerato un illecito disciplinare.
 
Revisione del Codice Deontologico
Mandelli ha sottolineato come, anche in riferimento al contesto attuale, sia quanto mai necessaria una profonda revisione del Codice Deontologico.  “Il venir meno della riserva della titolarità al professionista ha reso necessario una più dettagliata articolazione dei principi di autonomia del farmacista nei confronti di considerazioni estranee all’azione secondo scienza e coscienza, ma la stessa articolazione si è resa necessaria anche in considerazione dell’ampliarsi dell’intervento del farmacista nel processo di cura”, ha sottolineato il presidente della Fofi.
 
“Di conseguenza, all’articolo 3 si cita esplicitamente la presa in carico del paziente, ma anche l’impegno a perseguire il principio di universalità della tutela della salute che sta alla base del Servizio sanitario nazionale, ma anche della nostra Carta Costituzionale. All’articolo 10, inoltre, accanto al tema della farmacovigilanza è trattato quello del supporto all’aderenza terapeutica”, ha chiarito ancora Mandelli sottolineando infine come “il disegno culturale che ha guidato questa revisione, è duplice: raccordare i principi intangibili della deontologia alle mutate condizioni in cui il farmacista si trova a operare - in particolare quello di comunità ma non solo- e dall’altra parte, inserire la nuova frontiera della pratica professionale tra i temi eticamente rilevanti”.
 
Farma Lavoro
Tra le altre iniziative federali deve essere ricordata la positiva esperienza di Farma Lavoro, che dopo 3 anni di attività vanta 19 mila iscritti, per una pubblicazione  complessiva di oltre  4.500 offerte di lavoro.
 
Le battaglie del futuro
“Insisteremo per la riforma del Tuls del 1934, per consentire il cumulo delle professioni e stabilire una volta per tutte che nella farmacia dei servizi possono operare gli altri professionisti della salute con la sola esclusione del medico e del veterinario - afferma Mandelli - Riprenderemo la battaglia perché anche la farmacia possa partecipare alle campagne vaccinali, cominciando con quella antinfluenzale sulla base del successo ottenuto in Gran Bretagna e in Francia”.
 
Ma non solo, alla base della crescita della figura professionale, infatti, sta la capacità di adeguarsi al cambiamento, ed è proprio a questa che il presidente Fofi si appella: “Il confronto con le istituzioni è ormai duplice: esistono un livello nazionale e uno regionale; le condizioni in cui il farmacista svolge la sua attività professionale sono mutate per il mutare dell’organizzazione del lavoro. E’ un mondo che cambia e, come ho illustrato prima, divengono sempre più complesse sia le funzioni dell’Ordine nei confronti degli iscritti, sia gli adempimenti di legge, sia le stesse funzioni di rappresentanza, basti per tutti il fatto che la Federazione è parte in causa nel rinnovo della Convenzione. Tutto questo ci impone un cambio di passo nella funzionalità dei nostri enti. Dobbiamo coniugare il senso della tradizione e del valore del rapporto umano che ci ha sempre contraddistinto, su cui abbiamo basato anche la nostra capacità di innovare, con l’efficienza che viene dall’adozione delle nuove tecnologie e delle nuove modalità organizzative”, conclude Mandelli.
 
Attilia Burke
08 maggio 2018
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