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Stati generali della farmacia. Federfarma incontra la filiera e la politica. La cronaca
Alla vigilia delle elezioni più di 2 mila farmacisti e rappresetanti di categoria, oltre a politici quali il Ministro della salute Batrice Lorenzin, ma anche i Sen. Andrea Mandelli (Fi), Luigi D'Ambrosio Lettieri (Ncl) e Maurizio Gasparri (Fi), l'On. Walter Verini (Pd), il candidato M5S Pierpaolo Sileri e altri si sono riuniti per discutere il futuro della farmacia in Italia.
27 FEB - “La farmacia dei servizi è un'infrastruttura sanitaria del Ssn al pari delle altre, è parte del piano nazionale cronicità e abbiamo stanziato 36 mln di euro per realizzare un progetto sperimentale sui nostri territori. Chi non la pensa così è perché ha un pregiudizio e non capisce la sanità italiana”. Un concetto chiaro, quello espresso dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in occasione degli Stati Generali della farmacia, un incontro che - alla vigilia delle elezioni per il nuovo governo - ha visto riunita un'intera categoria da nord e sud per fare il punto sulla situazione, e discuterne con il mondo della politica.
 
Tutti i partiti sono stati invitati, e molti hanno preso parte ai dibattiti mirati sui diversi temi problemi e proposte di Federfarma nazionale per la categoria. “Abbiamo voluto coinvolgere tutti i principali attori del mondo del farmaco e della farmacia, per realizzare idea quanto più possibile condivisa e presentarla ai policiti. Se ci sono Leggi che non funzionano, vanno cambiate”, afferma il presidente Federfarma Marco Cossolo.
 
E tra queste, al centro del dibattito della giornata la Legge 405/2001 che ha dato vita alle forme alternative di distribuzione farmaceutica. “Siamo assolutamente contrari alla distribuzione diretta che troviamo mortificante nel rapporto del cittadino - afferma Andrea Mandelli (FI), vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato e presidente della Fofi -. Non sono solo parole, ma fatti: dove governa il centrodestra noi eliminiamo questa pratica. Ne è un esempio la Liguria che tornerà alla distribuzione in farmacia proprio dal 1 marzo”.
 
Le proposte Fedefarma sono tante, ma il tema centrale è sempre lo stesso: il ruolo del farmacista come parte integrante del Ssn, che permette al sistema stesso di risparmiare: “La farmacia ha una funzione fondamentale nell'ambito dei processi di cura, dalla presa in carico del paziente, all'erogazione di servizi continui attraverso i progetti di aderenza alle terapie, al ruolo svolto sulla cronicità, ma anche in materia di prevenzione, diagnosi precoce e corretto uso del farmaco, che nell'insieme si traducono in una maggiore efficienza delle terapie", afferma Luigi d'Ambrosio Lettieri (NcI), componente della Commissione Sanità del Senato e vicepresidente Fofi. Questo tipo di intervento porta a un vero e proprio un risparmio per il Ssn: “In sanità non si può avere un approccio ragionieristico e intervenire solo operando tagli. Serve un buon governo della spesa che - se è vero come è vero che ad oggi si sperperano per corruzioni e inefficienze 2 euro ogni 10 - nella nostra sanità manca”, sottolinea D'Ambrosio Lettieri.
 
Dagli interventi regolatori, al rinnovo del Ccnl e superamento delle parafarmacia inclusi, ai nuovi Patti, come la convenzione farmaceutica nazionale e la revisione della distribuzione diretta e della Dpc, fino ad arrivare ad approfindire quali siano gli strumenti di buon governo della farmacia in un sistema che sta cambiando, con un particolare focus sul futuro dei giovani e l'importanza per il sistema di fare rete. Oltre, alla sopracitata farmacia dei servizi, dalla gestione delle cronicità alla presa in carico dei pazienti. Questi i temi di cui si è dibattuto e sui quali “abbiamo riscontrato un generale accordo”, afferma Cossolo, con riferimento a tutti gli attori della filiera.
 
A fare da pomo della discordia, tuttavia, il tema previdenza: “Le pensioni dei farmacisti sono indecenti e non corrispondenti ai lauti versamenti dei professionisti alla cassa”, sottolinea Cossolo. Il presidente dell'Enpaf, Emilio Croce si difende: “Siamo l'ente che spende meno di tutti – sottolinea – e sul tema della scissione tra iscrizione all'ente e iscrizione all'albo, lo dice la Legge”. Ma Cossolo non tarda a ribadire il concetto: “Se la colpa è di una Legge, questa Legge va rifatta”. Ma le occasioni per affronfondire non mancheranno, infatti, sia Enpaf che Federfarma nazionale hanno concordato sulla necessità di istituire un tavolo ad hoc per discutere questi temi.
 
A intervenire anche il mondo dell'industria farmaceurica, che si è detta pronta a collaborare e sostenere le farmacie “sempre assicurandosi che tutto quello che facciamo in partnership faccia “contenti tutti” - afferma Antonio Messina, vicepresidente di Farmindustria – Insomma, purché sia sostenibile e senza che nessuno dei settori perda qualcosa”. Ad appoggiare questo modus operandi anche Assosalute e il mondo della distribuzione del farmaco.
 
E sul tema “distribuzione del farmaco”, Federfarma Servizi, insieme a Federfarma, si fa portatrice di un progetto mirato a solidificare e rafforzare la farmacia indipendente ma unita a più livelli e diversi gradi alle altre farmacie. “Si tratta di un progetto inclusivo - spiega Erika Mallarini, docente di Public Management and Policy in SDA Bocconi - non esclude alcuna farmacia, tutte possono aderire a diversi livelli indipendentemente, rafforzando il ruolo del presidio con tutti gli stakeholder, in modo da poter competere con la distribuzione diretta e fronteggiare i problemi legati alla spesa pubblica, e aumentando la redditività”. Il principio cardine, soprattutto nell'epoca post entrata dei capitali in farmacia, “è la necessità di essere aggregati, coordinati e professionali - afferma il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone - Abbiamo avvertito lo scricchiolio di un sistema economico farmacia, per questo ci siamo mossi per trovare soluzioni di sostenibilità economica”.
 
E comunque c'è anche chi - sempre in virtù del fatto che le Leggi esistono per essere cambiate – pensa che l'entrata dei capitali non vada bene e che “la legge voluta dalla sinistra di Renzi e Gentiloni vada rivista”, afferma Maurizio Gasparri (Fi).
 
A prendere parte al dibattito politico, anche Walter Verini per il Pd, partito che - soprattutto attraverso la figura di Federico Gelli - in questi ultimi anni si è sempre mostrato coinvolto nelle cause dei farmacisti: "La farmacia ha un grande impatto di interesse pubblico, non è solo un dispensatore di farmaci ma un presidio sociale fondamentale e noi ci impegnamo insieme agli altri a difendere questo presidio". 
 
Per Guido Crosetto (FdI), il pericolo viene da società come Amazon: "Non voglio una società con migliaia di dipendenti sottopagati ma voglio una società con la classe media più vasta possibile. Io sto con i farmacisti perché difendere le professioni significa difendere il futuro dei nostri figli". 
 
A presenziare anche Mariella Ippolito (Ncl) e, a sorpresa, a prendere le parti dei farmacisti per la prima volta i cinque stelle, con il candidato Pierpaolo Sileri che ha voluto sottolineare che “i farmacisti sono l'avanposto della sanità italiana, e i 36mln di euro (che arrivano dal Patto della salute) per il progetto sperimentale sulla farmacia dei servizi sono anche troppo pochi, la sperimentazione dovrebbe partire in tutte le regioni”. Colpo di coda inaspettato quello dei cinque stelle che, fino a ieri, si erano spesi per politiche più controtendenza rispetto alle esigenze di categoria. 
 
Attilia Burke
27 febbraio 2018
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