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Convenzione. Farmacieunite apre tema rappresentatività: “Abbiamo diritto di rappresentare le nostre 500 farmacie ai tavoli istituzionali”
Così, all'indomani della seduta del tavolo Sisac per il rinnovo della convenzione farmaceutica, Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, annuncia di aver già avviato le iniziative finalizzate a perseguire l'obiettivo dell'ammissione a pieno titolo del suo sindacato nel novero dei partecipanti alle trattative, oggi limitata a Federfarma per le farmacie private e ad Assofarm per quelle pubbliche. 
13 OTT - "Riteniamo che le 500 farmacie che aderiscono a Farmacieunite abbiano il sacrosanto diritto di essere rappresentate al tavolo per il rinnovo della convenzione, dalle quali sono invece escluse per un'applicazione letterale, discutibile già in premessa, delle norme sulla rappresentatività sindacale. Quelle norme, infatti, si riferiscono ad altri ambiti, che sono propriamente quelli dei contratti collettivi nazionali di lavoro, certamente diversi e non assimilabili al caso di specie, che è quello di una negoziazione per il rinnovo di un accordo convenzionale. Per vedere riconosciuto quel diritto, è bene dirlo subito e con chiarezza, Farmacieunite non lascerà nulla di intentato". 
 
All'indomani della seduta del tavolo Sisac per il rinnovo della convenzione farmaceutica, Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, annuncia di aver già avviato le iniziative finalizzate a perseguire l'obiettivo dell'ammissione a pieno titolo del suo sindacato nel novero dei partecipanti alle trattative, oggi limitata a Federfarma per le farmacie private e ad Assofarm per quelle pubbliche. 
 
Muschietti ritiene che sia ormai giunta l'ora di fare definitivamente chiarezza sul punto: "Sul rinnovo della convenzione, la farmacia italiana si gioca una fetta consistente di futuro" spiega il presidente di Farmacieunite. "Ritengo che il nostro sindacato, numericamente meno consistente rispetto agli altri ma in crescita costante di adesioni, arrivate ormai a 500 associati in diverse Regioni del Paese, avrebbe potuto portare al tavolo Sisac il suo costruttivo contributo di idee, riflessioni e analisi utili a raggiungere il miglior esito possibile nell'interesse delle farmacie, ma soprattutto del sistema sanitario e quindi dei cittadini del Paese. Precludere questa possibilità non solo non serve a niente a nessuno, ma è puro autolesionismo, perché impoverisce un percorso che, al contrario, tutti dovrebbero essere favorevoli a compiere avvalendosi di tutte le forze ed energie che la farmacia di comunità è in grado di esprimere".

Farmacieunite, in ragione della sua decisione di intraprendere tutte le iniziative utili, in sede giuridica, a vedersi riconosciuto quello che - senza arroganza ma sulla base di ragionevoli presupposti - ritiene essere un pieno diritto dei suoi associati, non potrà ovviamente partecipare alle prossime sedute del tavolo, del quale continuerà però a seguire con estrema attenzione i lavori.

"Grazie all'accordo interassociativo con Assofarm, stretto sulla base di una forte condivisione della vision e della mission della farmacia e che non solo rimane del tutto impregiudicato, ma ci impegneremo a rafforzare - spiega Muschietti -. Farmacieunite continuerà a seguire passo dopo passo la trattativa, senza far mai mancare - con lo spirito costruttivo di sempre - il suo contributo per il buon esito delle negoziazioni, in termini di analisi e di proposte. E lo faremo profondendo tutte le energie di cui disponiamo, perché non fa davvero parte della nostra cultura giocare a far perdere la partita alla nostra squadra, che è sempre stata e sarà sempre quella della farmacia".

Il discorso, però - al di là del tavolo convenzionale - presenta aspetti e implicazioni necessariamente più larghe: "È ora di affrontare il tema della rappresentanza degli interessi di categoria in modo più convinto e maturo di quanto non sia stato fatto fin qui -afferma Muschietti -. Farmacieunite è la prima a essere contraria a derive di polverizzazione della rappresentanza, ma è ancora più contraria a situazioni dove il totem dell'unitarietà diventa pretesto per annullare ogni possibilità di confronto interno, negando nella sostanza le più elementari regole di democrazia, con effetti esiziali sulla qualità delle scelte di politica sindacale. è successo, e anche molto a lungo, senza che nessuno se ne preoccupasse, ed è il caso di ricordare che Farmacieunite è nata proprio per questo".

"Questi primi anni di vita del nostro sindacato - continua Muschietti - vissuti nell'aperta ostilità di molti, manifestata peraltro in modi non sempre leciti, hanno dimostrato che intraprendere percorsi netti finalizzati a marcare differenze e indicare la strada di altre possibili via di tutela della farmacia può rivelarsi una scelta utile e positiva e diventare anche uno stimolo per liberare e mettere in circolo energie nuove e positive all'interno della rappresentanza professionale. Ed è da qui, almeno a mio giudizio, che potrebbe e dovrebbe partire una nuova stagione di rapporti tra le sigle di categoria. Farmacieunite non è pregiudizialmente né programmaticamente nemica o in concorrenza con chicchessia , né fuori né tantomeno dentro il perimetro della categoria, ma rivendica il diritto di portare avanti il percorso iniziato nel 2014, in primo luogo per onorare il mandato di fiducia ricevuto di suoi associati, già diventati tre volte di più di quelli che hanno costituito il nucleo fondante del sindacato". 

"Siamo aperti a ragionare senza riserve con tutti, nel rispetto della identità, della dignità e dell'autonomia di ognuno, ma anche chiedendo altrettanto rispetto - conclude Muschietti -. Farmacieunite gioca nella squadra della farmacia, l'ho già detto, e gioca per farla vincere, indipendentemente dalle posizioni in campo. Continuerà a farlo, con la serietà e la determinazione che hanno caratterizzato i suoi quasi quattro anni di vita, nella certezza che se tutti facessero altrettanto, nel mutuo riconoscimento delle proprie diversità, dopo anni di sconfitte rovinose qualche partita la farmacia italiana ricomincerebbe pure a vincerla". 
 
13 ottobre 2017
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