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Consiglio Nazionale Fofi. Mandelli: “Ddl concorrenza mannaia su un sistema fragile. La risposta è puntare sulla professione”
La professionalità, è la chiave per rispondere alle sfide che i farmacisti si trovano a fronteggiare: dall’emergenza occupazione al probabile riassetto della distribuzione. Un impegno all’evoluzione del ruolo del farmacista che oggi è concretamente esigibile grazie a un lavoro di anni, come sintetizzato nel “Disposizioni in materia di attività professionali del farmacista”. E da qui si riparte. 
26 MAG - Attualmente alla terza lettura alla Camera, il Decreto Concorrenza incombe come una mannaia su un servizio farmaceutico che risente tanto della crisi generale quanto dei fattori negativi specifici del settore. E mentre non mancano riconoscimenti delle possibilità di un nuovo ruolo del farmacista – come nei nuovi Lea e nell’atto di indirizzo per il rinnovo della Convenzione – tutto quanto prevede la legge sulla concorrenza a proposito della distribuzione del farmaco va “nella direzione opposta”. Questo uno dei nodi dell’analisi contenuta nella relazione del Presidente della Fofi, Senatore Andrea Mandelli, al Consiglio Nazionale svoltosi ieri.
 
Le risposte, però, possono essere sintetizzate in una parola: l’evoluzione del ruolo professionale. E’ qui che va cercata la risposta alla crisi occupazionale, oltre che nell’intervento su aspetti strutturali come la riforma del corso di laurea e l’introduzione del numero programmato a livello nazionali per il corso di laurea. Professionalità intesa come lo strumento principale, per esempio, per reintrodurre gli innovativi nelle farmacie di comunità. Una linea, ha rivendicato il presidente della Fofi, che la Federazione persegue da tempo e che ha conseguito risultati importanti, dalla Legge sulla Farmacia dei servizi al fatto di aver portati i farmacisti italiani al centro del dibattito scientifico grazie al Progetto I-MUR. 
 
Questo percorso trova la sua sintesi nel recente Ddl “Disposizioni in materia di attività professionali del farmacista” a firma del Senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Fofi, e dello stesso Mandelli. Una base di discussione proposta al decisore politico e sanitario ma che rappresenta un obiettivo oggi esigibile. Una base per ripartire con nuovo documento sulla professione, come quello che, presentato a Palazzo Marini nel 2006, ha guidato fin qui l’azione federale. Un documento, elaborato anche in considerazione del lavoro svolto dai “Tavoli del protagonismo territoriale” della IV edizione di FarmacistaPiù (Milano 18-20 marzo), che tenga conto non soltanto della possibile evoluzione dell’assetto normativo del servizio farmaceutico ma anche “dello stesso agire tecnico-scientifico del farmacista che sarà investito dal vento del cambiamento” ha detto Mandelli. 
 
“Un esempio importante tra tanti: la farmacovigilanza. Questa funzione è destinata a diventare ancora più centrale nel garantire la sicurezza del farmaco per ragioni su cui insistono sempre più spesso studi e ricerche… E al termine di questo passaggio convocheremo gli stati generali della professione in cui presenteremo le nostre proposte e chiederemo un impegno preciso”. Di pari passo è anche stato avviato il processo di revisione e aggiornamento degli aspetti deontologici: “La settimana scorsa si è tenuta la prima riunione del Gruppo di lavoro per la revisione del Codice deontologico. Per noi si tratta di un tema cardine, ancora di più se si considerano le ricadute che avrebbe sulla materia l’approvazione del DdL Concorrenza, il Gruppo di lavoro si è quindi impegnato a presentare il documento alla prossima seduta del Consiglio Nazionale”.
 
Non spetta alla Federazione rispondere direttamente a tutte le necessità dell’evoluzione del ruolo del farmacista “ma è certamente un nostro dovere fare sì che sia chiara la direzione in cui procedere, indicare gli obiettivi da raggiungere e mobilitare tutti, rappresentando la posizione della professione. Nell’alternativa tra essere il supermercato del farmaco e del parafarmaco ed essere parte di un sistema che garantisce più tutela e più salute alla collettività, nell’alternativa, cioè, tra commercio e professione, noi abbiamo scelto da tempo. E siamo qui, tutti insieme, per ribadirlo” ha concluso il Presidente della Fofi.
 
Di seguito una sintesi di alcuni passaggi.

Disoccupazione: un’emergenza sottovalutata
Mandelli ha sottolineato che “non possiamo permetterci che ogni anno si accresca di 2500 colleghi l’esercito dei futuri disoccupati o sotto-occupati. Ovviamente non pensiamo che il numero chiuso sia il solo correttivo necessario. Sosteniamo da sempre che lo sviluppo della professione dipendesse dal concretizzarsi del modello della farmacia dei servizi, che non vive di gadget, di app o di strumentazioni, ma della presenza di professionisti adeguatamente formati, in numero adeguato alle necessità della presa in carico del paziente sul territorio. E’ un modello che è molto di più di un marchio e dal quale dipende la possibilità per il farmacista di continuare ad avere un ruolo centrale in un sistema che si evolve rapidamente anche se non sempre in modo coerente. Infatti da una parte abbiamo potuto constatare alcuni inequivocabili riconoscimenti dell’importanza e della potenzialità del servizio farmaceutico: nei nuovi Lea, ma anche nell’Atto di indirizzo per il rinnovo della Convenzione, è indicata espressamente la partecipazione del farmacista nella farmacia di comunità al processo di cura”. E proprio in questo contesto “viene a calarsi il cosiddetto DdL concorrenza, che va nella direzione opposta”. 
 
Ddl concorrenza una legge sconsiderata
“Di questa Legge non apprezziamo e non possiamo apprezzare nulla. Le disposizioni relative alla distribuzione del farmaco si collocano interamente in una logica estranea alla tutela della salute. Non solo: viene messo a repentaglio anche l’equilibrio economico del nostro ente previdenziale. E’ difficile non vedere come il correttivo alle concentrazioni a suo tempo introdotto, quel tetto regionale del 20%, sia assolutamente inefficace, anzi costituisca una sorta di incentivo alla creazione di un oligopolio. Si presenta il rischio, in prospettiva, anche di nuovi interventi sulla pianta organica. Non possiamo accettare nemmeno una regolamentazione in cui il farmacista portatore di una deontologia, che pone la salute del cittadino al primo posto, si trovi in posizione subordinata in seno a società di capitali che non sono tenute ad alcun codice deontologico. L’arrivo di capitali è un fatto positivo, come lo sono le economie di scala, la messa in rete dei presidi. Ma questo non deve tradursi nella sostituzione di presidi sanitari con imprese commerciali e nella disarticolazione di una rete che si è strutturata per assicurare l’equo e uniforme accesso al farmaco prima e al di là delle logiche di profitto. Non lasceremo nulla di intentato per riproporre le modifiche a questa legge sconsiderata che riteniamo imprescindibili anche a tutela dei cittadini”. 

I farmacisti italiani protagonisti del dibattito scientifico
I risultato dello studio randomizzato e controllato promosso dalla Fofi sono stati pubblicati sulla rivista BMC Health Services, e “a poche ore dalla pubblicazione l’articolo aveva già totalizzato oltre mille visualizzazioni da tutto il mondo, tale da raggiungere il settimo percentile nella classifica dell’attenzione suscitata (Good Attention Score). Il lavoro svolto in Italia è stato apprezzato anche dalla British Thoracic Society, che ha chiesto di fare una presentazione al loro prossimo Congresso nazionale e la rivista della Royal Pharmaceutical Society, il Pharmaceutical Journal, ha dedicato lo scorso 10 maggio un articolo allo studio. Anche nel prestigioso British Medical Journal, in risposta un editoriale sul ruolo dei farmacisti, è stato pubblicato una settimana fa un intervento della professoressa Tinelli della London School of Economics e un ampio riassunto della nostra ricerca” . E accanto a questa altre esperienze di innovative per la pratica professionale del farmacista di comunità, come il progetto sulla cefalea, che è stato promosso dal presidente dell’Ordine di Torino, Mario Giaccone, Tesoriere della Fofi, recentemente pubblicato su Neurological Science
 
Un Ddl che mette al centro le potenzialità del ruolo del farmacista
“Abbiamo presentato il testo del disegno di legge, a firma del Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri e mia, recante “Disposizioni in materia di attività professionali del farmacista”, con il quale divengono esigibili obiettivi qualificanti quali la presenza del farmacista allargata a tutti gli ambiti in cui si fa uso del farmaco: le strutture di ricovero e sanitarie private, i Sert, gli istituti penitenziari ma anche navi da crociera e treni a lunga percorrenza; Ma possono essere aperti anche altri ambiti di intervento: per esempio la possibilità di eseguire e refertare analisi chimiche, chimico-cliniche e bromatologiche. Soprattutto, la possibilità di elaborare diete salutari non terapeutiche, finalizzate all’equilibrio nutrizionale, così come la possibilità di monitorare il rispetto delle indicazioni dietologiche specialistiche. Ovviamente sono presenti anche tutte le prestazioni collegate all’uso del medicinale in corso di terapia: la medicine use review, ma anche la ricognizione e la riconciliazione terapeutica. Sono presenti anche alcune questioni di fondo: l’istituzione del numero programmato e l’equiparazione degli specializzandi in farmacia ospedaliera con quelli di area medica sotto il profilo economico, aspetti centrali per la partecipazione al processo di cura: per esempio il divieto di cumulo soggettivo e della professione farmaceutica soltanto con le professioni abilitate alla prescrizione”.
 
L’impegno per una formazione continua sempre più mirata
“Avevamo annunciato la realizzazione di un corso ECM dedicato ai farmaci innovativi in collaborazione con Aifa, e il corso è stato poi presentato a FarmacistaPiù. Abbiamo scelto la modalità FAD per i ben noti vantaggi che offre in termini di fruibilità, mentre per i temi ci siamo concentrati sui medicinali che più velocemente potrebbero entrare nella distribuzione territoriale: gli anticorpi monoclonali per il trattamento delle affezioni reumatiche e per il controllo dell’ipercolesterolemia, i nuovi antidiabetici, gli anticoagulanti. Il corso sarà fruibile on-line, sulla piattaforma di e-learning Edra-FarmacistaPiù, a partire dal prossimo 5 luglio. La frequenza garantirà 20 crediti formativi.

Sempre in tema di ECM ricordo che nel triennio 2017-2019 entrerà in vigore il dossier formativo di gruppo. Per favorire la più ampia adesione degli iscritti al dossier formativo, inoltre, il Comitato Centrale della Federazione, nell’ambito del professionale, ha deliberato di aumentare del 50% il contributo concesso agli Ordini per l’organizzazione di corsi ECM allineati agli obiettivi formativi prescelti. 
26 maggio 2017
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