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Ossigeno: dal primo gennaio nuove regole in arrivo. Le indicazioni di Federfarma
Dopo alcune segnalazioni di aziende disposte a cedere gratuitamente bombole diossigeno, Federfarma invita alla cautela. Nei giorni scorsi l’Associazione di categoria ha diffuso una circolare per fornire alcuni orientamenti rispetto alla nuova normativa che non permetterà, come accadeva in passato, di ricaricare le bombole in farmacia. Presto un nuovo incontro con l’Aifa. Ecco i dettagli del documento.
21 DIC - Attenzione alle bombole di ossigeno gratuite. Il consiglio arriva dalla Federfarma che invita i propri associati a valutare le proposte che potrebbero arrivare da alcune aziende di offrire i propri prodotti a titolo gratuito. La segnalazione arriva a dieci giorni dall’entrata in vigore di una nuova normativa dell’Aifa che cambierà alcune regole fondamentali sull’utilizzo delle bombole di ossigeno in farmacia.
 
Già durante la primavera del 2015, l’Agenzia aveva annunciato che dal primo gennaio dell’anno seguente i produttori di gas medicali non avrebbero più potuto riempire le bombole di proprietà delle farmacie, perché la conformità di cilindri e valvole sarebbe passata sotto la loro diretta responsabilità.
Alla regola c’è un’eccezione. Questa nuova normativa, infatti, non può essere applicata per quelle bombole di ossigeno che il primo giorno dell’anno risulteranno già piene. Queste potranno essere distribuite dalle farmacie ai loro pazienti fino al completo esaurimento del gas medicinale. Finito l’ossigeno, queste bombole, al pari delle altre, non potranno essere più utilizzate.

Ed è a questo punto della catena che si inserisce il consiglio di Federfarma. Alcune aziende produttrici si sarebbero offerte di acquisire a titolo gratuito le bombole delle farmacie per ricondizionarle e riutilizzarle, ma l’Associazione di categoria sottolinea che “trattandosi di contenitori regolarmente acquistati, i titolari dovrebbero respingere tali proposte e chiedere invece un compenso per la cessione. Non va dimenticato – aggiunge la circolare - che le imprese produttrici stanno cercando febbrilmente di irrobustire il proprio parco bombole per assicurare le forniture secondo le nuove regole. In altri termini, ci sono tutte le premesse per negoziare il riacquisto sulla base delle singole realtà locali”.
 
Ma c’è un altro aspetto a cui bisogna prestare attenzione:gli oneri accessori. Federfarma sottolinea che “sempre più spesso le aziende pongono a carico delle farmacie voci come il noleggio o la cauzione che non rientrano nel costo relativo alla fornitura del medicinale”. Queste richieste, per Federfarma, non hanno alcun riscontro nella normativa sanitaria.

Tante, dunque, le questioni sul tavolo che , in un anno e mezzo, hanno spinto Federazione e Assogastecnici ad incontrarsi. Da questi vertici, un anno fa, è nata un’intesa che impegnava i produttori a non addebitare più alle farmacie costi accessori sulle bombole fino al 30 giugno 2016. Alla scadenza, però, non è seguito nessun rinnovo. Nonostante tutto, la posizione del sindacato resta chiara: la farmacia non deve farsi carico di voci distinte dal costo del farmaco. 
 
Il 20 dicembre è stata diffusa una circolare che fornisce alcuni orientamenti: pagare soltanto il corrispettivo del farmaco, con un margine al 33,35%, e accettare in fattura soltanto il costo dell’eventuale materiale di consumo, come mascherine, cannule nasali eccetera, da ricaricare nel caso al paziente e delle spese di trasporto relative alla sola tratta farmacia-paziente, il tragitto azienda-farmacia è gratuito.
Intanto Federfarma ha chiesto, nei giorni scorsi, un nuovo incontro l’Aifa: sul tavolo la questione noleggi e cauzioni. La trattativa è aperta.
21 dicembre 2016
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