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Federfarma. Il giorno dopo l’Assemblea delle polemiche parla Racca: “Siamo in campagna elettorale. Ma nel merito resto convinta che le farmacie di capitali debbano entrare in Federfarma”
Per la presidente del sindacato dei farmacisti c’è infatti il rischio che queste nuove realtà previste dal Ddl concorrenza potrebbero scegliere di farsi un “loro” sindacato e questo sarebbe un danno per una categoria storicamente unita. E sul risultato del voto? “Aspetti il verbale e li si vedrà chi ha ragione”
19 OTT - All’indomani dell’Assemblea di Federfarma contraddistinta da molte polemiche sull’esito delle votazioni della relazione della presidente Annarosa Racca - c’è chi sostiene che sia andata in minoranza chi assicura invece che la maggioranza si sia espressa a favore - abbiamo raggiunto telefonicamente la presidente per sentire da lei stessa come stanno le cose.
 
Anche perché, al di là di come sia andato effettivamente quel voto, è nel merito delle questioni sollevate nella sua relazione all'Assemblea che Federfarma rischia di spaccarsi. Soprattutto su un punto: quello della modifica allo Statuto per prevedere l’iscrizione al sindacato delle nuove farmacie di capitali previste dal Ddl concorrenza.
 
“Dobbiamo farlo – sottolinea Racca – perché altrimenti si corre il rischio che queste nuove realtà diano vita a un loro sindacato ed invece è bene che la categoria resti unita”
 
Presidente Racca ci può raccontare cos’è successo ieri in Assemblea nazionale al momento della sua relazione?
Nella relazione che ho illustrato ieri all’Assemblea ho affrontato molti temi di stringente attualità per il nostro sindacato: la legge di Bilancio, il referendum, la questione del supporto alla farmacie colpite dal terremoto dello scorso agosto. E poi ho parlato anche del nostro Statuto.
 
E proprio su quello c’è stato uno scontro all’interno dell’Assemblea…
Come sa siamo una categoria ‘vivace’ ma ieri si è trattato di polemiche dettata dalla campagna elettorale che ci vedrà andare al voto il prossimo anno.
 
Tra le opposizioni c’è chi critica però la scelta di fare il nuovo Statuto proprio alla vigilia della tornata elettorale.
Abbiamo ricevuto un mandato dall’Assemblea per cambiare lo Statuto e quindi noi procediamo secondo questa direttrice. Ma mi faccia dire che è importante cambiarlo, anche prima dell’approvazione del Ddl Concorrenza.
 
Perché?
Sono convinta che se non si procederà alle modifiche e non si consentirà l’accesso in Federfarma alle farmacie delle società di capitale appena il ddl diventerà legge, si corre il rischio di spingere queste stesse società a creare un sindacato proprio mentre è nel nostro interesse che le farmacie siano unite e compatte. Ma a parte ciò ieri ho solo comunicato i passaggi della bozza che verrà presentata a breve a tutte le rappresentanze territoriali. Il tutto in uno spirito che sarà collegiale. Nessuna forzatura.
 
Ma c’è chi in ogni caso pensa che non sia una buona cosa cambiare le regole prima delle elezioni.
Capisco che siamo alla vigilia di una campagna elettorale ma trovo la polemica di ieri strumentale. Le ripeto annunciare che nella prossima Assemblea di dicembre si avvierà una discussione sulla bozza di Statuto non vuol dire che verrà approvato in quella data. Ribadisco non c’è nessuna intenzione di affrettare i tempi anche tenendo conto che il Ddl Concorrenza non è stato ancora approvato. Ma sono convinta, come le dicevo prima, che arrivare a cambiare lo Statuto dopo l’approvazione delle legge sia un rischio ed un errore. In ogni caso lo Statuto verrà votato punto per punto.
 
Nello specifico del nuovo Statuto ci sono state anche critiche sull’allargamento del Consiglio direttivo a 21 membri, visto come un modo per distribuire poltrone. Che ne pensa?
Anche qui siamo di fronte ad un problema di natura politica. Ma a parte ciò si tratta solo di una proposta per aumentare la collegialità. L’idea è di tornare ad un Consiglio con una rappresentanza di tutte le regioni: sarà più complesso prendere le decisioni ma avremo decisioni più complete e partecipate. Ma ribadisco è solo una proposta.
 
Presidente ma poi alla fine qual è stato l’esito del voto sulla sua relazione?
Aspetti il verbale e lì lo vedrà
 
Altra polemica forte è quella sulla proposta del pagamento dei bollettini in farmacia. Che posizione ha in merito?
Siamo sempre andati verso una farmacia dei servizi che valorizzasse la professione. L’iniziativa non è di Federfarma e non la seguiremo.
 
Presidente ma c’è ancora una maggioranza in Federfarma?
Guardi non vorrei che al nostro interno si facessero campagne elettorali come spesso capita in politica. Costruiamo le maggioranze e i consensi sulle idee e sui programmi nell’interesse della farmacia. E questo continuerò a fare.
 
Luciano Fassari
19 ottobre 2016
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