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Confindustria. Squinzi: “Abbiamo un welfare e una sanità che il mondo ci invidia. Ma serve comunque una grande riforma. Basta con i tagli alla componente privata della spesa sanitaria”
Così all’assemblea annuale degli industriali italiani il presidente Giorgio Squinzi che ha anche sottolineato che nella riforma del welfare “bisogna orientare la spesa a chi ne ha veramente bisogno”. “La questione della salute è di capitale importanza e non può essere affrontata che in una logica d’innovazione di sistema”. LA RELAZIONE.
28 MAG - “Siamo ancora la più straordinaria aggregazione manifatturiera del pianeta e abbiamo un welfare e una sanità che il mondo ci invidia”, così Giorgio Squinzi, questa mattina davanti alla platea dell’Assemblea annuale di Confindustria in svolgimento a Milano Expo.
 
Un passaggio significativo quello del presidente degli industriali, giunto al termine del suo primo mandato, che ha voluto affiancare ai gioielli del made in Italy due asset del sistema pubblico sui quali non è tradizione di Confindustria spendere troppe parole di elogio.
 
Ma i complimenti finiscono qui, perché poco dopo è lo stesso Squinzi a chiedere comunque un’inversione di rotta profonda nelle politiche sociali e sanitarie del Paese.
 
“Sul welfare – ha detto - è giunto il tempo di avviare un approfondimento complessivo: sugli ammortizzatori sociali e sulla bilateralità, sulle politiche attive, sui servizi del lavoro e una formazione adeguata alle evoluzioni dei mercati e, ovviamente, avere chiari quali siano gli orientamenti del Governo in tema di pensioni, per gestire più responsabilmente il tema dell’invecchiamento attivo”.
 
“La questione della salute – ha aggiunto - è di capitale importanza e non può essere affrontata che in una logica d’innovazione di sistema”.
 
Per il presidente di Confindustria, “I consueti tagli alla componente privata, per fare fronte alle continue necessità di bilancio delle Regioni, non fanno che mettere a repentaglio un asset fondamentale dell’economia italiana e non danno nulla in termini di efficienza del sistema ed equità di accesso alle cure”.
 
“Anche il secondo pilastro previdenziale è sul tavolo del confronto. Il welfare – sottolinea ancora Squinzi - è il terreno più sfidante delle moderne relazioni industriali e un campo di innovazione che può dare molto anche in termini di crescita, nuova impresa e occupazione”.
 
“Il nostro obiettivo – ha detto - è la sostenibilità del welfare italiano, in termini di equità dei trattamenti, di efficienza dei servizi e di reale esigibilità di un diritto fondamentale come la salute”.
 
E, “tutto ciò – conclude Squinzi - si può costruire solo in una moderna e nuova intesa tra pubblico e privato. Noi siamo pronti e lo siamo con proposte all’altezza di queste sfide”. Ma, ha sottolineato, “nella riforma del welfare bisogna orientare la spesa a chi ne ha veramente bisogno”.
28 maggio 2015
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