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Farmaci. Mnlf e Parafarmacie: “Stop a consegne senza ricetta. Serve una campagna preventiva”
I rappresentanti di farmacie e parafarmacie lanciano l’allarme: troppi i farmaci con obbligo di ricetta medica consegnati senza. La normativa, il dm 31/3/2008, lo prevede solo in casi di effettiva urgenza. Si lavora su un dossier da inviare al ministero. Pronti volantini e vetrofanie. 
28 AGO - Basta una semplice richiesta al banco e il farmaco arriva. Il personale della farmacia chiude un occhio e la ricetta medica non serve più. Secondo il Movimento nazionale dei liberi farmacisti e la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie, questa insana abitudine, che riguarda soprattutto ansiolitici, antidepressivi e antibiotici, ha raggiunto dimensioni pericolose tanto da mettere a rischio la tutela della salute pubblica.

"Questi comportamenti non sono tollerabili”, incalzano i rappresentanti delle due sigle, che annunciano una campagna di moralizzazione della professione in caso di silenzio da parte delle istituzioni sanitarie.

Nel frattempo si comincia a lavorare su un dossier da inviare al ministero della Salute, agli organi di controllo delle Usl e agli ordini professionali, con tutte le segnalazioni dei cittadini e del personale relative alla consegna di farmaci senza ricetta.

"Dobbiamo far capire ai cittadini – spiega Vincenzo Devito, presidente del Mnlf –che chi consegna farmaci senza la dovuta prescrizione medica non fa un favore, ma al contrario mette a repentaglio la sua salute”. Per questo scopo sono stati già realizzati volantini e vetrofanie che sono a disposizione di chi intende aderire all'iniziativa.

In realtà la consegna di farmaci senza ricetta medica è consentita solo nei casi di effettiva urgenza e con la registrazione di ogni atto, come previsto dal dm 31/3/2008 . “A tutt'oggi né il Ministero né l'Aifa – spiegano ancora dalle organizzazioni – hanno mai comunicato il numero e i casi in cui tale pratica è stata messa in atto. Sarà nostra cura chiedere conto di quanto la legge prevede”.

E se “il decreto del ministero della Salute che consente la consegna di farmaci senza la dovuta ricetta medica è stato un vero e proprio fallimento – concludono –molti collaboratori laureati sono spesso costretti ad adeguarsi a tali comportamenti, pena il licenziamento. Questa coercizione diretta o ambientale non può essere più permessa”. 
28 agosto 2014
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