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Cossolo e Gaudioso: “Scopo del rapporto è stimolare le istituzioni a puntare sulla farmacia"
20 NOV - L’idea di realizzare un rapporto annuale sulla farmacia quale presidio del Servizio sanitario nazionale nasce dalla considerazione che, nell’attuale contesto, la farmacia può dare un contributo importante a garantire la sostenibilità del sistema, diminuire le disuguaglianze, portare la sanità più vicina al cittadino.
 
Infatti, la necessità - più volte sottolineata nei documenti di programmazione sanitaria ed economica a livello nazionale e regionale - di potenziare l’assistenza territoriale, per ridurre i costi dei ricoveri ospedalieri e consentire ai cittadini, soprattutto ai malati cronici, di curarsi a casa, l’esigenza di garantire a tutti identiche possibilità di cura e di accesso ai servizi sanitari, il bisogno di tenere conto dei nuovi tempi di vita delle persone, sono tutti elementi che dovrebbero portare a valorizzare un presidio sanitario come la farmacia, presente in modo capillare sul territorio, sempre accessibile, informatizzato e collegato in rete con il sistema sanitario pubblico.
 
La normativa sulla Farmacia dei servizi, varata nel 2009, va proprio in questa direzione. Delinea, cioè, un modello di farmacia in grado di erogare ulteriori prestazioni rispetto alla dispensazione del farmaco, quali la prenotazione di visite specialistiche ed esami, con pagamento del ticket e ritiro del referto in farmacia, l’effettuazione di screening di prima istanza per la prevenzione di patologie dal forte impatto sociale, il monitoraggio dei pazienti cronici, l’assistenza domiciliare, la telemedicina.
 
Il Patto per la salute, prima, e il Piano nazionale della cronicità, poi, hanno confermato questa impostazione, sottolineando il ruolo della farmacia sul fronte della prevenzione primaria e secondaria e dell’aderenza alla terapia.
 
A fronte di questo quadro, è sotto gli occhi di tutti che la Farmacia dei servizi stenta a decollare e che le farmacie, pur con tutta la buona volontà, restano spesso escluse dai processi di presa in carico dei pazienti cronici.
 
Ci siamo chiesti il perché di questa situazione e abbiamo deciso di approfondire le motivazioni che ne sono alla base. L’obiettivo non è realizzare un cahier de doléances o un manifesto di rivendicazioni, ma quello di costruire una base informativa per comprendere i fenomeni in atto a livello territoriale e delineare un percorso per modificare il quadro attuale, stimolando le Istituzioni a puntare sulla farmacia per dare risposte ai cittadini e le farmacie stesse a intraprendere una strada virtuosa di potenziamento del servizio, aumento della trasparenza, allineamento rispetto alle aspettative dei cittadini e soprattutto dei malati cronici.
 
Questo processo è in linea con il percorso già avviato da tempo da Cittadinanzattiva e Federfarma che, da anni, collaborano sia sul fronte della difesa e rilancio del Servizio sanitario nazionale sia su quello della valorizzazione del ruolo della farmacia come presidio integrato nel SSN, dalla parte dei cittadini.
 
È un percorso iniziato nel 1994 con la prima Carta della qualità della farmacia, proseguito con varie iniziative comuni, rinnovato nel 2015 con la nuova edizione della Carta, e oggi reso permanente con l’istituzione del Rapporto annuale, volto a misurare annualmente lo stato di salute e le prospettive del servizio farmaceutico.
Per questa prima edizione, realizzata in tempi estremamente ristretti, siamo partiti da un questionario rivolto alle farmacie che ci ha permesso di avere un quadro abbastanza chiaro della situazione attuale. Abbiamo poi chiesto alle Associazioni dei malati cronici di esprimere il loro punto di vista sul ruolo attuale e, soprattutto, futuro della farmacia in relazione alle loro esigenze. Abbiamo coinvolto anche le Unioni regionali di Federfarma, chiedendo loro di segnalarci le best practices in atto sul territorio.
 
Un focus particolare è stato rivolto alle Aree interne del nostro Paese, cioè quelle aree lontane dai centri abitati principali nelle quali i servizi pubblici sono scarsamente presenti, se non del tutto assenti, e la farmacia costituisce l’unico presidio sanitario facilmente accessibile.
Proprio in queste aree dare attuazione alla Farmacia dei servizi avrebbe un significato ancora più importante per i cittadini che potrebbero trovare nella farmacia del proprio territorio prestazioni per ottenere le quali devono sostenere disagi e costi per spostamenti non sempre agevoli, in particolare per le persone anziane e sole.
 
I risultati di questa analisi sono riportati nelle pagine che seguono insieme a una serie di proposte e di impegni per valorizzare il ruolo delle farmacie.
 
Quello che qui ci preme sottolineare è che, a tutt’oggi, permane una serie di criticità che limitano la possibilità di sfruttare al meglio le potenzialità delle farmacie sia dal punto di vista del Servizio sanitario nazionale che del cittadino.
 
L’auspicio è che questo primo Rapporto, e le sue successive edizioni, costituiscano uno stimolo ad approfondire carenze e potenzialità del sistema da parte di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle farmacie stesse e dai cittadini per arrivare alle Istituzioni nazionali e regionali, passando per gli altri operatori del territorio, in primis i medici di medicina generale.
 
Vogliamo costruire un percorso virtuoso che, nel rispetto delle competenze e dei ruoli di ciascuno, metta realmente al centro le esigenze dei cittadini e intorno a queste costruisca una farmacia più moderna e sensibile ai reali bisogni di salute della popolazione. Un percorso fatto di passi concreti, misurabili, di cui il Rapporto possa ogni anno dare conto.
 
Antonio Gaudioso
Segretario Generale Cittadinanzattiva                                      
 
Marco Cossolo
Presidente Federfarma
20 novembre 2018
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