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Nell’anno del Covid spesa sanitaria boom: +6,5 mld. Crescono tutte le voci di spesa tranne gli acquisti da privato e spesa out of pocket. Il report della Ragioneria dello Stato
La spesa sanitaria totale nel 2020 è cresciuta fino a 123,4 mld. In lieve salita la spesa per il personale anche se in rapporto alla spesa totale essa è diminuita e scende per la prima volta sotto il 30%. Complici le restrizioni della pandemia è crollato l’acquisto di prestazioni dal privato così come si è ridotta la spesa out of pocket dei cittadini (tranne che farmacie e parafarmacie). Crollo del ticket per effetto dell’abolizione del superticket sulla specialistica. IL RAPPORTO
26 OTT - La spesa sanitaria corrente di CE è aumentata dal 2012 al 2020 di quasi 12 punti percentuali passando da 110.399 a 123.459 milioni di euro. L’incremento medio annuo nel periodo considerato è stato dell’1,4%. Ma a ben vedere è nell’ultimo anno con lo scoppio della pandemia nel 2020 che la spesa ha registrato una crescita di ben 6,5 miliardi (+5,6% sul 2019). È quanto emerge dal nuovo rapporto sul Monitoraggio della spesa sanitaria della Ragioneria dello Stato relativo all’anno 2020.
 


 
Un report prezioso perché fa capire l’impatto che ha avuto la pandemia sulla spesa sanitaria. Sono molto cresciute infatti le spese per i consumi intermedi. È proseguita la crescita della spesa farmaceutica ospedaliera così come ha continuato a scendere la convenzionata. In lieve salita la spesa per il personale anche se in rapporto alla spesa totale essa è diminuita. Complici le restrizioni in pandemia è crollato l’acquisto di prestazioni dal privato così come si è ridotta la spesa out of pocket dei cittadini (tranne che per farmacie e parafarmacie). Ma vediamo in sintesi il rapporto.
 
Crescita spesa differente tra le Regioni. La consistente crescita registrata tra il 2019 e il 2020 in Italia ha denotato una differenziazione a livello di singole regioni. Ad esempio, la Valle d’Aosta, l’Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano hanno mostrato tassi di incremento superiori al 9%, mentre il Friuli Venezia Giulia e la Calabria hanno presentato incrementi intorno al 2%.
 
Disavanzi regionali stabili. Il disavanzo delle Regioni ante coperture nel 2020 è stato di 912 mln (nel 2019 era di 1,027 mld). Da notare però come siano solo 7 le Regioni e Pa in attivo mentre tutte le altre registrano dati in rosso e per questo da coprire con risorse proprie. Si ricorda in ogni caso come le Regioni a statuto speciale e le Province autonome concorrono con risorse proprie al pagamento delle loro sanità ed entrano nel Fsn solo in modo figurativo.
 
Redditi da lavoro dipendente. La spesa nel periodo 2012-2020 è aumentata del 2,8% passando da 35.652 a 36.664 milioni di euro, equivalente a un incremento medio annuo dello 0,4%
Ma è tra il 2019 e il 2020 anche in questo caso che si è registrata una variazione incrementale del 3,3%.  L’aumento nell’ultimo anno è presente in quasi tutte le regioni. I valori più elevati sono rinvenibili per la Valle d’Aosta (+7,3%) e per la Provincia autonoma di Bolzano (+7,1%). Di contro, solo il Molise, la Calabria e la Basilicata hanno fatto registrare contrazioni nella misura del 2,5%, dell’1,1% e dello 0,3%, rispettivamente. Ma è da notare che se la spesa è salita in termini assoluti lo stesso non si può dire in termini di percentuali sul totale della spesa sanitaria. Nel 2019 la spesa per il personale era del 30,3% contro i 29,7% del 2020.
 
Prodotti farmaceutici. La spesa per i prodotti farmaceutici, comprensiva sia dei costi per farmaci erogati nel corso dei ricoveri ospedalieri che di quelli per la distribuzione diretta e per conto ha proseguito la sua crescita anche in pandemia.
La spesa nel periodo 2012-2020 è cresciuta di oltre il 50% passando da 7.856 a 12.131 milioni di euro, con un corrispondente incremento medio annuo del 5,6% . L’aggregato ha mostrato una crescita fino al 2018, mentre nel 2019 ha evidenziato una contrazione, sostanzialmente dovuta all’incasso di pay-back relativo al periodo 2013-2017 a seguito della risoluzione dei contenziosi amministrativi con le aziende farmaceutiche . Nell’ultimo anno è rinvenibile, invece, una crescita (+6,2%) che risulta calmierata dalla contabilizzazione dell’introito del pay-back relativo al 2018. L’incremento registrato nel 2020 si è riflettuto parimenti a livello di quasi tutte le regioni. Gli aumenti più consistenti, superiori al 13%, si sono manifestati in Basilicata e Campania, mentre sostanzialmente stabile è apparsa la situazione in Molise. In Puglia e Marche è rinvenibile una diminuzione nella misura del 3,3% e dell’1,1%, rispettivamente. Il Friuli Venezia Giulia presenta una diminuzione del 14,4% in relazione alle differenti modalità di contabilizzazioni del pay-back sul 2020 rispetto all’anno precedente.
 
Consumi intermedi diversi dai prodotti farmaceutici. La spesa è aumentata nel periodo 2012-2020 del 18,3% passando da 22.090 a 26.132 milioni di euro. Il corrispondente incremento medio annuo è pari al 2,1%. Tale tasso di crescita è fortemente influenzato dal rilevante incremento della spesa tra il 2019 e il 2020 legato all’emergenza sanitaria connessa con la diffusione del virus Covid-19 (+14%). Tra il 2019 e il 2020 quasi tutte le regioni hanno evidenziato una crescita della spesa, con incrementi percentuali che hanno superato il 25% in Emilia Romagna e nella provincia autonoma di Trento. Di contro, solo la Basilicata e il Molise hanno presentato valori in riduzione (-1,5% e -1,1%, rispettivamente).
 
Farmaceutica convenzionata. La spesa dal 2012 al 2020 è diminuita del 17,8% passando da 8.891 a 7.304 milioni di euro, equivalente a una riduzione media annua del 2,4%. Fino al 2017 la dinamica di contrazione si è manifestata in maniera più evidente raggiungendo un tasso medio annuo superiore al -3%, per poi rallentare nel biennio successivo (-0,3%). Nell’ultimo anno, invece, l’aggregato ha presentato nuovamente una consistente riduzione (-3,2%), presumibilmente imputabile al minor ricorso a tale forma di assistenza per via delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del virus Covid-19. Tra il 2019 e il 2020 i tassi di variazione negativi sono stati registrati in ogni regione, al netto di Lombardia e Provincia autonoma di Trento (+8,5% e +0,9%, rispettivamente). Le Marche hanno presentato la diminuzione più consistente superando l’11%.
 
Assistenza medico-generica da convenzione. La spesa è aumentata dal 2012 al 2020 del 3,5% passando da 6.652 a 6.887 milioni di euro. La corrispondente crescita media annua è stata dello 0,4% Tale valore risulta essere condizionato dall’incremento del 4,6% rinvenibile tra il 2019 e il 2020 in ragione dei maggiori costi sostenuti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e del pagamento degli oneri per il rinnovo delle convenzioni relative al 2018 per la tornata 2016-2018
  
Altre prestazioni sociali in natura da privato. La spesa è aumentata dal 2012 al 2020 del 7,4% passando da 22.534 a 24.195 milioni di euro, equivalente a una crescita media annua dello 0,9%. Il sostanziale aumento registrato fino al 2019 è calmierato dalla diminuzione del 3,3% riscontrabile nel 2020 in ragione del minor numero di prestazioni di assistenza erogate per via delle restrizioni connesse con l’emergenza sanitaria da Covid-19. Tale calo si è concretizzato in modo differenziato tra le diverse regioni. Nella maggior parte di esse si è osservato un decremento che ha raggiunto valori più elevati in Abruzzo (-12,1%), in Molise (-11,7%) e in Lombardia (-10,8%). I tassi di variazione positivi più consistenti sono, invece, rinvenibili in Lazio (+5,4%), in Umbria (+2,9%) e nelle Marche (+2,6%).
 
Spesa out of pocket in calo. Per il 2020, la spesa sanitaria privata registra un rallentamento su tutte le tipologie di erogatori presenti dal 2016 al 2018 (pari a -11,6% del 2020 vs 2019): ovvero si è passati dai 34,35 mld del 2019 ai 30,37 mld del 2020. Uniche eccezioni le farmacie e le parafarmacie che segnano un andamento leggermente in controtendenza (+3,1% per le farmacie, +11,8% per le parafarmacie).
 
Ticket in calo. Il 2020 è l’anno in cui da settembre è stato abolito il superticket sulla specialistica e ciò ha avuto effetto sulle spese di compartecipazione. In totale tra farmaceutica e specialistica la spesa è stata di 2,7 mld rispetto ai 3,4 mld del 2019. Nello specifico il ticket farmaceutico nel 2020 è stato di 1,5 mld (-0,1 mld rispetto al 2019) mentre quello della specialistica si è attestato a 1,2 mld rispetto agli 1,8 mld del 2019.

Luciano Fassari
26 ottobre 2021
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