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Covid. “Tamponi proporzionali a numero abitanti, individuare test sierologici affidabili, rafforzare il territorio”. Da Commissione Sanità via libera a risoluzione su Fase 2
E ancora, investire sulla ricerca per la medicina di genere, prevedere adeguati investimenti in tecnologia avanzata per supportare la medicina digitale, potenziare il ruolo clinico dei medici di medicina generale, orientare l'investimento sui Covid hospital, potenziare le strutture intermedie. Questi solo alcuni dei 19 punti con i quali il testo impegna il Governo. Nonostante gli sforzi per giungere ad un testo unitario, la risoluzione è stata approvata dalla sola maggioranza. IL TESTO
04 GIU - Dalla Commissione Sanità del Senato è arrivato ieri il via libera ad una risoluzione, a conclusione di un ciclo di audizioni, mirato a valutare la gestione dell’emergenza in fase 1 e la programmazione della fase 2. Nonostante gli sforzi delle scorse settimane, non si è riusciti ad approvare un testo unitario e la risoluzione è stata approvata con i soli voti di maggioranza.
 
Singolare la motivazione addotta nel corso della discussione da parte del presidente e relatore, Stefano Collina (Pd), secondo il quale "tutti gli osservatori hanno letto allo stesso modo gli eventi di piazza di ieri", pertanto è a suo avviso "impossibile negarne il rilievo politico generale". Il riferimento è alla manifestazione del 2 giugno del Centrodestra a Roma. Collina, pur dichiarando di non voler formulare un giudizio sull'atteggiamento delle forze d'opposizione, fa rilevare che "l'esito di questa procedura non può che risentire del quadro politico complessivo".
 
A poco sono serviti i tentativi di mediazione da parte di Paola Binetti (Fi-Udc) che, intervenendo, ha sottolineato come gli eventi di piazza "non possono essere ascritti a tutti i senatori dei Gruppi d'opposizione, anche perché alcuni - come la stessa oratrice - hanno ufficialmente preso le distanze da essi, ed inoltre perché altra cosa sono le manifestazioni popolari ed altra le attività parlamentari". 
 
In ogni caso, tornando al testo, qui si spiega come le finalità da perseguire in questa fase 2 di gestione dell’emergenza Covid dovranno essere:" la sicurezza degli ospedali (percorsi di accesso, flussi separati); il rafforzamento della medicina territoriale e domiciliare per la presa in carico e la cura dei malati cronici e dei soggetti portatori di disabilità, utilizzando anche strumenti di telemedicina e tecnologie innovative per la gestione di processi e servizi (al fine di ridurre gli accessi in ospedale – luogo da dedicare alle acuzie); la creazione di strutture intermedie/alberghiere per persone in condizione di fragilità/non autosufficienza con forme di Covid-19 non grave (sintomatologia non da ospedale)".
 
Inoltre, considerato che un monitoraggio efficace richiederà test molecolari per verificare il livello delle infezioni e test sierologici affidabili per monitorare il livello di immunità, "sarà necessario l'investimento in tecnologie adeguate per l'effettuazione e la refertazione dei tamponi rinofaringei, da eseguire in elevata quantità".
 
Di seguito i 19 punti sui quali la risoluzione impegna il Governo:
1) ad aggiornare regolarmente e tempestivamente, in base alle eventuali nuove conoscenze e condizioni, le linee guida e i protocolli per assicurare agli operatori regole certe ed efficaci a contrastare la diffusione del virus;

2) ad adottare le iniziative e gli investimenti necessari per l'effettuazione e la refertazione dei tamponi rinofaringei nelle Regioni in modo proporzionale al numero degli abitanti;

3) a individuare test sierologici affidabili da eseguire in laboratori, anche privati, abilitati all'esecuzione dei test;

4) a orientare l’investimento sui Covid hospital in modo da distribuire sul territorio strutture di riferimento coordinate tra loro con alte specialità a beneficio dell’intera rete ospedaliera e territoriale, anche attraverso la riconversione strutturale di edifici esistenti, previa ricognizione delle competenze presenti in medicina di comunità e cure primarie, medicina d’urgenza, malattie infettive e microbiologia-virologia;

5) a rafforzare il sistema di prevenzione potenziando i Servizi di Epidemiologia e di Medicina Ambientale;

6) a prevedere adeguati investimenti nella ricerca biomedica, potenziando il coordinamento tra i centri di ricerca pubblici, le università e la rete degli IRCCS;

7) a prevedere adeguati investimenti sulle infrastrutture digitali per lo storage dei dati, la capacità di calcolo e l’interoperabilità tra le principali strutture di riferimento, nonché ad adottare le iniziative necessarie al fine di integrare in modo più efficace la medicina generale all’interno di una rete strutturata di cure territoriali che deve fungere da filtro nella gestione del Covid-19, nella fase precedente e successiva alla ospedalizzazione;

8) a investire sulla ricerca per la medicina di genere poiché molte e importanti differenze di genere - secondo l'Istituto superiore di sanità - si osservano nella frequenza, nei sintomi, nella gravità di numerose malattie e anche nella risposta alle terapie e nelle reazioni avverse ai farmaci;

9) a prevedere adeguati investimenti in tecnologia avanzata per supportare la medicina digitale al fine di assicurare la continuità di cura e assistenza e per la formazione all’utilizzo della telemedicina, il telemonitoraggio e il telecontrollo dei pazienti;

10) nell’ambito dei piani di riorganizzazione della rete assistenziale, previsti dal c.d. decreto-legge "Rilancio", ad adottare le iniziative necessarie al potenziamento del ruolo clinico dei medici di medicina generale, prevedendone un maggior coinvolgimento nella gestione del Covid-19 rispetto a quanto previsto, in quanto figure fondamentali nella cura del paziente nella fase precedente e successiva alla ospedalizzazione;

11) a utilizzare le strutture residenziali sanitarie, quali gli ospedali di comunità o altre ritenute appropriate, come sedi per il trattamento di casistiche intermedie, per le quali l’isolamento domiciliare e il ricovero non rappresentino soluzioni adeguate in modo che queste possano costituire un luogo fondamentale nel passaggio tra il domicilio e l’ospedale e un punto di riferimento per la comunità, assicurando un uso "appropriato" dell’ospedale e il funzionamento dell’attività del Pronto soccorso, mantenendo sempre, anche in queste strutture, gli standard di protezione individuale e di sanificazione;

12) a potenziare la presenza delle strutture c.d. "intermedie" per pazienti post o sub acuti dopo la dimissione ospedaliera;

13) ad adottare le iniziative necessarie affinché le risorse stanziate per "il rilancio del territorio" trovino omogeneità sul territorio nazionale a partire dal Distretto sanitario di base, quale prima dimensione di governance per assicurare l'integrazione sociosanitaria l’interprofessionalita, la presa in carico del paziente e tutti gli ulteriori aspetti tipici della medicina di territorio;

14) a favorire, anche mediante opportuni investimenti, la coprogettazione tra le strutture pubbliche e le imprese e associazioni del Terzo settore nell'ambito delle attività collegate alle attività sanitarie e sociosanitarie;

15) a prevedere, tramite opportuni interventi normativi, strumenti a tutela degli esercenti le professioni sanitarie per tutti gli eventi avversi che si siano verificati o abbiano trovato causa durante l'emergenza epidemiologica Covid-19, sia per le strutture sanitarie pubbliche quanto per quelle private;

16) a prevedere un Piano che, con certezza, permetta di raggiungere in tempi brevi l’attivazione delle borse di specializzazione necessarie al fabbisogno stimato in Italia, nonché l’inserimento anche della medicina di comunità e cure primarie nell’ambito delle 4.200 borse di specializzazione in area medica previste dal decreto-legge "Rilancio";

17) ad adottare un Piano per il sostegno psicologico in conformità a quanto previsto dall’articolo 24 del DPCM 12 gennaio 2017, recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, al fine di dare una risposta concreta ed adeguata all'allarme sulla tenuta psicologica degli operatori sanitari e dei cittadini già lanciato da molte società scientifiche;

18) ad adottare norme di semplificazione che garantiscano iter autorizzativi rapidi per gli investimenti pubblici e pubblico-privati relativi a interventi con destinazione d’uso sanitario e sociosanitario;

19) a prevedere il monitoraggio e la mappatura dell’utilizzo delle ingenti risorse stanziate nei vari provvedimenti adottati dal Governo per contrastare l'emergenza epidemiologica al fine di verificare che tutte le misure ivi previste siano portate a compimento.
 
Giovanni Rodriquez
04 giugno 2020
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