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Controlli Inps. Cominardi (Min. Lavoro): “Stralcio incentivi per invalidità revocate da prossima programmazione”. Carnevali (Pd): “Governo pilatesco”
Così il sottosegretario al Lavoro rispondento in Commissione Affari sociali della Camera ad un'interrogazione del Pd sugli incentivi economici previsti dall'Inps ai medici in relazione al numero di invalidità revocate. Carnevali (Pd): "l’impegno a stralciare questa ingiusta previsione, significa di fatto lavarsene le mani. Nulla, poi, sui dati richiesti circa il rapporto tra gli onerosi ricorsi per invalidità civile da parte degli assistiti e le riammissioni".
19 OTT - "Il piano delle prestazioni 2018-2020 dell'Inps è stato approvato con determinazione presidenziale n. 24 del 13 marzo 2018. In merito, l'organo di controllo non ha espresso rilevazioni in ordine allo specifico argomento degli obiettivi produttivi ed economico-finanziari dei medici professionisti". Quanto agli incentivi economici previsti dall'Inps ai medici in relazione al numero di invalidità revocate, "vista la bassa incidenza degli indicatori in questione sulla prestazione complessiva e dal momento che la valutazione avviene a livello regionale con il contributo di tutti i professionisti, l'azione del singolo professionista, di conseguenza, sembrerebbe non incidere in maniera rilevante sul risultato finale della retribuzione attesa". In ogni caso, "il Governo si impegna a vigilare affinché nella futura programmazione non sia più previsto l'indicatore in oggetto".
 
Così il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, ha risposto in Commissione Affari Sociali all'interrogazione sul tema presentata dal Partito Democratico. 
 
"Quella fornita dal governo sugli 'indicatori di performance' introdotti dall’Inps per i medici e legali è una risposta insufficiente e pilatesca", ha dichiarato Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito dell'esito dell’interpellanza.
 
"Rinviare alla prossima programmazione triennale degli obiettivi - spiega - l’impegno a stralciare questa ingiusta previsione, significa di fatto lavarsene le mani. Nulla, poi, sui dati richiesti circa il rapporto tra gli onerosi ricorsi per invalidità civile da parte degli assistiti e le riammissioni. Un conto è agire per contrastare gli abusi di prestazioni dirette di malattia, altra è introdurre criteri che rischiano di piegare il rigore clinico scientifico a logiche di puro contenimento dei costi, a scapito dei diritti di persone in condizioni di fragilità. L’unico criterio ammissibile per valutare i casi di malattia o invalidità dovrebbe essere l'appropriatezza. A poco valgono i vuoti richiami ai diritti dei malati e dei disabili, su cui si è esercitato dal governo il sottosegretario Claudio Cominardi nella sua risposta".
 
"Sarebbe invece utile stabilizzare i medici precari o a partita Iva, condividere con le rappresentanze dei medici e delle persone con disabilità obbiettivi di premialità che qualifichino l’attività svolta, accelerare le risposte alle istanze delle persone. Sia che si tratti di gravi patologie croniche, sia che si tratti di condizioni transitorie, in esito ad incidenti o altri eventi", conclude Carnevali.
19 ottobre 2018
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