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Il Caso. Biotestamento: i medici cattolici di Milano promuovono la nuova legge: “Testo frutto di un onorevole compromesso”
L’Associazione dei medici cattolici si spacca: i vertici nazionali bocciano la nuova legge ma la sezione milanese la approva. "La legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute) e
rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico". In serata la replica dei vertici nazionali: "La sezione di Milano è marginale"
14 DIC - I Medici cattolici di Milano  "salutano con favore la norma sul biotestamento approvata oggi dal Parlamento" e osservano che "la mediazione trovata a livello  parlamentare risponde in più parti al documento promosso da  A.M.C.I. Milano sul tema disposizioni anticipate pubblicato nel  2009 anche sul tema alimentazione/idratazione”
 
Una presa di posizione, quella dei medici cattolici milanesi, in netto contrasto con quella espressa dall’Associazione nazionale che ha manifestato “rammarico e contrarietà” per la nuova legge.
 
Per la sezione milanese dell’Associazione, invece, "la legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta 
dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute) e rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico". 
 
Inoltre, si legge sempre in una nota dei medici cattolici milanesi, "valorizza la relazione di cura nella forte alleanza terapeutica medico-paziente e familiari, attraverso decisioni partecipate nella pianificazione delle cure. Garantisce la libertà del malato nella sua fragilità per non sentirsi abbandonato, né oggetto di un'applicazione rigida e impersonale di schemi terapeutici inadeguati o sproporzionati". 
 
E infine la legge, "dice un no chiaro all'eutanasia e va ben oltre l'accanimento  terapeutico”, sottolinea il presidente Alberto Cozzi che spiega come “l'obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le DAT quando sono palesemente incongrue".
 
Una presa di posizione che come era da atendersi non è però piaciuta all'AMCI nazionale. “Prendiamo atto con rammarico della soddisfazione con cui è stata accolta l’approvazione della legge sulle ‘norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta’ anticipate nei trattamenti sanitari’ da parte della sezione Amci di Milano - scrive infatti il presidente nazionale  Filippo Maria Boscia.   "Che, però - aggiunge - con il suo numero esiguo di iscritti rappresenta una condizione di marginalita’ all’interno dell’Associazione Medici Cattolici Italiani. Rimane ferma la nostra posizione ufficiale già espressa oggi in piena sintonia con la Cei”.
14 dicembre 2017
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