07 DIC - “Nel ddl sulle ‘norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento’ si vuole, a motivo dell’autodeterminazione del paziente, che sia inderogabile il vincolo per il medico alla volontà del malato, da attuare anche per via giudiziaria”. È questo uno dei punti su cui
l’Associazione Medici Cattolici Italiani, Amci, esprime forte preoccupazione.
Il Consiglio nazionale dell’Associazione si è riunito oggi a Roma proprio per confrontarsi sul ddl in discussione al Senato. “È necessario – ha sottolineato l’Amci - che nella legge sia contemplata in modo esplicito la facoltà di obiezione di coscienza da parte del medico e degli operatori sanitari e inoltre non sia prevista l’obbligatorietà all’attuazione della legge da parte di strutture sanitarie che siano dotate di un Codice Etico difforme dalle norme applicative del provvedimento”.
“Grave, ancora – ha continuato l’Associazione - è la previsione nel testo di includere l’idratazione e la nutrizione artificiali tra i trattamenti che possono essere rifiutati o sospesi in qualunque momento. A giudizio dell’Amci questi sono sempre dovuti ad ogni persona”.
I medici cattolici “respingono ogni possibile azione eutanasica, comunque mascherata, al pari di qualsiasi forma di accanimento terapeutico e di abbandono di cura del paziente”. Infine, rivolgono un accorato appello alla classe politica, affinché “lo Stato democratico, laico e aconfessionale, nella sua legislazione tuteli e promuova sempre il bene della salute e il rispetto della vita umana”.