Legge di Bilancio. Slitta al 6 dicembre il parere delle Regioni. Toti: “Tagli insostenibili”
23 NOV - Il parere delle Regioni sul Ddl di Bilancio 2018 slitta ancora. Al 6 dicembre, in attesa- come ha specificato il presidente della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, che il Governo dia il suo di parere sugli emendamenti che le Regioni giudicano irrinunciabili.
Gli emendamenti presentati dalle Regioni si concentrano su tre filoni: "sanità, sociale e mantenimento degli equilibri nei bilanci delle Regioni", ha spiegato l'assessore lombardo al Bilancio e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia sulle richieste delle Regioni sulla legge di bilancio.
"Settantacinque milioni di trasporto e assistenza handicap sono azzerati - ha continuato - Speriamo in un ravvedimento operoso".
Inoltre è "a rischio circa il 32 per cento dei fondi per il sociale, non l'autosufficienza, i libri di testo, i fondi inquilini morosi. Staremo a vedere, ci sono ipotesi in campo speriamo siano recepite".
Sulla sanità "da una parte c'è il tema personale e quindi un minimo di flessibilità su alcune regole che rendono impossibile organizzare il servizio" e poi "le risorse". "Se si considera il contratto, che e' imprescindibile, vale 1,3 miliardi di euro (che le Regioni chiedono in uno dei loro emendamenti, ndr)e alla luce di questo il Fondo sanitario nazionale si riduce di mezzo miliardo rispetto all'anno in corso - ha proseguito Garavaglia - I nuovi Lea non sono ancora operativi perché ancora non sono stati fatti tutti i decreti per renderli erogabili, ma con mezzo miliardo in meno è fantascienza".
Quindi, riguardo agli emendamenti presentati "aspettiamo la valutazione del Governo per dare la nostra - ha continuato Toti - I lavori parlamentari slittano, il nostro parere definitivo sarà espresso nella conferenza del 6 dicembre auspicando non ci sia una tendenza ulteriormente punitiva nei confronti delle Regioni".