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Abolire il superticket, finanziare edilizia sanitaria e contratti: questi i temi caldi dell'incontro Regioni-Governo. Bonaccini (presidente Regioni): "Abbiamo trovato vera disponibilità a un confronto" 
“E’ iniziato un confronto – ha detto il presidente delle Regioni Stefano Bonaccini - che nel giro di una decina di giorni deve portare, ci auguriamo, a un'intesa. Bisogna che ci veniamo incontro entrambi per garantire che le Regioni possano continuare a fare una serie di investimenti che contribuiscano anche alla crescita del Pil. Noi non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità come contributo per il risanamento della spesa pubblica, ma vogliamo farlo in una composizione virtuosa che permetta di dare una mano anche al Paese a crescere”.
06 OTT - Due i temi prioritari sul tavolo del confronto Governo-Regioni in vista della legge di Bilancio 2018: superticket da abolire ed edilizia sanitaria da rifinanziare.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, insieme al vicepresidente, Giovanni Toti, e al coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, Massimo Garavaglia ha incontrato il 5 ottobre (prima della riunione della Conferenza delle Regioni)  il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, con i sottosegretari Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa.

“E’ iniziato un confronto – ha detto Bonaccini - che nel giro di una decina di giorni deve portare, ci auguriamo, a un'intesa. Bisogna che ci veniamo incontro entrambi per garantire che le Regioni possano continuare a fare una serie di investimenti che contribuiscano anche alla crescita del Pil. Noi - ha spiegato Bonaccini - non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità come contributo per il risanamento della spesa pubblica, ma vogliamo farlo in una composizione virtuosa che permetta di dare una mano anche al Paese a crescere”.

Positivo il bilancio del vertice: "Abbiamo trovato vera disponibilità a un confronto che mi auguro possa essere il più positivo possibile, infatti già dalle prossime ore il confronto continuerà in sede tecnica".

"La mia è la prima regione uscita dal commissariamento della sanità e sappiamo quanto serve per far sì che il diritto alla salute sia garantito davvero. Sull'ipotesi di abolire il superticket ci sarà una riunione di merito tra i presidenti delle Regioni per tenere una posizione che soddisfi sia i territori che le esigenze di stabilità dei bilanci", ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso.
“Abbiamo dato una prima opinione istruttoria alla quale seguirà il lavoro da parte del gruppo di lavoro che si è insediato e quello che porteremo avanti in ulteriori incontri - ha aggiunto il governatore -. Siamo interessati al metodo e di sicuro porteremo avanti una lettura critica ma anche collaborativa rispetto ai contenuti della manovra".

"Non dico nulla – dichiara Massimo Garavaglia,  coordinatore degli assessori al Bilancio della Conferenza e assessore della Lombardia rispetto ai risultati dell’incontro con Gentiloni -  non ne posso parlare. Sia chiaro però che noi come Regioni puntiamo sul potenziamento della spesa per gli investimenti, serve una leva per la crescita e il Pil, salvaguardando però - sottolinea - il finanziamento delle politiche sociali e l'equilibrio dei conti pubblici".

Sul capitolo della Sanità, secondo Garavaglia, "l'esecutivo deve ricordare che a breve si dovrà pensare ai rinnovi dei contratti e che questo costo andrà all'interno del Fondo. E' importante tenere conto di questo punto se si vuole salvaguardare la manovra. Stimiamo in circa 600 milioni di euro il costo del rinnovo contrattuale, per la medicina convenzionata e per il comparto, che vanno chiusi insieme. Condurre in porto un rinnovo e non l’altro, non avrebbe senso. A voler essere precisi, questa cifra dovrebbe essere aggiuntiva rispetto al miliardo di aumento previsto per il Fondo quest’anno. E anche su questo fronte bisogna leggere bene le cifre effettive. Ma per fare un buon lavoro e sbloccare anche il turn over di miliardi ne servoirebbero almeno 800".

"Ricordo che il contributo che le Regioni daranno allo Stato Centrale nei prossimi 3 anni – ha proseguito Garavaglia -  ammonterà a oltre 40 miliardi, quindi mi sembra chiaro che diano un buon apporto al saldo di finanza pubblica". Argomento questo che occuperà la maggior parte del lavoro dei tavoli tecnici.

Tornando alla sanità, a fronte dell'intesa già fatta sull'ammontare del Fondo, pari a 114 miliardi di euro per il 2018, le Regioni temono che non si riesca a far chiarezza sul fatto che dentro quella cifra ci siano anche i 604 milioni che le regioni ordinarie pagano per il conto di quelle a statuto speciale.
06 ottobre 2017
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