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Vaccini obbligatori. Lorenzin e Fedeli scrivono a Zaia: “Veneto riveda la sua posizione o sarà contra legem”
Nella lettera le ministre chiariscono i dubbi sollevati dalla Regione e si dicono fiduciose su un ripensamento da parte del governo regionale. Secondo le ministre, se così non fosse, il provvedimento adottato dal Veneto “sarebbe foriero di generale disparità di trattamento nell’accesso ai servizi, tra Regioni e all’interno della stessa Regione Veneto” nel caso di servizi educativi che decidessero di attenersi a quanto disposto dalla norma e dalle circolari ministeriali.
06 SET - Le ministre dell'Istruzione e della Sanità, Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin, hanno scritto al governatore del Veneto, Luca Zaia, per chiedergli di rivedere la posizione della Regione sui vaccini e, dunque, il decreto del Direttore generale della Salute che introduceva una moratoria fino al 2019 per l’obbligo di presentazione alla scuola del documento che attesta le vaccinazione.

A renderlo noto è l’Ansa, che riferisce come l’obiettivo dichiarato nella missiva sia quello di garantire uniformità in tutta Italia e tutelare la salute dei bambini.

Nella lettera le ministre chiariscono una serie di dubbi sollevati dalla Regione Veneto sulla legge, in particolare sui tempi di applicazione delle nuove norme. E si dicono fiduciose che dopo questi chiarimenti ci possa essere un ripensamento da parte della Regione Veneto.

Per Fedeli e Lorenzin, l’adozione di “un provvedimento correttivo” da parte di Zaia sarebbe “anche a tutela dei cittadini della sua Regione e in particolare dei minori che non possono vaccinarsi per motivi di salute e che per tale motivo necessitano della protezione 'di gregge'”. “Qualunque interpretazione diversa - aggiungono -  potrà ritenersi contra legem”.

Per le ministre, inoltre, il provvedimento adottato dal Veneto sui vaccini “sarebbe foriero di generale disparità di trattamento nell'accesso ai servizi, tra Regioni nonché all'interno della stessa Regione Veneto nel caso dei servizi educativi dell'infanzia a confronto con le scuole dell'infanzia, che si atterrano a quanto disposto dalla norma e dalla circolari ministeriali”.
06 settembre 2017
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