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Vaccini. “Possibili nuovi oneri se si supererà quota 95% e per eventuali straordinari Asl”. I dubbi del servizio bilancio del Senato. Anche se si riconoscono “risparmi certi per la minore necessità di cure” 
Dubbi anche sulle coperture finanziarie per le vaccinazioni da garantire ai minori stranieri non accompagnati, "i dati di monitoraggio del Ministero del Lavoro mostrano un incremento di minori stranieri non accompagnati entro i sedici anni dai 5.489 del 2015 a 7.546 del 2016". Segnalata anche l'assenza di stime per gli eventuali indennizzi dovuti per danni derivati dalle vaccinazioni, così come il mancato computo dei risparmi per la minore necessità di cure da apportare. IL DOSSIER
20 GIU - Il decreto vaccini non prevede "un meccanismo di monitoraggio costante dei vaccinati in modo da reperire ulteriori risorse a copertura degli oneri ove si superasse il valore del 95%, trattandosi appunto di un obiettivo e non di un limite massimo. Sarebbe quindi opportuno valutare l'inserimento di una clausola di monitoraggio prevedendo quindi, se necessario, la riduzione di altri stanziamenti per far fronte agli scostamenti dell'andamento degli oneri rispetto alle previsioni". Questa una delle criticità segnalate dal Servizio bilancio del Senato nel dossier sul decreto vaccini all'esame della commissione Sanità.
 
Per i tecnici del Senato il ripristino dell'obbligo per l'iscrizione a scuola, le sanzioni e la segnalazione alla Procura dei genitori inadempienti potrebbero far aumentare sensibilmente le vaccinazioni. Sul punto c'è da segnalare che, come indicato dallo stesso presidente dell'Istituto superiore di sanità, potrebbero essere necessari almeno due o tre anni per poter raggiungere il 95% delle coperture. Sembrerebbe dunque fin troppo ottimistico pensar di poter superare quella soglia già al primo anno.
 
Nel rapporto si sottolinea poi l'utilità della conferma che "l'incremento del numero di somministrazioni vaccinali non determini aggravi organizzativi e lavorativi tali da ichiedere il ricorso a maggiore lavoro straordinario nelle ASL, soprattutto a livello di personale impiegatizio e infermieristico, con conseguenti maggiori oneri finanziari".
 
Appaiono "non persuasive" anche le considerazioni circa la questione dei minori stranieri non accompagnati. E questo, per due motivi: il primo richiama il fatto che comunque anche tali soggetti sono de iure iscritti al Ssn. "Ma tale argomentazione - si legge nel dossier - varrebbe anche per i bambini italiani, per i quali invece la relazione tecnica fornisce una dimostrazione della copertura dei maggiori oneri derivanti al provvedimento in esame, almeno per l'anticipazione dei due vaccini varicella e Meningococco B". La platea di minori da raggiungere per le vaccinazioni "potrebbe risultare in aumento, compensando in parte il calo delle nascite nel territorio nazionale. A tale proposito, i dati di monitoraggio del Ministero del Lavoro mostrano un incremento di minori stranieri non accompagnati entro i sedici anni dai 5.489 del 2015 a 7.546 del 2016".
 
Il secondo ordine di spiegazioni consiste in un rinvio al meccanismo di copertura che dispone che agli oneri recati da queste prestazioni si provvede nell'ambito delle disponibilità del Fondo sanitario nazionale, con corrispondente riduzione dei programmi riferiti agli interventi di emergenza. "Al riguardo - scrivono i tecnici - andrebbero fornite maggiori informazioni sugli stanziamenti di emergenza e la loro adeguatezza a fronteggiare gli oneri in questione unitamente agli altri oneri di emergenza".
 
Infine, "la relazione tecnica non si sofferma sulla questione degli indennizzi dovuti per danni permanenti derivanti dalle vaccinazioni obbligatorie. Si fa presente che l'aumento del numero di vaccini obbligatori e della copertura vaccinale dovrebbe verosimilmente determinare un corrispondente aumento dei soggetti da indennizzare per danni derivanti dalle vaccinazioni, con conseguenti oneri legati all'erogazione dei risarcimenti monetari in sede civile. Sarebbero quindi necessarie stime in ordine al maggiore impatto".
 
Da ultimo, il dossier evidenzia come nella relazione tecnica non si tenga conto dei risparmi che "certamente si realizzeranno per la minore necessità di apportare cure a persone affette dalle malattie per le quali si prevede ora l'estensione della copertura vaccinale. Anche se si può certamente ipotizzare che tali maggiori oneri risulteranno compensati dai risparmi derivanti dalla riduzione delle cure necessarie per i soggetti finora colpiti dalle malattie in questione, si ritiene opportuna l'acquisizione di stime circa l'ammontare dei due fenomeni cennati, chiaramente opposti in termini di impatto finanziario".
20 giugno 2017
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