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83° anniversario dell’Iss. Mattarella: “L’Istituto punto di riferimento per il nostro Paese”
Il Presidente della Repubblica ha inaugurato all’Iss il primo Museo di sanità pubblica italiano. “La ricerca è frutto di una grande quantità di contributi, sforzi e dedizione” ha ricordato ringraziando chi lavora all’Istituto. Lorenzin: “Racchiusa qui la storia della scienza italiana”. Ricciardi: “Tecnologie digitali e percorsi altamente interattivi per favorire la crescita della cultura scientifica nel paese”
21 APR - “Non posso fare a meno di esprimere apprezzamento e augurio per l’Istituto superiore di sanità che accompagna il Paese per assicurare ai nostri concittadini salute e benessere. È un punto di riferimento per il nostro Paese, una realtà di prestigio per la comunità internazionale, guardata con rispetto anche all’estero”.
 
È stato un discorso a braccio, fuori dal protocollo, quello del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella che ha inaugurato questa mattina in occasione delle celebrazioni dell’ottantatreesimo anno dell’Iss il nuovo Museo di Sanità Pubblica dell’Istituto alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
“Non posso fare a meno, in questa mia prima visita all’Iss – ha detto il Presidente Mattarella – di esprimere con poche frasi apprezzamento e augurio per il museo che ho visitato in questa sala con i ritratti dei Nobel tra Leonardo e Galileo”. Un museo della conoscenza, ha aggiunto il Capo dello Stato che “nasce nel segno di Leonardo nella sua capacità di illustratore straordinario della scienza, con un’impostazione che gli garantirà sicuramente successo fra i giovani”.

Soprattutto Mattarella ha rivolto un “ringraziamento per coloro che ci lavorano”. “La ricerca – ha sottolineato – è frutto di una grande quantità di contributi, di attività quotidiane, di sforzi e dedizione, che vengono messe in campo con grande capacità e merito. Dunque desidero ringraziare per quello che viene fatto qui, assicurando l’apprezzamento e la riconoscenza dei nostri concittadini”.

Un plauso al lavoro dell’istituto e al museo è arrivato anche dal ministro della Salute. “L’Istituto racchiude la storia della scienza italiana, e possiamo dire anche mondiale – ha detto Beatrice Lorenzin – e il suo è un museo interattivo e divertente che stimola la nostra curiosità e quella dei ragazzi. Questa è la prima grande città della scienza, quello che oggi vediamo realizzato nelle grandi farm dove si stimola l’interazione, si faceva qui già 100 anni fa. Le persone che hanno lavorato e lavorano in questo luogo hanno dato un grandissimo contribuito al benessere degli italiani. Qui si salva la vita e si fanno con umiltà scoperte per il futuro. Per questo ringrazio il presidente Ricciardi e il Direttore Del Favero: l’Iss è stato rimesso in piedi dopo un periodo di commissariamento e che oggi ha vanta 50 milioni in attivo”. Soprattutto quello che vorrei è che si restituisse piena autorevolezza delle istituzioni scientifiche e che l’Iss venga rilanciato come uno dei più grandi istituti di ricerca europei e mondiali”. E chissà, ha anche auspicato Lorenzin, che non esca fuori da questo istituto un nuovo premio Nobel.
 
Per Dario Franceschini, Il museo dell’Istituto che che viene aperto oggi rientra nella grande sfida di valorizzazione del patrimonio museale che il Governo sta portando avanti e dal rafforzamento della collaborazione tra Salute e Beni Culturali. “I viaggiatori del nostro tempo – ha detto il Ministro Franceschini – vogliono vivere un’esperienza quando entrano in un museo. E il museo dell’Istituto soddisfa questa esigenza dando spiegazioni dettagliate di quello che viene esposto. L’Italia ha perso terreno dal punto di vista museale scientifico, eppure abbiamo tanti musei importanti e preziosi, musei prevalentemente civici, una rete capillare importante che stiamo sostenendo”.
 
Il Museo dell’Iss, aperto al pubblico, ha sede presso la storica sala del Giardino d’Inverno dell’Istituto. Grazie a tour guidati potrà essere visitato da cittadini e studenti che che potranno così sfruttare la capacità di coinvolgimento delle più moderne tecnologie utilizzate per favorire il rapido apprendimento dei contenuti delle quattro sezioni del Museo.   Gli avatar di due coppie di Premi Nobel, Rita Levi Montalcini e Enrico Fermi e poi Ernst Boris Chain e Daniel Bovet, accoglieranno gli ospiti e, dialogando fra loro, li introdurranno ai temi della scienza, alle atmosfere di quegli anni, ma anche alle implicazioni etico-sociali del progresso scientifico e tecnologico.
 
“Abbiamo voluto questo Museo per farne un polo di diffusione della cultura scientifica – ha detto Walter Ricciardi, Presidente dell’Iss – perché la sua crescita è strettamente connessa alla tutela della salute pubblica. Abbiamo immaginato la custodia della tradizione e della storia come rivolta al futuro, offrendo ai cittadini uno strumento in più per acquisire conoscenze e, alla fine di ogni sezione, mettersi alla prova attraverso un test interattivo”.
 
Insomma un museo altamente interattivo ed esperienziale, che sfrutta le più recenti tecnologie digitali per spiegare con linguaggio comprensibile a tutti il valore della ricerca scientifica e dei suoi frutti. Progettato e realizzato in collaborazione con Palazzo della Salute secondo i principi che hanno ispirato nel 2015 la realizzazione del Musme (Museo della Storia della Medicina di Padova), dove la storia delle scienze mediche si sposa con le più avanzate tecnologie multimediali, il Museo dell’Iss nasce per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nell’acquisizione delle conoscenze scientifiche.
 
I visitatori potranno osservare, per esempio, il video storico nel quale si mostra la lotta contro la malaria, i modelli di insetti e zanzare in una teca e verrà riprodotta, azionando una macchina a vapore, l’erogazione del DDT, mentre sarà possibile ascoltare il ronzio delle zanzare. Nel viaggio al Museo tra passato e futuro, sarà possibile, inoltre, ammirare e sfogliare elettronicamente il Fondo dei libri rari e di pregio dell’Iss, costituito da oltre mille esemplari di libri antichi a stampa pubblicati fra il 1504 e il 1830.
 
Il percorso è diviso in quattro sezioni, la prima è dedicata alla genesi dell’edificio dell’Istituto Superiore di Sanità, la seconda è stata costruita per parlare degli strumenti, dei laboratori, delle persone, la terza celebra il Fondo Libri Rari della biblioteca dell’ISS; la quarta, dedicata specificamente all’attività di divulgazione, è dedicata a tematiche attuali e a progetti scientifici. “L’ultima sezione è invece riservata a progetti divulgativi – ha aggiunto Ricciardi –  dove useremo modalità innovative per parlare di scienza. Da qui partiranno, per esempio, mostre itineranti nel Paese dedicate ai temi più importanti ed attuali di sanità pubblica e ai progressi della medicina. Mai come oggi, infatti, cittadini consapevoli possono contribuire attraverso i propri comportamenti a tutelare la salute pubblica e i successi ottenuti grazie ai frutti della ricerca. Vogliamo assolutamente risalire la classifica dei paesi con maggiori competenze diffuse in tema di salute, in cui oggi l’Italia occupa il penultimo posto. Il Museo dell’Iss e le iniziative culturali collegate sono il nostro concreto contributo”.
21 aprile 2017
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