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Spreco alimentare, 8 miliardi ogni anno: il ministero della Salute punta sull'educazione dei giovani
Più di un miliardo di tonnellate di cibo sprecato, nel mondo, ogni anno. Alimenti che potrebbero essere mangiati e che invece finiscono nella spazzatura, non solo dei consumatori, ma anche dei produttori. Per questo il ministero della Salute, in collaborazione con l'Inail, ha deciso di intervenire sugli stili comportamentali, puntando sui più giovani, con un'iniziativa da promuovere nelle scuole. IL PROGETTO.
19 GEN - Potrebbe riempire le nostre tavole ed invece finisce nella spazzatura. È così che un terzo del cibo dell'intero pianeta viene completamente sprecato, anziché essere consumato. Non si tratta di materiale di scarto, ma di alimenti ancora buoni per l'uso. Un giro di soldi pari, ogni anno, a 8,4 miliardi di euro, una cifra enorme che le famiglie italiane potrebbero risparmiare e reinvestire altrove. Allargando l'orizzonte all'intera Europa il cibo sprecato sfiora i 90 milioni di tonnellate, tonnellate che nel mondo diventano 1,3 miliardi.
 
Eppure per ridurre questo spreco enorme basterebbe modificare alcuni semplici comportamenti quotidiani.
È con questo intento che nasce SPAIC – Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi - un progetto ideato da ministero della Salute ed Inail, con l'obiettivo di creare una rete sinergica tra le amministrazioni.
 
Il progetto
Esperti del settore andranno tra i banchi di scuola per promuovere delle strategie educative tra gli adolescenti e i bambini.
Per raggiungere l'obiettivo, senza che i giovani coinvolti si sentano oppressi da un modello di educazione rigido, ci si avvarrà del metodo “Nudging”, che letteralmente significa spinta. Gli studenti verranno, quindi, orientati verso un atteggiamento più corretto e non obbligati ad assumere determinati stili comportamentali. Per il progetto, della durata di 18 mesi, sono stati stanziati 60 mila euro. L'Inail svolgerà le sue attività in alcuni Istituiti: il Sant’Orsola e il Cv Tv Rossellini di Roma e l’Istituito Largo Brodolini di Pomezia.
 
Cos'è lo spreco alimentare
Ma cosa si intende per spreco alimentare? Per trovare una spiegazione semplice ed esaustiva basta riferirsi alla distinzione coniata in Gran Bretagna tra spreco evitabile, possibilmente evitabile ed inevitabile. Appartengono alla prima categoria tutte quelle rimanenze quotidiane di cibo come resti di pasta, carne, pesce, pane. Sono possibilmente evitabili quegli sprechi di cibo che potrebbero essere utilizzati con un'apposita preparazione : la buccia di patate, ad esempio, potrebbe essere cucinata e mangiata. Alla terza classe, invece, appartengono tutti quegli scarti di alimenti che non rientrano tra il cibo normalmente mangiato, come le ossa di una bistecca. 
 
I dati
Ma la colpa di tanto spreco non è solo del consumatore finale: il 32% si perde in fase di produzione, il 22% durante la raccolta, l’11% mentre si procede alla lavorazione industriale, il 22% nelle case, il 13% nei luoghi di ristorazione.
Intanto, chi vuole davvero evitare di sprecare gli alimenti può cominciare immediatamente, seguendo tre piccoli e semplici consigli, per sé e per i propri figli. Innanzitutto attribuire il giusto valore al cibo, poi controllare le date di scadenza evitando di comprare prodotti che non si intende consumare a breve e, soprattutto, quando si va al supermercato non riempire eccessivamente il carrello.
19 gennaio 2017
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