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Testamento biologico. È subito polemica tra Pd e Udc per ‘taglio’ agli emendamenti (da 3200 a 265) Sì al diritto di rifiutare nutrizione e idratazione artificali. E poi le “Dat”
L’ufficio di presidenza della commissione Affari sociali della Camera ha ammesso un massimo di due proposte di modifica ad articolo, più alcune aggiuntive in base alla consistenza del gruppo parlamentare. Lenzi (Pd): "Ora confronto serio e approfondito di merito su un tema delicato". Una scelta criticata dall'esponente Udc Binetti: "Così si rischia di elaborare solo enunciati con possibili problemi in fase applicativa". Il testo dovrebbe arrivare in Aula il 30 gennaio. IL TESTO IN DISCUSSIONE.
18 GEN - “Esprimo grande apprezzamento per la decisione dell’ufficio di presidenza della commissione Affari sociali di entrare nel merito della discussione del testo unico sul testamento biologico invece di confrontarsi sui 3200 emendamenti, in gran parte ostruzionistici. La disponibilità del presidente di non vincolarsi a logiche matematiche ci permetterà un confronto serio e approfondito in merito a un tema delicato che tocca le coscienze di ognuno di noi e che da tanti anni aspettava di essere affrontato con serietà e senza strappi”. Lo ha detto Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e relatrice al testo unificato sul consenso informato e dichiarazioni di volontà anticipate (Dat) nei trattamenti sanitari (vedi sintesi delle norme). 
 
L'Ufficio di presidenza della XII commissione ha infatti ammesso in tutto 265 emendamenti, decidendo di accettare due proposte di modifica ad articolo (il testo unificato esaminato è composto da 5 articoli), più alcune aggiuntive in base alla consistenza del gruppo parlamentare. Una scelta, questa, fortemente criticata da Paola Binetti (Udc): "In questo modo, su un tema di tale complessità e ricco di implicazione etiche, il nostro gruppo si trova nella situazione di doversi limitare alla sola presentazione di una decina di emendamenti".
 
Binetti non ha mancato di fare anche autocritica per il numero di emendamenti inizialmente presentati: "È evidente che molte di quelle proposte di modifica avevano un carattere ostruzionistico, non lo nego. Proprio per questo ho scritto al presidente della commissione annunciando il mio intento di ritirarne diverse, in modo da non disturbare un dibattito così importante. Ma, a fronte di questa mia disponibilità, devo dire che la decisione di ammettere solo 265 emendamenti se non è una 'tagliola', è un suo parente stretto".
 
"Ammettere solo due emendamenti ad articolo vuol dire limitare la libertà dei parlamentari di sollevare problemi, anche di natura etica, rilevanti - ha spiegato la deputata Udc -. Il nostro gruppo su questi argomenti vanta un'importante tradizione culturale che non potrà essere valorizzata. Il rischio è che la legge finisca per produrre enunciati che magari possano apparire chiari ad una prima lettura, ma che invece si rivelino problematici in fase applicativa".
 
Quanto alla tempistica, il provvedimento, come spiegato già nella seduta di ieri dal presidente, Mario Marazziti, dovrebbe approdare in Aula il 30 gennaio prossimo, a condizione che venga portato a termine il dibattito in commissione. Una scadenza al momento tutt'altro che scontata visti comunque i tempi stretti e il consistente numero di emendamenti da dover esaminare.
 
Giovanni Rodriquez
18 gennaio 2017
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