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Ddl concorrenza. Farmacieunite ancora all'attacco di Federfarma: “Sta tentando di spacciare moneta falsa”
"Federfarma baratta un vantaggio momentaneo sulla fascia C con l’accettazione del capitale con l’unico paletto del 20% su base regionale quale tetto massimo di proprietà di farmacie da parte di ciascuna società di capitali". Questa la controreplica di Farmacieunite dopo il botta e risposta di ieri sul ddl licenziato dalla X commissione del Senato. 
03 AGO - “'Eppur si muove', ci verrebbe da dire, anche se solo in un disperato tentativo di avere l’ultima parola. Senza perdere tempo a disquisire su strumentalizzazioni e disinformazione, tipico di chi non ha argomenti, ci limitiamo a sottolineare come ci riesca difficile accettare un richiamo alla coerenza da parte di chi, non più tardi di qualche mese fa, proclamava: 'Il capitale non arriverà mai, per farlo dovrà passare sul mio corpo!'". Così Farmacieunite torna ad attaccare Federfarma dopo il botta e risposta di ieri sul contenuto del disegno di legge annuale sulla concorrenza approvato dalla commissione Industria del Senato.

"Certo è che il mondo della farmacia, oggi, ha finalmente capito che il vertice di Federfama sta solo tentando di spacciare moneta falsa, barattando un vantaggio momentaneo (ci auguriamo che la fuoriuscita della fascia C non rientri nel prossimo ddl concorrenza in gestazione) con l’accettazione del capitale con l’unico paletto del 20% su base regionale quale tetto massimo di proprietà di farmacie da parte di ciascuna società di capitali. E’ necessario rendersi conto che le nuove tecnologie (e- commerce, ecc.) rendono questo 20% un valore che non rispecchia effettivamente le quote di fatturato che si possono raggiungere, ben oltre – per l’appunto – il 20%", prosegue Farmacieunite.

"Quello che insospettisce è che, anche in questa occasione, ci si ostini ad ignorare l’unica proposta possibile, ovvero che la maggioranza delle future società sia rappresentata da professionisti, così come è avvenuto per altre categorie professionali (ad esempio gli avvocati). Per concludere, forse Farmacieunite è maggiormente titolata a chiedere dove sia stata Federfarma fino ad oggi e se si risvegli ora dal letargo quando i giochi sono ormai fatti, pronta - dopo un fallimento a 360 gradi - ad accingersi a discutere una Convenzione le cui premesse sono tutt’altro che rassicuranti. O forse, confida che il 'capitale' ottenga dei risultati da spendere come vittoria così da poter dire, ancora una volta, che 'va tutto bene'”? Meditate", conclude la nota.
03 agosto 2016
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