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Stati generali della Ricerca Sanitaria. Lorenzin: “È un asse strategico per il Paese”. E Renzi annuncia 2,5 miliardi per la ricerca. Segui la diretta video
Inizia oggi Workshop di confronto con il mondo della ricerca organizzato dal Ministero della Salute per riflettere su come la ricerca possa tradursi in un vantaggio concreto per la salute dei cittadini. Intervengono i ministri Lorenzin, Giannini e Martina. Inoltre ci sarà il sottosegretario De Vincenti e i presidenti delle commissioni parlamentari di sanità De Biasi e Marazziti. IL PROGRAMMA
27 APR - “Tutto il Paese deve capire che la ricerca è un asset strategico per il nostro futuro. Oggi i ricercatori italiani possono vantare un alto livello di formazione, nonostante ciò fatichiamo ad attrarre investimenti. E’ qui che dobbiamo intervenire”. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inaugurato gli Stati generali della Ricerca Sanitaria, presso l’Auditorium Massimo di Roma, rivolgendo un accorato appello alla platea. E, per tracciare il quadro di riferimento, si è affidata a cifre eloquenti. “Siamo quinti al mondo per l’impact factor delle pubblicazioni scientifiche e in dodicesima posizione per investimenti in ricerca biomedica. Tuttavia troppo spesso non riusciamo a trasformare così tanti studi in brevetti”.

La due giorni nasce proprio per invertire questo trend, “in quanto occorre costruire momenti di raccordo e di condivisione tra tutti i soggetti in campo. Soltanto così possiamo rendere l’Italia più attrattiva sia per gli investimenti che per i ricercatori che spesso preferiscono andar all’estero. Quest’ultimo dato non è negativo a priori, il problema è che poi non tornano più e che quelli stranieri non approdano quasi mai nel nostro Paese. Per formare i ricercatori spendiamo circa 400mila euro l’uno, ma poi li trattiamo come fossero semplici dipendenti pubblici”.

Per Lorenzin il punto nodale risiede quindi “nella capacità di costruire reti. Dobbiamo imparare a fare sistema e creare massa critica all’interno di una strategia condivisa e trasversale di competenze che coinvolga pienamente sia il mondo del lavoro che quello dell’industria. Allo stesso tempo lo Stato deve riuscire a sostenere, in ogni modo, la ricerca indipendente e a implementare la divulgazione di cultura scientifica, in particolare tra i giovani. Vorrei - ha auspicato - che quanto viene brevettato sia poi trasformato in possibilità di sviluppo”.


Obiettivo complessivo degli Stati Generali, ha infine spiegato il ministro, “è mettere in moto un’infrastruttura per sostenere settori cruciali come genomica, medicina di precisione, nutraceutica, nuovi farmaci e agrifood. Tra oggi e domani - ha annunciato - presenteremo il nuovo bando della ricerca finalizzata e il nuovo bando Aifa. Dobbiamo riuscire a qualificare il personale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, che rivendica l’operato dell’attuale esecutivo, “in grado di collocare la ricerca al centro dell’agenda, mentre per i governi precedenti non si è quasi mai trattato di un tema centrale e trasversale. Nostro obiettivo è modificare in profondità il sistema, rendendolo capace di attrarre investimenti ma soprattutto talenti. Per questo dobbiamo costruire un ecosistema eccellente”. Il ministro ha poi anticipato l’intenzione di “superare l’attuale trattamento giuridico per i ricercatori, come se fossero dipendenti pubblici qualsiasi. In questo senso la burocrazia è spesso un ostacolo e il decreto Madia è utile proprio per semplificare la Pubblica amministrazione e per rendere la figura del ricercatore negli enti finalmente libera di giocare con le stesse regole degli omologhi degli altri Paese. In questo modo il nostro sistema sarà più competitivo”.

Nell’ottica di rendere l’Italia più competitiva, ha spiegato Giannini, il Piano nazionale della ricerca “assegnerà la priorità a quattro settori: sanità, spazio, fabbriche intelligenti e agrifood. Nel complesso investiremo 2,5 milioni per queste aree e, al loro interno, circa 500-700mila euro saranno destinati al personale”. Altro elemento nodale riguarda lo Human Tecnopole di Milano, che dovrà accogliere 1600 ricercatiti provenienti da tutto il mondo”.  
 
I Servizi alla salute dei cittadini, oltre all’impatto sanitario, “costituiscono un volano di sviluppo per l’intero sistema economico italiano”, ha sottolineato Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. “Siamo quindi impegnati a predisporre gli strumenti per creare un ambiente ideale. In questo senso, tramite i fondi strutturali europei, vogliamo investire su strategie di specializzazioni intelligenti. Lo sviluppo industriale può infatti trovare nella ricerca clinica applicata un’occasione di slancio enorme”. Altra priorità consiste “nella costruzione di un sistema di governance della farmaceutica che garantisca stabilità al mercato sotto la regolazione pubblica, in modo da delineare un contesto che sappia attrarre investimenti, innovazione e attività di ricerca”.

Da parte sua Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità al Senato, ha lanciato un appello affinché “la ricerca biomedica si sviluppi in tutti i campi e rapidamente, ma liberandosi dai vincoli rispetto alla legislazione europea, in primis la moratoria sulla sperimentazione animale. Si tratta di regole ipocrite che non hanno più senso nel mondo moderno; tra l’altro la sperimentazione non si fa in italia, ma si compra dall’estero”. Fondamentale, ha fatto notare, sono anche “la ricerca no profit e il terzo settore". De Biasi ha poi auspicato che "le regole di assegnazione dei fondi non procedano come concorso per uscieri, occorre assolutamente meno burocrazia”.

Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali alla Camera, ha posto l’accento “sulla necessità di combattere il pensiero antiscientifico, come quello che ha bloccato vaccinazioni per anziani e che ha prodotto morti aggiuntive”. Anche perché “è pieno di eccellenze nella ricerca italiana, ma occorre mettere a sistema gli elementi virtuosi, soprattutto certificando un riconoscimento importante per l’industria farmaceutica policorde”. Nel complesso "dobbiamo lavorare contro la frammentazione per costruire certezze e creare continuità tra sanità e sociale e tra le 21 realtà regionali che bisogna connettere in modo organico”.

Alimentazione, stili di vita e cittadini. “Si tratta di un rapporto vitale - ha evidenziato il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina - E’ quindi necessario qualificare il sistema su obiettivi definiti e strategie chiare, individuare assi precisi di investimento, in particolare l’agrifood italiano. Ma anche rinforzare la congiunzione tra educazione alimentare e alla salute, soprattutto in una fase di crisi così acuta che ha modificato profondamente gli stili di vita. E per raggiungere questi obiettivi l’ideale è configurare progetti di partnership tra pubblico e privato, nel solco dell’Expo, proponendo una vita italiana a questa ricetta che rappresenta il trampolino verso il futuro. Da questo punto di vista Human Tecnopol a Milano è occasione irripetibile anche per caratterizzare particolarmente nostro modello di ricerca”. 
 
Gennaro Barbieri
 
 
 
27 aprile 2016
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