22 MAG - Lo scorso 4 luglio 2014 l'Autorità garante della concorrenza del mercato (Agcm) ha presentato le sue proposte di riforma sulla concorrenza, al cui interno era presente una sezione dedicata alla distribuzione farmaceutica che prevedeva di "superare l'attuale sistema di contingentamento del numero di farmacie presenti sul territorio nazionale, il quale non consente una razionale e soddisfacente distribuzione territoriale degli esercizi farmaceutici basata sulla domanda dei consumatori/pazienti", al fine di "garantire che l'aumento del numero delle farmacie si traduca in un effettivo incremento della concorrenza di prezzo e/o di qualità". Un'interrogazione presentata dalla capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali, Giulia Grillo, riprende questa tematica inserendosi nel dibattito, apertosi proprio questa settimana in commissione Finanze a Montecitorio, sul Ddl concorrenza.
 
Nel testo Grillo, riprendendo i dati contenuti nella nota Aifa del 17 febbraio 2015, chiede al Ministero della Salute e al Mef l'opportunità di un ulteriore approfondimento da parte dell'Ente regolatorio sugli effetti della liberalizzazione del 2006 nel settore farmaceutico, in particolare sui dettagli economici, già affrontati nella nota, ma suddivisi per i diversi canali di distribuzione (farmacie, parafarmacie, corner Gdo). Si chiede, inoltre, che l'Aifa illustri più compiutamente le analisi economiche sostenute in relazione alle stime dell'elasticità della domanda al prezzo dei farmaci e sugli effetti delle liberalizzazioni in termini di impatto sullo stato sociale. Infine, viene avanzata la richiesta di poter acquisire un parere dell'Agcm sulla struttura del mercato pre e post liberalizzazione del 2006 e sulle dinamiche osservate su volumi, prezzi e spesa aggregata per i farmaci.