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Manovra. Corsa contro il tempo in Commissione Bilancio per approvare gli emendamenti tra oggi e domani. Testo in Aula mercoledì o giovedì. Il voto alla Camera il 23 e poi rush finale al Senato
È questa l’ipotesi più accreditata dopo diverse sedute inconcludenti in Commissione Bilancio della Camera dove fino al pomeriggio di oggi non era stato votato nessun emendamento. Il timig dovrebbe quindi prevedere che l'approdo in assemblea slitti a domani mattina (21 dicembre) o a giovedì mattina (22 dicembre). Pella, uno dei relatori di maggioranza, ha detto che l'obiettivo è votare tutti gli emendamenti entro la notte tra martedì e mercoledì per portare in aula domani un testo approvato dalla Commissione. Ma Serracchiani (PD) pensa che non sarà possibile portarlo in aula prima di giovedì
20 DIC -

Lavori ancora bloccati in commissione Bilancio alla Camera sugli emendamenti alla manovra almeno fino a martedì pomeriggio. Nessun emendamento era stato infatti ancora approvato. Poi verso le 17.30 uno dei relatori, Roberto Pella (FI) incontrando i cronisti ha annunciatro che sono pronti circa 25 emendamenti dei relatori “alcuni significativi, alcuni meno” e che "come relatore, come Forza Italia, mi impegno a votare tutti gli emendamenti della maggioranza, dei relatori, del Governo, delle opposizioni. Per far sì che la finanziaria non abbia fuori nessun emendamento. Non facciamo i furbi, arriveremo fino alla fine”.

Se l'auspicio di Pella si avvererà la manovra potrebbe essere trasmessa in Aula già domani mattina e a quel punto è scontato che il Governo chiederà il voto di fiducia sul testo approvato dalla Commissione. Ma, come suggerisce il capogruppo del PD Debora Serracchiani, i lavori della Commissione potrebbero allungarsi a tutta la giornata di domani (mercoledì 21) e l'invio in aula potrebbe slittare a giovedì 22.

In ogni caso l'asticella per il voto finale alla Camera resta fissata al 23 dicembre per poi passare di corsa al Senato dove la manovra dovrà essere votata entro il 31 dicembre per evitare l'esercizio provvisorio.

Tra le nuove proposte presentate dal governo nel fine settimana in commissione Bilancio, alcune riguardano la sanità, a cominciare dalla misura anticipata nelle scorse settimane dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il suo intervento in Parlamento sulle linee di indirizzo del suo dicastero. Parliamo quindi dell'emendamento che istituisce, con l'articolo 97-bis, nello stato di previsione del Ministero della salute un fondo denominato “Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 - PON”, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, destinato al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza al malato oncologico.

Altro emendamento presentato, e anch'esso preannunciato da Schillaci, riguarda l'anticipo al 1° gennaio 2023 dell’incremento dell’indennità di pronto soccorso già riconosciuta al personale della dirigenza medica e al personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale operante nei servizi di pronto soccorso, dall’articolo 1, comma 293, della legge n. 234 del 2021. Il testo della manovra inizialmente prevedeva l'incremento di 200 milioni di euro annui solo a decorrere dall’anno 2024, nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi di lavoro, nei limiti degli importi annui lordi di 60 milioni di euro per la dirigenza medica e di 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità, in ragione dell’effettiva presenza in servizio.

E poi, un ulteriore emendamento introduce l'articolo 97-bis che prevede un incremento delle risorse di cui all’art. 7 della legge n.362 del 14 ottobre 1999 finalizzate a Mef colmare le differenze retributive determinatesi tra il personale sanitario e non sanitario in servizio presso il Ministero della salute.

Ancora, un altro emendamento con l'articolo 58-bis modifica le percentuali di rendimento pensionistico contenute nella “Tabella A” della legge 965/1965 per le Gestioni pensionistiche ex-INPDAP, ossia Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (CPDEL), Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS) e Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e nella “Tabella A” della legge 16/1986 per la Gestione degli Ufficiali giudiziari (CPUG).

In fine un ultimo emendamento del Governo prevede l'inserimento, dopo I'articolo 96, di un Art. 96-bis che interviene sulla quota premiale nell'ambito del finanziamento del Ssn.

Questo il testo:
«Art. 96-bis,
I. Per l'anno 2022 la quota premiale a valere sulle risorse ordinarie previste dalla vigente legislazione per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, disposta dall'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, è pari allo 0,40 per cento delle predette risorse.

2. Le disposizioni di cui al presente articolo entrano in vigore il giorno stesso della pubblicazione della presente legge sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”.

Giovanni Rodriquez

20 dicembre 2022
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