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Elezioni. Il PD presenta le sue proposte per la sanità. Speranza: “Continuare a investire sulla farmacia dei servizi”
La spesa sanitaria non dovrà più scendere al di sotto del 7% del Pil e verrà abolito il tetto di spesa per il personale sanitario. Queste le due principali proposte per la sanità attorno alle quali ruota il programma con il quale il PD si presenta alle elezioni politiche. Ad illustrarlo oggi Letta, Speranza, Lorenzin e Zampa. Anche da quest'ultima arriva una sfida alle altre forze politiche: "Non sentirete nessuno parlare contro la sanità pubblica, ma si impegnino a dire oggi quante risorse intendano investire in questo settore".
14 SET -

Mai più investimenti inferiori al 7% del Pil per la sanità, via il tetto di spesa per il personale, potenziamento del territorio e superamento del gap di assistenza tra il Nord e il Sud del Paese. Questi i principali punti di intervento per la sanità presenti nel programma elettorale con il quale il PD si presenta alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa che ha visto presenti il segretario Enrico Letta, il ministro delle Salute Roberto Speranza, la responsabile sanità Sandra Zampa e la coordinatrice Forum tematico Politica Sanitaria Beatrice Lorenzin.

Nel corso del suo intervento Letta ha lanciato una sfida agli altri leader politici, con un riferimento particolare a quelli di centrodestra, sul tema dei vaccini: "Chiediamo loro di dichiarare in maniera chiara che le campagne vaccinali dovranno continuare anche dopo il 25 settembre. Chi non lo dirà sarà complice delle ambiguità e delle strizzate d’occhio verso quelle posizioni no vax che hanno fatto male al nostro Paese. Noi lo dichiamo già da oggi, non solo che queste continueranno, ma che i vaccini resteranno il perno della strategia per contrastare il Covid e le sue varianti".

Entrando poi nel merito delle proposte, il ministro Speranza è tornato a ribadire l'impegno a "difendere la sanità del nostro Paese investendo prima di tutto nuove risorse. Abbiamo messo 10 miliardi in 3 anni nel settore e vogliamo che si continui a investire ancora di più nei prossimi anni. Basta considerare la sanità solo come un capitolo di spesa, ogni euro che si mette in questo settore è il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. L’impegno che assumiamo è che per la sanità non saremo mai sotto il 7% di spesa sul Pil".

Non è poi mancato un accenno anche ad altre riforme. "La prima e più importante - ha spiegato Speranza - riguarda il personale, investiremo di più sui nostri professionisti e lo vogliamo fare attraverso una scelta fondamentale: diciamo stop ai tetti di spesa, stop ad un’idea della programmazione delle spesa sanitaria costruita da silos chiusi. Dobbiamo continuare ad investire sulla nostra leva essenziale, ossia sulle donne e sugli uomini del nostro Servizio sanitario nazionale".

Quanto al territorio: "Dobbiamo costruire una sanità più forte sul territorio investendo sui nostri medici di famiglia. Ce ne sono 40mila, dobbiamo formarne di più e farli sentire maggiormente dentro la rete del Ssn. Continueremo a valorizzare la figura dell’infermiere di comunità e - ha aggiunto il ministro - valorizzeremo anche le farmacie con il progetto della farmacia dei servizi. La farmacia sta sempre più diventando un primo presidio del Ssn. Qui ci si può ormai recare anche per eseguire tamponi oltre che per vaccinarsi".

Speranza ha poi puntato su un più stretto legame tra salute e ambiente. "Dobbiamo costruire un legame sempre più forte tra salute e ambiente. Mettiamo in campo una strategia nella quale dovrà essere connessa la salute dell’uomo con quella degli animali e dell’ambiente che ci circonda. Il cambiamento climatico, con le ondate di calore di questa estate, ha già avuto conseguenze importanti nella vita delle persone ed in particolare dei più fragili".

È stata successivamente Lorenzin a sottolineare la necessità di tradurre sul campo quelle riforme messe in campo dal ministro Speranza per poter così "eliminare quelle diseguaglianze esistenti tra i diversi territori e garantire l’accesso alle terapie a tutti i cittadini a prescindere dal loro luogo di residenza". Per far questo non basterà solo investire più risorse ma sarà necessaria anche "un’organizzazione che ci permetta di garantire piani diagnostici terapeutici omogenei su tutto il territorio nazionale". Riguardo poi la riforma della medicina territoriale, l'esponente dem ha rimarcato l'importanza di un "nuovo piano per la salute mentale e il benessere psicologico con comprenda diversi livelli di assistenza. Abbiamo bisogno di investire in questo facendo anche tanta prevenzione". 

A chiudere, dopo l'appello lanciato da Letta sul tema dei vaccini, è stata Sandra Zampa a sfidare le altre forze politiche: "Non troverete nessun partito che dichiarerà apertamente di non essere interessato al tema sanità. Ma vorrei a questo punto che tutti si impegnassero a dire chiaramente, come facciamo noi, quante risorse intendano mettere a disposizione di questo settore". E ancora: "I partiti dicano qual è la sanità pubblica che vogliono. Non sentirete mai nessuno dire che non vuole investire sulla sanità pubblica ma sentirete da loro parole vaghe. Ci sono però tanti modi di non farla funzionare bene e così, un pezzetto alla volta, si rischia di perderla lungo la strada. Noi pensiamo che la sanità vada stralciata da ogni disegno di autonomia differenziata e che debba essere rafforzata soprattutto su quei territori dove le cose non funzionano bene. Anche questo è un tema sul quale troverete contraddizioni non solo all'interno di alcune coalizioni ma anche dentro alcuni partiti. Noi ci siamo sulla sanità e per la sanità pubblica, siamo qui non solo per difenderla ma per farla crescere", ha concluso Zampa.

Giovanni Rodriquez

14 settembre 2022
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